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No austerità, no riforme?
Ecco come nasce la diffidenza del governo per le mosse di Renzi
Tre
cerchi, tre piani, tre strategie, tre modi diversi di osservare la
vita del governo e un sospetto che giorno dopo giorno ha sempre più il
volto del sindaco di Firenze, ovvero Matteo Renzi. La giornata vissuta
ieri da Enrico Letta, tra una riunione con i consiglieri politici, una
mozione presentata alle Camere, un messaggio ricevuto dall’Europa e una
battaglia combattuta all’interno del Pd sul tema della legge
elettorale, sintetizza il percorso complicato che il presidente del
Consiglio dovrà seguire nei prossimi mesi per applicare il programma di
governo e rimanere in equilibrio tra le micro tensioni che emergono
quotidianamente dal fronte parlamentare, e in particolare nel Pd.
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di Claudio Cerasa
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Che
fine ha fatto Mario Sechi, il giornalista che prima delle elezioni, da
uomo di Monti, regnava felice in tutti i talk-show? Dopo la sconfitta
s’è esiliato in UK
Bianche.
Dopo di che, accende un sorriso macinato in uno sbuffo di toscano.
“Che cosa, bianche?”, chiedo. “Le pareti di casa Malagò, a Sabaudia”.
Il sigaro disegna una voluttà: “Una villa, quella, con muri bianchi più
dei denti di Berlusconi… un bianco così è qualcosa che non trovo a
Londra…”. Il famoso fumo di Londra. Eccolo, Mario Sechi. Giornalista, ex
direttore del Tempo, il quotidiano di piazza Colonna, dunque il centro
del centro di ogni centro di Roma eterna e dunque successore di Gianni
Letta. Ebbe la bislacca idea di candidarsi con Mario Monti (“è un
italiano come gli altri…”) per ritrovarsi senza più giornale e senza il
seggio parlamentare.
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di Pietrangelo Buttafuoco
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Governare a sbafo
Ingolositi dalle concessioni europee, gli spendaccioni del Pd e del Pdl vorrebbero sopravvivere in deficit
Di
fronte ai presidenti delle regioni, che lo circondano nel lungo tavolo
ovale di Palazzo Chigi, Enrico Letta fa esercizio di prudenza, che è
antica ginnastica democristiana, s’impara con l’esperienza, ma bisogna
pure avere una certa inclinazione di carattere alla cortesia, che è a
sua volta ginnastica contro le passioni: troncare sopire, sopire
troncare, prendere tempo, giustificarsi pudicamente. “Siamo a buon
punto, ma le risorse europee arriveranno sul bilancio del 2014. Non
dipende da noi”.
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di Salvatore Merlo
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Dopo la femminista Banotti. Intemerata dionisiaca contro la pianificazione erotica dei marxiani col boa di struzzo
Gli
fa un baffo a Hegel la foto di Vladimir Luxuria mentre prende la
comunione. Lo Spirito del tempo, infatti, rispetto a Napoleone a
cavallo, è già bello che scolpito nella scena del cardinale Bagnasco
mentre imbocca la sacrissima particola all’assai glamour penitente. E’
tutto un “gonna contro gonna”, il solito Eva contro Eva (considerata la
tonaca). Luxuria che è sangue pazzo delle Puglie avrebbe dovuto
dargliela al prete, la lezione vera, mettendo in capo una preziosa
veletta (Giò Stajano, sangue pazzo di Salento, sarebbe stato
impeccabile) ma quel fotogramma poi – nel dominio compiuto della
correttezza ideologica – è un testacoda coi fiocchi se si pensa che è
ricavato dalla santa Messa di suffragio per don Gallo.
Banotti Manifesto per un mondo un po’ felice
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di Pietrangelo Buttafuoco
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