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Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà
Newsletter n. 47/2011
Newsletter n. 47/2011
LaRouche: per fermare la terza guerra mondiale, Obama va
destituito subito
La seguente dichiarazione è stata emessa da Lyndon LaRouche
il 14 novembre:
"Se Barack Obama non verrà presto destituito, la civiltà
correrà un pericolo mortale. La monarchia britannica è decisa a distruggere gli
Stati Uniti come li conosciamo, e Obama è il suo fantoccio nel farlo.
L'obiettivo generale dell'oligarchia che ruota nell'orbita di Londra, è ridurre
la popolazione mondiale dagli attuali 7 miliardi a meno di un miliardo di
abitanti.
"Questo è un tema che non può più essere più evaso se il genere
umano vuole sopravvivere nelle prossime settimane e mesi. La spinta attuale
verso una terza guerra mondiale, a partire dai piani di attacco contro Iran e
Siria, viene ispirata dall'impegno britannico a spazzar via oltre l'80% della
specie umana, come il Principe Filippo d'Edimburgo ha chiesto in numerose
occasioni pubbliche. Coloro che cercano di negare questa realtà per non
affrontarla stanno mettendo a repentaglio il genere umano.
"I britannici controllano Obama come un loro fantoccio. Sono
loro a fomentare la crisi in Europa per imporre delle dittature, e sono loro
dietro alle guerre ed alla minaccia di una guerra termonucleare globale. Sanno
che l'intero sistema finanziario e monetario transatlantico è morto. Sanno che
le principali nazioni della regione dell'Asia e del Pacifico (Russia, Cina,
India, Giappone e Corea del Sud) stanno crescendo, paragonate alla rapida
disintegrazione transatlantica. Questo è totalmente inaccettabile dal punto di
vista britannico, e quindi usano il loro fantoccio Obama per preparare gli Stati
Uniti all'uso delle armi nucleari in un conflitto globale, messo in moto dalla
nuova cabina di pilotaggio della guerra, il Golfo Persico e la regione del
Mediterraneo orientale.
"Vista la situazione, l'unica vera misura di patriottismo
americano è la destituzione immediata di Obama. Se siete dei veri patrioti, vi
unirete a me nel chiedere le dimissioni di Obama, ricorrendo a mezzi
costituzionali legittimi. Il Presidente ha già commesso alti crimini e crimini
minori che ne giustificano l'impeachment. Ha violato l'Articolo 1, sezione 8
della Costituzione portando la nazione in guerra in Libia senza prima
consultarsi col Congresso. Ha ordinato l'esecuzione extragiudiziale di cittadini
americani. Ha violato grossolanamente la Convenzione di Ginevra, ordinando
l'esecuzione del dittatore libico deposto Muammar Gheddafi e di gran parte della
sua famiglia, dopo che erano stati presi in custodia e disarmati.
"In aggiunta a questi crimini passibili di impeachment, il
Presidente Obama è clinicamente folle, e dovrebbe essere destituito
immediatamente ai sensi della Sezione 4 del 25esimo Emendamento, che prevede la
destituzione di un Presidente fisicamente o mentalmente incapace di continuare
il suo mandato.
"Se anche poche persone in posizione di autorità chiederanno
misure che vanno in questa direzione, questo sarà di per sé sufficiente a
indebolire Obama e ridurre enormemente il pericolo immediato di una guerra
mondiale. Questa è la vera misura del patriottismo oggi".
Contro la terza guerra mondiale: un appello internazionale
di Helga Zepp-LaRouche
Alla luce del pericolo di un attacco militare contro Iran e
Siria, Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BüSo) ha rilasciato un urgente
appello a tutti i governi affinché dichiarino pubblicamente che non
parteciperanno in alcuna circostanza a tale attacco.
