IL FOGLIANTE
 Nasce nel 1985 sull'Isola Tiberina. Nella Capitale si muove poco: asilo, scuole elementari e medie, liceo ed università, tutto nel giro di pochi chilometri quadrati. In compenso varca spesso (e volentieri) le soglie del Paese natìo. Prima per studiare un anno nella ridente Rochester (New York, USA), poi – dopo numerose e più brevi escursioni – emigra all'Université Libre di Bruxelles per sei mesi. E a Bruxelles ci ritorna, ancora per sei mesi, per affiancare un formidabile manipolo di radicali che lavora al Parlamento Europeo. Mentre si trova nel punto del globo più distante da Roma, facendo ricerca sull’immigrazione all’Università di Melbourne, in Australia, riceve una e-mail dal Foglio. Non ci crede, pensa sia spam, invece è uno stage.
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IL MEGLIO DELLA SETTIMANA
16 gennaio 2013
Per sintetizzare la questione in modo molto brutale, possiamo dire che anche i sassi hanno ormai capito che l’unico volto possibile che il centrosinistra può mettere in campo per tentare di sedurre il famoso elettorato indeciso, per provare a non farsi rubare troppi voti dal listone Monti e per cercare di frenare la rincorsa insieme creativa e scombinata di Silvio Berlusconi coincide perfettamente con il profilo desaparecido del sindaco di Firenze Matteo Renzi. |
di Claudio Cerasa
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16 gennaio 2013
Con l’ovvia eccezione del Cavaliere, oggi di fatto nessuno sta chiedendo il voto all’elettorato berlusconiano. Le regole della politica, rigide e spietate come quelle della natura, faticano a spiegare il fenomeno. Per carità, il vecchio leone ancora presidia il territorio con una certa efficacia, come ha mostrato l’altra sera confrontando alla grande l’assalto di un agguerrito gruppo di iene (absit iniuria verbis). Stanco e logorato, però, lo è di sicuro.
di Giovanni Orsina
Leggi l'editoriale Vatti a fidare degli amici -LeggiPd, Renzi fuori è un autogol - Leggi Nichi in porta (a sinistra) vale poco |
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