Mario Monti - Caricature (Photo credit: DonkeyHotey)
E
meno male che doveva essere solo un provvedimento di revisione della
spesa pubblica. Invece. Capita che le Regioni siano con l'acqua alla
gola. Alcune, non tutte. Niente paura. Per poter continuare a foraggiare
la propria clientela attraverso le forniture alla Sanità Pubblica, i
senatori del PdL Esposito, Calabrò e Palma hanno proposto e fatto
approvare in Commissione Bilancio questo emendamento:
DDL n. 3396
Emendamento 16.95
Dopo il comma 12 aggiungere il seguente:
«12-bis.
Le Regioni sottoposte al piano di stabilizzazione finanziaria di cui
all'articolo 14, comma 22, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122,
possono disporre, con propria legge, l'anticipo all'anno 2013 della
maggiorazione dell'aliquota dell'addizionale regionale all'imposta sul
reddito delle persone fisiche di base prevista dall'articolo 6, comma 1,
lettera b), del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68».
Che
significa aumento delle tasse. Che significa incremento del 220%
dell'addizionale regionale IRPEF (fate anche voi due conti: supponendo
una base imponibile di 1000 euro, con l'aliquota attuale paghereste 5
euro; con l'aliquota massimizzata all'1.1%, la tassa salirebbe a 11
euro. In rapporto a quanto si paga ora, si tratta proprio del 220%).
Questa,
è vero, è una notizia di ieri. Ma è stata veicolata così, tanto per
dire qualcosa. L'ennesimo aumento. Ma il valore di uno 0.6% in più
nell'aliquota su un reddito fisso lordo di 22000 euro annui significa
circa 242 euro di addizionale regionale. E non dite che è Monti il
vampiro. Pur di non scontentare le lobbies della sanità privata,
caricano sul decretone della Spending Review l'onere di una maggiore
pressione fiscale.