A sei anni dalla rivolta degli africani niente è cambiato. Ogni anno la piana di Gioia Tauro si riempie di migliaia di invisibili che per pochi spicci lavorano nei campi. Se le condizioni di lavoro sono pessime, quelle abitative sono terribili: i neri vivono ammassati in ghetti senza luce, acqua calda e gas. “Con dei compensi dignitosi potrebbero lasciare queste baracche”, denuncia la Flai-Cgil. Ma nella catena dello sfruttamento sono sempre gli ultimi a pagare il prezzo più alto. Ne è consapevole Coldiretti che dà la colpa alle società delle aranciate che comprano la frutta a prezzi stracciati di Lorenzo Galeazzi e Lucio Musolino