Roberto Abraham Scaruffi

Friday 17 August 2012


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Newsletter del 17 agosto 2012
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Il pianto della stella straziata e altre storie di buchi neri

Le conoscenze su questi strani oggetti cosmici stanno rapidamente aumentando, ma rimangono difficoltà nel definire la loro evoluzione, che appare diversa se considerata alla luce della teoria classica della relatività o della fisica quantistica. Una serie di articoli su "Science"  fa il punto sullo stato della ricerca leggi l'articolo »
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Buchi neri tra fusione e quasar


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La prima parte del video presenta una simulazione della fusione di due galassie a disco. Queste simulazioni vengono utilizzate dai ricercatori per studiare se, e quando, i buchi neri massicci si fondono in corrispondenza con la fusione delle loro galassie, e quando invece si accendono come quasar (indicati come i brillanti punti bianchi che si accendono e si spengono). (Credits: Sandor Van Wassenhove).

Nella seconda parte del video, una simulazione della formazione di una galassia simile alla Via Lattea. Buchi neri supermassici si nascondono al centro di molti dei componenti che si fondono per assemblare la galassia, e un buco nero abita anche la galassia finale. Quando due galassie che ospitano entrambi buco nero si fondono, alcune volte anche i due buchi neri si fondono formandone uno più grande, mentre altre volte uno dei buchi neri non riesce a raggiungere il centro e vaga nella nuova galassia appena formata (Credits: Jillian Bellovary, Fabio Governato) leggi l'articolo »
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La dieta eclettica dell'austrolopiteco e quella da predatore di Homo

L'analisi isotopica dello smalto di denti fossili di tre antichi ominidi dei generi Australopithecus, Paranthropus e Homo indica che quest'ultimo aveva già raggiunto il vertice della catena alimentare e godeva di un ricco apporto di proteine animali, ben superiore a quello del suo predecessore australopiteco leggi l'articolo »
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CERN: LHC experiments bring new insight into matter of the primordial universe

Press release - Experiments using heavy ions at CERN’s Large Hadron Collider (LHC) are advancing understanding of the primordial universe. The ALICE, ATLAS and CMS collaborations have made new measurements of the kind of matter that probably existed in the first instants of the universe. They will present their latest results at the Quark Matter 2012 conference, which starts today in Washington DC. leggi l'articolo »
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Non lo butto! E la casa diventa una discarica

Riempiono casa fino all'inverosimile delle cose più inutili: sono le persone che soffrono di disturbo da accumulo compulsivo. Uno studio svela che all'origine di questa condizione non c'è un abnorme senso del possesso, ma un problema nei circuiti neuronali della scelta che porta che ne soffre a temere che buttare qualcosa, qualsiasi cosa, sia una decisione potenzialmente sbagliata leggi l'articolo »
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Astromateriali: capsule del tempo arrivate dal cielo

In oltre mezzo secolo di esplorazioni e ricerche, la NASA ha raccolto una straordinaria collezione di materiali di origine celeste, dalla rocce lunari prelevate dagli astronauti delle missioni Apollo, alle meteoriti cadute sulla Terra, fino alle polveri catturate dalla coda di una cometa.

Questi "astromateriali", molti dei quali risalenti ai primordi della nascita del sistema solare, quattro miliardi e mezzo di anni fa, rappresentano una vera e propria capsula del tempo, in grado di gettare nuova luce sulle primissime fasi di formazione del Sole e dei pianeti

  



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La difesa del più debole e le origini dell'egualitarismo

Anche nelle società umane meno complesse, come quelle di cacciatori-raccoglitori, si osservano comportamenti che tendono a mitigare le disuguaglianze tra individui nella competizione tra i membri del gruppo per ottenere maggiori risorse. Un nuovo modello di teoria dei giochi mostra che la tendenza a prendere le parti del più debole porta a massimizzare i vantaggi per tutti i membri del gruppo, ponendo le basi per una spiegazione evoluzionistica dell'egualitarismo leggi l'articolo »
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Invisibili, ma solamente da un lato

Un nuovo metamateriale "attivo", realizzato mutuando concetti presi dalla meccanica quantistica, permette di ottenere l'invisibilità in funzione della direzione di provenienza della luce, una proprietà che può avere interessanti applicazioni nell'ambito delle tecnologie laser leggi l'articolo »