Per capire e combattere quello che stiamo vivendo
IL SOMMARIO DEL NUOVO NUMERO DI MICROMEGA IN EDICOLA
E LIBRERIA
SAGGIO
Paolo Flores
d’Arcais - Fascismo e berlusconismo
Silvio Berlusconi
non è il nuovo Benito Mussolini. E il suo governo è molto diverso da quello
fascista. Ma ciò non deve rassicurare. Del fascismo il berlusconismo è
l’equivalente funzionale e postmoderno, fondato sulla ‘legalizzazione’ del
privilegio e sul dominio dell’immagine. I suoi modelli sono Putin e Gheddafi, e
ancor più il Mackie Messer di Bertolt Brecht e il Grande Fratello di George
Orwell.
IL SASSO NELLO STAGNO
mons. Raffaele Nogaro - Il vero cristiano è
antiberlusconiano
Da un lato c’è la Chiesa di Ruini e
Ratzinger, una Chiesa prona al potere berlusconiano. Dall’altro c’è la Chiesa di
Cristo, che non ci sta a mettere in mora i propri princìpi pur di compiacere
quel potere. Un duro attacco del vescovo emerito di Caserta, che ammonisce: ‘Non
si porta salvezza se si è complici della ingiustizia e della violenza
istituzionali’.
ICEBERG - l’involuzione della
specie
Andrea Camilleri -
Homo berlusconensis
Grazie alla televisione Berlusconi ha
creato una involuzione di homo sapiens a sua perfetta immagine e somiglianza. Un
essere che rifiuta la cultura e l’intelligenza, che osanna alle virtù del Capo,
che ne invidia lo stile di vita. Un grande scrittore traccia, come un
naturalista, il catalogo classificatorio di questa solo parzialmente inedita
specie zoologica.
Natalia Aspesi
- Foemina berlusconensis
Proprio negli anni in cui le
italiane ottenevano il divorzio, un nuovo diritto di famiglia, la parità
salariale, la legalizzazione della pillola e dell’interruzione di gravidanza, la
cancellazione del delitto d’onore, in televisione iniziava a circolare
l’immagine di una donna sempre pronta a denudarsi, a sorridere, ad ammiccare e a
tacere. Quel modello berlusconiano ha trionfato, fino al parlamento e agli
scranni del governo.
PRO MEMORIA
Marco Travaglio - Delle leggi vergogna, il catalogo è
questo
Un’attenta e completa panoramica di tutti quei
provvedimenti che, varati ad hoc per salvare il Cavaliere e i suoi amici (anche
dal centro-sinistra, ahimè), hanno devastato il sistema legislativo italiano.
Dalla nascita della Seconda Repubblica l’autore ne segnala ben ottanta. Ottanta
leggi di cui vergognarsi. Che fanno strame della
legalità.
LABIRINTO
Gian Carlo Caselli - Antropologicamente diversi
Ci fu un momento in cui, all’inizio degli anni Novanta, la
scritta che campeggia nelle aule dei tribunali (‘la legge è eguale per tutti’),
da oggetto di facili ironie si trasformò in prospettiva credibile: fu la
stagione di Mani Pulite. Col berlusconismo è tornata la giustizia dei ‘due
codici’: quello per i ‘galantuomini’, i potenti della politica e dell’economia;
e quello per i cittadini comuni e i ‘poveri cristi’. Oltre alla vergogna delle
leggi ad personam.
Malcom Pagani
- ‘Terzisti’ e altri ascari di regime
Il profeta del
‘ci penso io’ in realtà in questi anni è stato sostenuto da un esercito pronto,
nell’occasione, a giustificarlo e a salvarlo. Televisione, Chiesa, spettacolo,
politica, cultura e giornali, solo apparentemente imparziali si sono adoperati
per la causa del Cavaliere.
Marco d’Eramo - Berlusconi
l’Amerikano
Silvio Berlusconi non è solo l’uomo politico che
più ha tratto giovamento dall’‘americanizzazione’ della nostra vita pubblica. È
stato anche – con le sue ‘città private’ e le sue televisioni – un agente attivo
di questo mutamento. Ma quanto è diverso il capitalista Silvio Berlusconi da
figure come Bill Gates e perfino Rupert Murdoch! Sembra quasi che l’‘America di
Berlusconi’ abbia cambiato l’Italia, ma non l’abbia davvero avvicinata
all’America. Di cui prende solo il peggio.
Annamaria Rivera - Razzismo di lotta e di
governo
Una saldatura fra xenofobia istituzionale e forme di
discriminazione ‘spontanee’ che possono giungere fino alla violenza e a veri e
propri pogrom: come a Ponticelli, Castel Volturno e Rosarno. Gli stranieri in
Italia in epoca berlusconiana non hanno vita facile e costituiscono un perfetto
capro espiatorio per la retorica sicuritaria. Alimentata, soprattutto, dai media
e dalla Lega.
Gianni Barbacetto
- Golpisti d’Italia
Siamo il paese della strategia
della tensione, delle stragi senza colpevoli, dei servizi segreti deviati e
delle logge massoniche. Berlusconi, tessera P2 1816, rappresenta la perfetta
continuità tra la Prima e la Seconda Repubblica, alimentata oggi da ‘macchine
del fango’ e dossieraggi illegali a comando.
DIALOGO
Pierfranco Pellizzetti / Piero
Ostellino - Berlusconi liberale? Ma per favore!
Per
anni Silvio Berlusconi ha cercato di accreditarsi come il possibile alfiere di
una ‘rivoluzione liberale’. Ma cosa c’entra il berlusconismo con Einaudi o
Croce, per non parlare di Gobetti? Due autori che si definiscono entrambi
liberali ne discutono ‘all’arma bianca’, evidenziando due modi di intendere il
liberalismo che si escludono a vicenda.
SCHERZO
Alessandro Robecchi - I funerali del Pequeño
Grande (da Macondo ad Arcore)
Una terra lontana ed esotica,
attraversata dalle asprezze della Cordillera e dai misteri della Selva. Un
pueblo che piange la scomparsa del Pequeño Grande e si stringe intorno alla
bandiera della propria Patria, sulla quale campeggia la scritta ‘Propiedad
Privada’. Un omaggio a García Márquez, uno straordinario e amarissimo racconto
di realismo magico. Potrebbe essere Macondo, ma assomiglia molto all’Italia di
oggi.
Sergio Staino / Massimo
Bucchi / Riccardo Mannelli - In punta di matita
MEMORIA
Tommaso De Lorenzis (a cura di) - Il torto di aver
ragione in anticipo
Oggi sono in parecchi (benché sempre
troppo pochi) a riconoscere che quello di Berlusconi è un regime, che sta
devastando la democrazia repubblicana, che ha per modello Putin e Gheddafi
anziché la civile convivenza voluta dalla Costituzione. Capirlo non era
difficile, perfino prima della sciagurata ‘discesa in campo’. Abbiamo raccolto
alcuni brani esemplificativi (solo fino al 2004), che per fortuna non
esauriscono tutti gli scritti ‘preveggenti’ (ma purtroppo ne costituiscono una
larga parte). A vergogna dei finti liberali che ancora slalomeggiano, anziché
cospargersi il capo di cenere per il loro quasi ventennio di cecità, ipocrisia e
viltà.