Roberto Abraham Scaruffi

Tuesday, 17 December 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Il dilemma della Fed

Rallentare o mantenere il Qe? La crescita e la legacy di Bernanke

Grecia e Germania hanno lo stesso incubo: il “baby choc”

Per la prima volta nella storia i decessi hanno superato le nascite.
SECONDA PAGINA

Il caso Boccia e la prima frattura (causa Renzi) nell’universo lettiano

ANALISI

L’effetto farfalla inquieta Draghi

Asmussen vola via dalla Bce e va da Merkel. Cosa cambia per l’euro

C’è un oligarca ucraino da tenere d’occhio, sta cambiando faccia

INSERTI

Chissenefrega del San Lorenzo - That win the best di Jack O'Malley

Basta calcio minore sudamericano! Meglio il football della Regina con le sue wags
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OGGI ONLINE
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Forza Eataly

Farinetti spiega perché Renzi deve costringere Letta a votare subito

“Legge elettorale e poi voto. Le riforme con un altro governo”. Intervista alla nuova tessera numero uno del Pd
Stiamo al gioco. Se è vero che il nuovo Pd ha così pochi punti in comune con il vecchio Pd da risultare agli occhi dell’osservatore come fosse, e lo diciamo con un sorriso, una sorta di Forza Eataly, se le cose stanno così si può dire che sulla tessera numero uno di questo nuovo partito si trova il nome di un imprenditore famoso, che negli ultimi anni è diventato uno degli azionisti di maggioranza del renzismo di lotta e di governo: Oscar Farinetti, inventore di Eataly.
Cerasa Pizzino segreto dei renziani spiega perché a marzo comincia il conto alla rovescia
di Claudio Cerasa

Merkel e l'alchimista

Berlino, con la Grosse Koalition, l’Spd fa il pieno di ministeri. Il presidente dei socialdemocratici Gabriel fa preoccupare il mondo del business. Merkel ha ceduto troppo? Mai sottovalutarla
Da ieri il presidente dei socialdemocratici tedeschi, Sigmar Gabriel, è diventato “l’alchimista”, secondo la definizione data sia dalla Frankfurter Allgemeine sia dal quotidiano economico Handelsblatt. E’ riuscito a trasformare il piombo in oro, a trasformare quella che era una sconfitta (il 25,1 per cento dei voti alle elezioni di settembre) in una partnership non poi così di minoranza nella Grosse Koalition guidata dalla cancelliera Angela Merkel (che conquistò il 41,5 per cento di consensi).