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Il nuovo profilo che serve a Renzi per evitare l’effetto sfasciacarrozze
Matteo
Renzi, man mano che passa il tempo, vede indebolirsi l’effetto
attrattivo di alcuni suoi aspetti esteriori, la novità e la bella
gioventù, su cui aveva potuto contare nella sua prima apparizione sulla
scena politica nazionale. Ora non è più in gara con la gerontocrazia,
il suo punto di riferimento dialettico nel Partito democratico, Enrico
Letta, è della sua stessa generazione (sebbene abbia l’aria di aver
sempre portato i calzoni lunghi) e dispone della visibilità
oggettivamente assicurata dalla carica che ricopre. Renzi può farsi
prendere dalla fretta – come è parso fare lasciando appoggiare dai suoi
la bizzarra tesi della restaurazione preventiva di una legge elettorale
di dubbia efficacia – oppure può diventare un azionista di riferimento
dell’esecutivo.
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L’intelligence
a disposizione sui battaglioni del gruppo libanese che aiutano Assad.
In tv il presidente siriano dice di avere ricevuto i missili russi
S-300, ma fonti israeliane dubitano: “Se fosse vero, bombarderemmo”
Com’è
l’ordine di battaglia, ovvero la disposizione dei battaglioni sul
campo, del gruppo libanese Hezbollah in Siria? Secondo fonti vicine a
Sheikh Sobhi Toufayli, ex segretario generale del partito che ora parla
perché è contrario a questo intervento in Siria, seimila combattenti
hezbollah stanno facendo la guerra a fianco del presidente siriano
Bashar el Assad e contro i ribelli (“aiutano a difendere i confini
contro Israele”, ha detto ieri Assad in tv con sprezzo del ridicolo) .
E’ una cifra superiore alla stima data del ministro degli Esteri
francese, Laurent Fabius, che due giorni fa ha detto che gli hezbollah
in Siria sono “tremila o quattromila”, ed è di poco inferiore a quella
del generale Selim Idriss, a capo del cosiddetto “Comando supremo” dei
ribelli, che ieri ha detto: “Sono settemila”.
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di Daniele Raineri
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