OGGI ONLINE
Il
giurista Fiandaca dice che il processo sulla “tattativa” è abnorme.
Pellegrino attribuisce la giustizia sommaria all’anomalia del Cav. Il
generale Mori fa esplodere la contraddizione dell’antimafia
Quando attraverso il Foglio viene sparata
nell’aria mefitica italiana una verità o, se vogliamo essere più sobri,
una interpretazione limpida delle cose, contestabile ma
controcorrente, la procedura della corporazione giornalistica e del
mondo che conta, civile e politico, è quella dell’insabbiamento nel
silenzio. Questo dipende anche dal fatto che la natura di questo
giornale è raziocinante, e nonostante un certo gusto per il “gesto”, il
suo percorso è di battaglia delle idee, non di vetrina della
comunicazione truce e banalizzante.
Mori Vogliamo i generali - Cerasa Ora parla il generale Mori - Scarica il saggio di Giovanni Fiandaca
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di Giuliano Ferrara
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L’alternativa è Marino, e ci siamo spiegati
Conversazione con Alemanno, il sindaco di Roma che dà il meglio di sé quando la partita sembra persa
Gianni
Alemanno passa di corsa alla redazione del Foglio e dice che non ha
molto tempo a disposizione: “Sgomberiamo un campo nomadi, devo essere
lì”. Un problema di Alemanno è che deve ritrovare i denti e, come dice
lui, non c’è molto tempo a disposizione. Questo giornale voterà per lui
e lo farà votare; ma l’intervistatore, che lo conosce bene e non ha
fama di alemanniano (eufemismo), sa che il sindaco ha un solo modo per
galvanizzare gli elettori e giocarsi la partita del cuore: tornare
Lupomanno e fare a brandelli la letargia che lo circonda. Se
l’alternativa è Ignazio Marino per cinque anni, e a quanto pare lo è,
la nostra diventa necessariamente un’intervista faziosa ma non
alemanniana: lupomanniana.
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di Alessandro Giuli
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