Roberto Abraham Scaruffi

Saturday, 26 January 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Gallidellaloggiamente parlando si vuole un “Ministero della Cultura”, ma sembra più una baita per tecnici

di Stefano Di Michele
SECONDA PAGINA

I nuovi Bill Gates hanno bisogno di fallire con metodo per avere successo

di Mattia Ferraresi

Il Santoro taumaturgo, rianimatore di ex reprobi o politici scomparsi

di Marianna Rizzini

Femminile, plurale. Il segreto dei successi tennistici di Vinci-Errani

di Antonio Bettanini
EDITORIALI

La Bce, il “rilancio dell’euro” e i compiti della politica nel 2013

ANALISI

I piloti israeliani dello strike hanno votato Lapid e non Bibi

di Giulio Meotti
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Dove va il Monte dei Paschi

I mercati non temono il Palio, ma il capitalismo municipale è finito
Ma che dispettosi questi mercati. Proprio nel giorno più adatto per la scena madre di Beppe Grillo davanti ai soci di Rocca Salimbeni riuniti in mesta assemblea, Piazza Affari ieri ha invertito la rotta, quasi che all’improvviso Santorini e Alexandria, con i loro derivati, non facessero più paura. Il titolo del Monte dei Paschi di Siena ha chiuso con un rialzo dell’11,36 per cento, con Piazza Affari invece a meno 0,2, recuperando parzialmente la perdita di circa il 20 per cento delle tre precedenti sedute. Tutto finito? “Quando si ha a che fare con i derivati bisogna sempre usare il condizionale – frena Luca Comi, analista bancario di Icbpi – ma anche a sentire i colleghi stranieri la sensazione è che siamo di fronte a un caso particolare, non di sistema.

Strage di governo

Ora ci sono le prove, le bombe sull’Università di Aleppo (87 morti) le ha lanciate un aereo di Assad
La responsabilità della strage iall’università di Aleppo ora può essere atribuita: è stato un aereo guidato da un pilota del governo siriano. Il 15 gennaio due esplosioni uccidono ottantasette studenti davanti alle facoltà, di solito sono quasi deserte, l’esercito le ha sgombrate dopo le prime proteste e i dormitori sono usati solo da rifugiati, ma quel giorno ci sono gli esami e quindi c’è un’alta affluenza. Più in là,  a circa quattro chilometri, ci sono le aree di Baliraomoun e Bani Zaid, da dove passa la linea di confine della guerra tra ribelli e governo che da sette mesi taglia in due la città.
di Daniele Raineri