Roberto Abraham Scaruffi

Tuesday, 10 December 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
SECONDA PAGINA

Uniti nella bancarotta

Per far riaffluire il credito alle imprese, l’Europa deve imparare a fallire (come si fa in America)
PRIMA PAGINA

Scrivere la besciamella

Il diritto di sciogliere i grumi della propria pulsione letteraria. Ovvero gli Esclusi da Masterpiece
SECONDA PAGINA

I primi settant’anni di de Benoist, un Gramsci di destra ma senza jeans

EDITORIALI

The child killers

Gran pezzo di Newsweek sull’eutanasia dei bambini in Belgio
INSERTI

Rottamarsi un po'

Inni quasi liberatori o riflessioni solo un po’ preoccupate, ma vietato essere malmostosi. Il giorno dopo la vittoria primaria di Matteo Renzi i foglianti respirano l’aria fresca dei trent’anni

Portenti, porcelli e porcate

That win the best - L'inserto su calcio e dintorni di Jack O'Malley (e non solo)
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La Repubblica di Matteo, sostenibile e divertente

Il Cav. è un unicum, ma Renzi sa la regola: politics is fun. Un leader plebiscitato dalla sinistra che parla dei poveri come Reagan e maltratta un Quagliariello è ottimo. Per la delusione c’è tempo. Deve muovere politica e società, ora immobili, e “lasciare cosa niuna intatta”. E vogliamo fare gli schizzinosi?
Politics is fun, dicono gli americani, che sono ingenui ma non stupidi e hanno, loro sì, la Costituzione più bella e più antica del mondo. Le acrobazie e galanterie e bizzarrie della Repubblica di Silvio sono un unicum, ma la Repubblica di Matteo, va detto approfittando dello stato di grazia, appena prima delle tremende delusioni che probabilmente ci attendono, si annuncia sostenibile e divertente, nonostante la crisi della vita pubblica e il dramma sociale e privato indotto dalla stagnazione e regressione di economia, produttività, competitività, consumi, imprenditoria e lavoro.
di Giuliano Ferrara
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Forconi, la situazione non è seria ma può diventare drammatica

La sera del 6 febbraio 1934 davanti al Parlamento francese c’erano diversi cortei. I giovani monarchici, i “Camelots du Roi” e gli ex combattenti delle “Croix de Feu” che scandivano slogan contro gli ebrei, i radicali e i socialisti e tentavano di assaltare il parlamento al grido di “Morte ai ladri”. C’erano anche, per conto loro, i comunisti del Pcf che scandivano slogan contro i banchieri, i radicali e i socialisti e tentavano di assaltare il parlamento al grido di “Viva i Soviet”.
Leggi anche La deriva dei forconi
di Massimo Bordin