Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 28 September 2012


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Newsletter del 28 settembre 2012
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Piccole traditrici

In passato si riteneva che le cellule senescenti, cioè non più in grado di dividersi, contribuissero all'invecchiametno indebolendo la riparazione dei tessuti. Si pensava che le cellule entrassero nello stato di senescenza per evitare di diventare tumorali se un danno le metteva a rischio di proliferaizone incontrollata. In seguito, la teoria secondo cui le cellule senescenti avrebbero un ruolo nell'invecchiamento dei tessuti e del corpo ha perso consensi per poi riguadagnarli di recente. Nuovi studi mostrano che le cellule contribuiscono all'invecchiamenteo nel modo proposto in passato e anche alimentando processi infiammatori. Inoltre, possono danneggiare le cellule vicine favorendo il cancro. Esperimenti su topi suggeriscono che ritardando la senenscenza si potrebbe rallentare l'invecchiamento e alcune malattie a esso associate leggi l'articolo »
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Quali specie vivranno?

I gruppi ambientalisti non possono più cercare di proteggere tutti gli animali e le piante come hanno fatto in passato, perciò si stanno affidando sempre più a nuovi sistemi di analisi e selezione per determinare quali specie salvare e quali no. Gli approcci funzionalisti favoriscono le specie che svolgono un ruolo unico in natura, come il pino dalla corteccia bianca che fornisce cibo vitale per i grizzly. Gli approcci evoluzionisti cercano di preservare la diversità genetica che può aiutare tutte le specie del mondo a sopravvivere e adattarsi a condizioni ambientali in rapido mutamento. Altri metodi per stabilire le priorità perfezionano invece l’approccio hotspot, che si concentra sulla conservazione di interi ecosistemi ma potrebbe ignorare le esigenze dell’uomo leggi l'articolo »
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Anatomia di una frana

Tra i fenomeni naturali più studiati ci sono le transizioni di fase tra ordine e disordine in sistemi microscopici, per esempio gli elettroni di conduzione che in opportune condizioni rendono il materiale non conduttore, e macroscopici, come i sedimenti di una montagna che possono franare. Analogie tra transizioni in diversi ambiti possono aiutare a capire meglio e ridurre il rischio di catastrofi in alcuni sistemi, anche se è quasi sempre impossibile ridurre la complessità della natura a protocolli. Un esempio è il disastro del Vajont dell’ottobre 1963, quando una frana si riversò in un bacino artificiale, generando un’onda che arrivò a valle e provocò circa 2000 morti leggi l'articolo »
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Fisica del futuro

A richiesta con "Le Scienze" di ottobre leggi l'articolo »
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CNR: Metalli? Pesanti, ma meno che in passato

Comunicato stampa - Si chiude oggi la sedicesima edizione dell’Ichmet (Conferenza internazionale sui metalli pesanti nell’ambiente) coorganizzata dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr. L’impatto sull’ambiente e sulla salute di questi elementi è in netto calo, grazie al controllo scientifico e normativo. Resta però l’allarme nei siti a rischio leggi l'articolo »
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Un mosaico di particelle

Nata agli inizi del XX secolo, nel corso del tempo la fisica delle particelle ha dovuto fare i conti sia con particelle previste dai teorici, dunque relativamente poco problematiche, sia con particelle la cui esistenza non era stata prevista da alcuna teoria, e che quindi complicavano la vita dei ricercatori. L’autore racconta il percorso intellettuale dei fisici per scoprire cinque particelle particolarmente enigmatiche, usando strumenti che vanno dalla matematica agli esperimenti di LHC. Le particelle sono neutrino, mesone p, antiprotone, quark e bosone di Higgs, la cui scoperta, a opera proprio di LHC, chiude un capitolo della storia della fisica leggi l'articolo »
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I terremoti che spaccano la placca indo-australiana

I due eventi sismici che ad aprile di quest'anno hanno scosso l'Oceano Indiano avrebbero innescato la frattura della placca oceanica indo-australiana, generando un nuovo margine di placca. A loro volta, questa coppia di terremoti del 2012 sembra una conseguenza a lungo termine del tragico terremoto verificatosi ad Aceh nel 2004, che ha prodotto un processo di trasferimento degli stress fra le placche leggi l'articolo »
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Le Scienze n.530

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INFN: Stefano Ragazzi nuovo direttore dei laboratori INFN del Gran Sasso

Comunicato stampa leggi l'articolo »
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Il bosone di Higgs, finalmente

Il bosone di Higgs, l’ultimo tassello mancante del modello standard della fisica delle particelle, è sfuggito per decenni ai tentativi sempre più elaborati dei fisici di individuarne la presenza. Alla fine del 2011 due giganteschi esperimenti del Large Hadron Collider del CERN avevano rilevato indizi del bosone di Higgs. I fisici speravano che la serie di misurazioni della primavera 2012, in caso di successo, avrebbe fornito informazioni sufficienti per proclamarne la scoperta. I fisici avevano nascosto i dati della primavera anche a se stessi, effettuando analisi alla «cieca» per non introdurre involontariamente interpretazioni personali. A metà giugno hanno dato uno sguardo alle nuove prove. La particella «di tipo Higgs» emersa ha molte delle proprietà cercate. Ha tuttavia anche riservato alcune prime sorprese che possono indicare la via per la fisica del futuro. leggi l'articolo »
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Vita nuova per DNA antico

Lo studio delle creature estinte si è a lungo basato quasi esclusivamente sui fossili dei loro denti e delle ossa. I recenti sviluppi nella ricerca sul DNA antico stanno rivoluzionando lo studio degli animali preistorici. Ora è possibile ricreare i geni di questi animali e studiare le proteine per cui codificavano. Studiare la paleofisiologia era un’attività considerata impensabile solo un decennio fa leggi l'articolo »
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Il cervello e la felicità

Nel cervello ci sono zone sensibili, hotspot che, quando vengono stimolati, aumentano la sensazione del piacere. Questi punti caldi edonici sono diversi dai «circuiti della ricompensa» che si pensava fossero alla base delle sensazioni piacevoli e che oggi si ritiene invece siano i mediatori del desiderio, più che del godimento. Regioni cerebrali superiori ricevono informazioni da questi circuiti del piacere e della ricompensa per rappresentare in modo cosciente la sensazione rassicurante che associamo alla gioia. L’interruzione del collegamento tra i sistemi cerebrali che generano le sensazioni di desiderio e piacere potrebbe essere la causa del comportamento dipendente, offrendo una possibile chiave per trattamenti di tipo nuovo leggi l'articolo »
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Armi virali contro i batteri

A lungo ignorati dai ricercatori, i virus che attaccano i batteri potrebbero avere un ruolo cruciale nella lotta alle infezioni leggi l'articolo »
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Raggi gamma da le nuvole

Le nubi temporalesche emettono potenti raggi gamma in lampi lunghi pochi millisecondi, detti lampi terrestri di raggi gamma. Questi eventi possono anche produrre fasci di elettroni e persino di antimateria, che possono viaggiare per migliaia di chilometri. Tutte le spiegazioni finora proposte per questi fenomeni coinvolgono campi elettrici che rilasciano valanghe di elettroni all’interno delle nubi, ma nessuna riesce a giustificare compiutamente l’energia stessa dei raggi gamma. Nuove missioni di ricerca, spaziali e con aerei, potrebbero risolvere il mistero e dire se i lampi pongano un rischio di esposizione a radiazioni per i voli di linea  leggi l'articolo »
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Scienza e preveggenza

L'editoriale leggi l'articolo »