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Il braccio di ferro tedesco continua
Dalla condivisione del debito all’instabilità valutaria, Berlino respinge i rischi potenziali e si gode i vantaggi certi
Sono
tedeschi, ma sembrano partenopei: chiagn’e fotte è da un po’ di tempo
la loro stella polare. A Berlino e a Francoforte l’ideologia ufficiale
insiste sui pericoli e sui costi che, a causa della moneta unica e dei
soci valutari acquisiti per suo tramite, derivano all’economia tedesca:
esborsi per finanziare i fondi da cui sono tratti i sostegni agli stati
in difficoltà (Grecia, Portogallo, Irlanda); rischio di incappare in
contributi al servizio del debito altrui (Eurobond); potenziale
instabilità valutaria connessa agli squilibri di bilancio degli stati
soci. E’ invece omessa con cura la lista dei benefici apportati
dall’euro.
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di Antonio Pilati
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Parla Mandravelis
Rete tv pletorica e riforme boicottate, spiega l’editorialista di Kathimerini
Buone
ragioni per chiudere la televisione e la radio di stato greca,
l’Ellinikí Radiofonía Tileórasi (Ert), e riaprirla soltanto tra due mesi
quando sarà completamente rinnovata e dunque meno onerosa per le
finanze pubbliche, ce ne sono eccome. Sbagliano perciò quei colleghi
giornalisti che in tutta Europa parlano di “oscuramento della
democrazia”. Parola di Paschos Mandravelis, editorialista del quotidiano
greco Kathimerini e fino al 2012 anche del Guardian. “Il governo ha
fatto una scelta coraggiosa – dice in una conversazione con il Foglio il
columnist di uno dei principali quotidiani greci, l’unico con una
versione in inglese pubblicata in collaborazione con l’International
Herald Tribune – Non c’era alternativa”.
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di Marco Valerio Lo Prete
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