Roberto Abraham Scaruffi

Friday 30 November 2012


Uno studio/provocazione dell'Università di Catania lancia una alternativa al sistema elettorale
per renderlo, paradossalmente, più efficiente: sorteggiare una quota di onorevoli tra i cittadini
Parlamentari per caso meglio degli eletti Così funziona la 'democrazia a sorte'
Rendere più efficiente il Parlamento affidando al caso la scelta dei legislatori. Per migliorare la qualità delle leggi proposte e del sistema politico in generale, «malato alla radice», che oggi crea sempre più «distacco tra elettorato ed eletti». E' la tesi di un esperimento interdisciplinare condotto da un team di docenti dell'università di Catania. E pubblicato anche in un libro, Democrazia a sorte, scritto a dieci mani da due economisti, due fisici e un sociologo. La teoria che ci sta dietro è semplicissima: "Creare una democrazia contaminata da un’estrazione a sorte dei suoi protagonisti». Mescolando sociologia, modelli fisici ed economici. Provocazione? Solo fino a un certo punto  di Perla Maria Gubernale/CTZen