di Renzo Riva (xxx.xxx.xxx.11) 31 luglio 17:56
Meglio Paracelso che essere come te un paraculo.
Devo dire al partigiano della divisione lepre che oltretutto mantiene l’anonimato,
che sarei felice chiudessero tutte le attività produttive italiane e non solo l’ILVA di Taranto.
Vedrebbe l’anonimo innescarsi subito la danza dei tarantolari tarantini.
Sono basito alla lettura dello
sciopero dichiarato per tutto il Gruppo ILVA di 4 ore dove non riesco
ancora ad intravedere la controparte; il che mi fa dire che a capo delle
organizzazioni sindacali siano delle persone deficienti e soprattutto
mistificatrici della realtà: confidano nella cretineria di chi
rappresentano.
Ma dove sta l’emergenza?
L’ITALIA È MALATA
Che assurdità fermare l’Ilva per i veleni di quindici anni fa
Vendola è un doppiogiochista:
sta con gli operai e coi pm, ma è colpa sua e della sua giunta se la fabbrica è stata sigillata.
Non esiste nessun allarme diossina
e la bonifica non serve ovvero serve solo a Vendola ed ai Verdastri che sono stati già ricompensati da un governo d’imbelli e reggicorda.
Per ora, il governo sedicente tecnico li ha gratificati con 336 milioni,
ma il racket del pizzo
politico-sindacale non s’accontenta mai.
Il
presidente dei Verdastri ha subito messo le mani avanti lamentando che
336 milioni sono una risorsa «irrisoria», e Vendola gli ha fatto subito
eco chiarendo «sono solo l’apertura di un ciclo che avrà risorse molto
più cospicue».
AVETE CAPITO L’ANTIFONA?
Vogliono mettersi a carico del resto d’Italia.
Questi oggi si coprono solo di
ridicolo plaudendo la magistratura e,
allo stesso tempo, solidarizzando con gli operai.
Operai che però li manderanno a raccogliere le margherite
di fronte al pericolo di perdere il lavoro che, sembra,
al sindacato interessa affatto.
Il sindacato avrebbe dovuto scagliarsi contro Vendola ed i politici regionali che,
ad onta delle norme internazionali al riguardo dei limiti degli inquinanti in atmosfera e non,
che
si vantavano di avere fissato i limiti più restrittivi al mondo sulle
emissioni di diossina, prevedendo, nel caso di superamento, proprio
l’arresto degli impianti.
Se c’è allora un vero colpevole per il provvedimento della magistratura
è proprio la Regione Puglia con Vendola & C.
Il
sindacato pertanto dovrebbe denunciare alla magistratura i responsabili
del procurato allarme e della chiusura dei reparti che tali limiti
hanno imposto.
Ma
come detto all’inizio la deficienza e la correità nell’acquiescenza
loro li spingerà al demagogico sciopero dichiarato di 4 ore in tutto il
gruppo ILVA.