Migliaia di documenti pubblici sommersi dall’acqua e dal fango. Libri, riviste, atti parlamentari, mobili di pregio. È ciò che può accadere a Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma. Anzi: è già accaduto, ma la notizia è rimasta sepolta per un anno e mezzo nei palazzi. Così, mentre i cittadini ignari pagavano – e pagano – milioni di euro per la conservazione di beni e archivi, questi annegavano – e potrebbero annegare di nuovo – nelle acque del Tevere e nel silenzio delle istituzioni di Francesca Lombardi Gattringer e Lorenzo Di Pietro