Newsletter del 24 agosto 2012 | |
CNR:Prevenzione della droga? La studia la scienza della complessità
Comunicato stampa - Luciano Pietronero, direttore dell'Isc-Cnr di Roma, ha sviluppato un modello di controllo della tossicodipendenza ispirato alla Fisica statistica ma in grado di stabilizzare alcuni parametri dei comportamenti 'sommersì e individuali. L'indagine dimostra che, solitamente, l'inizio del 'tunnel'coincide con un evento raro e che la disponibilità economica per l'acquisto delle sostanze non incide molto. La ricerca è pubblicata su 'Scientific Reports', del gruppo 'Nature leggi l'articolo »
|
I segreti della memoria spaziale
Due nuove ricerche sui ratti chiariscono alcuni processi dei complessi meccanismi alla base della memoria spaziale, facendo luce sui particolari dell'attivazione di alcune cellule in specifiche regioni del cervello durante l’esplorazione dell’ambiente: le cellule di posizione e le cellule griglia, che consentono all’animale di formarsi una mappa neurale dello spazio. leggi l'articolo »
|
DAL NOSTRO ARCHIVIO
|
Sandia Hand: arriva la mano robotica a basso costo
Ricercatori dei Sandia National Laboratories hanno realizzato una mano robotica a quattro dita utilizzando strutture in plastica e componenti elettronici a basso costo. Il prototipo ha quattro dita modulari collegate al palmo tramite magneti, in modo tale da poter aggiungere appendici intercambiabili che terminano con cacciaviti, torce elettriche, videocamere o altri strumenti.Tra le possibili applicazioni, l’integrazione in robot per il disinnesco degli ordigni negli scenari di guerra leggi l'articolo »
|
La destrezza della mano robotica
VAI ALL'ARTICOLO: Arriva la mano robotica a basso costo
In questo video la Sandia Hand dimostra le sue capacità sollevando una valigia, afferrando la cornetta di un telefono e, in modo ancora più sorprendente, caricando una pila AA in una torcia tascabile. leggi l'articolo » |
Flessibile e a quattro zampe, ecco il primo robot camaleonte
Realizzato un piccolo robot flessibile a quattro zampe in grado di cambiare colore confondendosi con l'ambiente. Il prototipo costituisce il primo decisivo passo verso la possibilità di riprodurre artificialmente la capacità di alcuni animali, come il camaleonte o i calamari, di variare a piacimento la colorazione del manto per mimetizzarsi nell'ambiente o per lanciare segnali leggi l'articolo »
|
CNR: Lcw, la tecnica per le nano strutture 'low cost'
Comunicato stampa - Il 'bagnamento litograficamente controllatò brevettato dall'Ismn-Cnr facilita l''auto-organizzazionè di materiale solubile a livello micrometrico e nanometrico senza bisogno di particolari strumenti o infrastrutture. "È il fenomeno che forma l'impronta della tazzina del caffè nel piattino", spiega il ricercatore. La scoperta ha ottenuto la copertina di Nature Protocols. Tra le applicazioni, etichette per controllare la catena del freddo nei surgelati e dispositivi per la nanoelettronica leggi l'articolo »
|
Il primo camaleonte artificialeVAI ALL'ARTICOLO: Flessibile e a quattro zampe, ecco il primo robot camaleonte Stephen Morin, della Harvard University, spiega il funzionamento del robot "camaleonte", che secondo i suoi creatori potrebbe essere usato per studiare il comportamento animale o per dispositivi che non devono essere notati. Realizzato in silicone, il robot è attraversato da molti piccoli canali e collegato a un sistema di controllo. Forzando l'aria attraverso i canali lo si fa"camminare". Morin e colleghi hannoaggiunto un componente che cambia colore utilizzando un livello separato di microcanaliattraverso cui possono essere pompati vari coloranti. Le temperature dei colorantipossono essere modificate, in modo tale che il robot cambi colore anche nell'infrarosso. Gli autori ipotizzano che, in futuro, macchine o robot più grandi, in grado di trasportarefonti di energia, saranno capaci di funzionamento autonomo. (cortesia S.Morin/Harvard University/Science/AAAS) leggi l'articolo » |
Il "paziente R" e la consapevolezza di sé
Il riconoscimento di se stessi come individui distinti dagli altri è una capacità attribuita finora all’attività di tre precise regioni cerebrali. Il concetto viene ora messo in discussione dallo studio del caso del “paziente R,” in cui tutte e tre sono state danneggiate, ma che mostra di possedere ancora un notevole grado di consapevolezza di sé, superando numerosi test specifici. La facoltà sarebbe quindi legata a interazioni molto più distribuite tra network di diverse regioni cerebrali leggi l'articolo »
|
Da LHC uno sguardo alla "zuppa primordiale" di particelle
Il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra non è dedicato solo alla ricerca del bosone di Higgs: dallo studio delle collisioni di ioni pesanti vengono importanti indicazioni per la comprensione del plasma quark-gluonico, la "zuppa di particelle" presente nell'universo primordiale, in condizioni di densità di materia e di temperatura elevatissime leggi l'articolo »
|
Buchi neri |
Come l'uso di Internet può rivelare la depressione
Una ricerca ha analizzato le modalità di navigazione in Rete di un gruppo di volontari, prescindendo dai contenuti dei siti visitati: secondo i risultati, alcuni comportamenti, come l'eccessivo utilizzo della posta elettronica o delle chat o il veloce passaggio da un sito all'altro, possono essere indicativi di una tendenza alla depressione leggi l'articolo »
|
Vedere al di là dello sguardo
Ci sono animali privi di occhi che percepiscono la luce, e animali che, pur essendo dotati di occhi anche assai sofisticati, usano altre parti del corpo per vedere. Ecco sei affascinanti esempi di animali che hanno sorpreso i ricercatori per la loro capacità di vedere senza usare gli occhi leggi l'articolo »
|
La generosità dei buchi neri
I buchi neri, come quello da quattro milioni di masse solari che si trova al centro della nostra galassia, non si limitano a consumare. Irradiano anche copiose quantità di energia mentre divorano la materia vicina. Le abitudini alimentari di un buco
nero possono avere un'influenza sorprendente sulla galassia. Troppa attività di un buco nero, o poca, e le stelle con le condizioni adatte alla vita sarebbero scarse. La Via Lattea occupa una posizione perfetta nella tipologia delle galassie, con un buco nero che entra in attività abbastanza spesso per rimescolare le cose e mantenere al punto giusto la popolazione stellare della galassia. Il legame tra i buchi neri e il fenomeno della vita è complesso, ma il buco nero centrale della nostra galassia sembra aver dato numerosi contributi alla nostra possibilità di esistere qui e ora. leggi l'articolo » |