Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 14 January 2011


Il fratello invoca clemenza a Napolitano

Torturato nel carcere brasiliano
Battisti in Italia vuole la grazia

In Brasile Cesare Battisti torturato dalla polizia e aggredito in carcere. Lo racconta il fratello Vincenzo in un'intervista al settimanale Panorama in edicola oggi. Per questo la famiglia del terrorista condannato a due ergastoli per omicidio ha intenzione di chiedere la grazia al presidente della Repubblica.

A rivelare le torture è stato lo stesso Battisti alla moglie che quando è andato a trovarlo nel carcere brasiliano lo ha trovato con gli occhi pesti e il viso gonfio. Ma un altro fratello di Battisti, Domenico, ha smentito le dichiarazioni rese al settimanale. I fatti si riferiscono al 2007 all'indomani dell'arresto.


Il racconto di Vincenzo Battisti è dettagliato. «Cesare è convinto che lo abbiano fatto per motivi politici - dice Vincenzo Battisti nell'intervista - Nel 2004 una parte dell'opinione pubblica francese era contraria alla sua estradizione in Italia. Per questo lo hanno aiutato: per non perdere voti nelle successive elezioni. Poi però gli 007 l'hanno consegnato alla polizia brasiliana che lo teneva nascosto in un appartamento. Mi ha raccontato di essere stato drogato e che minacciavano di ucciderlo. Gli hanno puntato una pistola alla tempia. Cesare mi ha detto: "ho capito di essere stato usato e che dopo le elezioni presidenziali mi avrebbero eliminato". Per questo si è fatto arrestare». Dopo il suo arresto, avrebbe subito violenze in carcere: «lo picchiavano in continuazione, gli rasavano i capelli per umiliarlo, gli spegnevano addosso le sigarette - racconta a Panorama Vincenzo Battisti - Prima di incontrarlo la moglie e la figlia più piccola hanno dovuto aspettare due giorni. Ma al colloquio era ancora gonfio, con gli occhi pesti. La ragazzina è rimasta scioccata».



Il primo impatto con il Brasile, che accusa l'Italia di persecuzione, non è stato quindi dei migliori, soprattutto quanto a garanzie dei detenuti. E così Vincenzo Battisti rivela a Panorama che è sua intenzione a nome di tutta la famiglia di Cesare di chiedere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «la grazia per mio fratello». Cosa che sarebbe possibile se Cesare Battisti tornasse in Italia. Il terrorista detenuto nel penitenziario di Papuda cella numero 5, è depresso tanto da andare dallo psicologo del carcere e sarebbe anche malato di epatite. E questa potrebbe essere la scappatoia per il governo Lula che potrebbe rilasciare Battisti ed estradarlo in Italia per motivi di salute.

Maurizio Piccirilli
13/02/2009