Il suo appello inizia citando il Gen. Joseph P. Hoar (a
riposo), ex Comandante in Capo del Comando Centrale statunitense, sul pericolo
che un attacco militare contro l'Iran possa "accadere un mattino: ci sveglieremo
e l'attacco sarà stato condotto". Anche Nikolai Makarov, Capo di Stato Maggiore
delle Forze Armate russe, ha ammonito che la Russia potrebbe essere trascinata
in un conflitto nucleare regionale, che potrebbe degenerare in una guerra
nucleare su vasta scala (vedi sotto). Inoltre alcuni ufficiali dell'esercito
americano hanno messo in guardia dalle "conseguenze incalcolabili" che avrebbe
un attacco all'Iran, così come l'hanno fatto numerosi specialisti del Medio
Oriente che temono la terza guerra mondiale.
"Quando una minaccia è così terribile, così inimmaginabile da
superare la normale comprensione, la psiche umana tende a rimuovere tale realtà
per auto-difesa. E l'idea che si arrivi ad una terza guerra mondiale in cui
vengono utilizzate armi di distruzione di massa fa certamente paura. Con la
guerra contro la Libia, e ora le minacce contro Siria ed Iran, molti comprendono
che si prospetta qualcosa di terribile. Sperimentano un effetto déja vu,
avendo sentito la stessa propaganda durante i preparativi per la guerra in Iraq,
ed ammettono di non voler guardare o ascoltare le notizie al telegiornale,
perché si tratta solo di preparativi a delle vere e proprie ostilità.
"Ma è meglio per noi pensare l'impensabile, giacché soltanto se
gli individui ed i governi saranno capaci di immaginare, nei dettagli, le
conseguenze di una guerra globale che includa l'uso di armi ABC (atomiche,
battereologiche e chimiche), saremo in grado di effettuare il cambiamento di
rotta per evitare il pericolo di guerra, cinque minuti prima della mezzanotte. È
un fatto che esistono forze che credono che la riduzione della popolazione
causata da tale guerra, fino a uno o due miliardi di persone, sia un risultato
auspicabile. Ma che vita sarebbe per coloro che sopravvivono? (.)
"Lo scopo di questo appello è risvegliare l'opinione pubblica,
e fare appello a coloro che hanno una posizione influente affinché facciano
tutto il possibile per evitare questa guerra. Facciamo appello ai governi
affinché emulino il ministro degli Esteri danese Villy Sosndal, e dichiarino
pubblicamente che il loro paese non parteciperà, in nessuna circostanza, ad una
guerra contro Siria ed Iran. In secondo luogo, andrà eliminata l'intera dinamica
che porta al pericolo di guerra, ovvero il collasso del sistema finanziario
transatlantico, e dell'Euro in particolare".
A questo punto la signora LaRouche descrive la spinta dell'UE
verso l'iperinflazione trasformando la Banca Centrale Europea nel prestatore di
ultima istanza per le banche. E sottolinea che il "cambiamento di regime" è
diventato "l'arma collaudata contro qualsiasi governo europeo che si rifiuti di
ridurre i livelli di vita della popolazione del 50%, e di ridurre la loro
longevità adottando tagli ai programmi sanitari e sociali" come in Irlanda,
Portogallo, Grecia, Italia ed ora Spagna.
La democrazia è stata gettata dalla finestra dall'UE e
sostituita con dittature delle banche. "L'Europa che c'è ora è un impero", come
dimostra la sua politica verso la Libia.
La creazione di un'unione monetaria tra nazioni differenti si è
dimostrata un fallimento. Di conseguenza, conclude la signora LaRouche, dovranno
essere annullati tutti i trattati UE, da Maastricht a Lisbona, restituendo alle
nazioni europee la sovranità sulla moneta e sulla politica economica. Dovranno
essere concordati cambi fissi, per mettere fine alla speculazione sulle valute e
sui risparmi della gente. Infine, dovrà essere adottata una riforma bancaria
sulla linee della legge Glass-Steagall (separazione tra banche d'affari e banche
ordinarie).
E invece di seguire un corso suicida di scontro con Russia e
Cina, l'Europa dovrebbe "concludere accordi di cooperazione a lungo termine, dai
50 ai 100 anni, con queste ed altre nazioni su progetti futuri quali la
sicurezza energetica e delle materie prime, vasti progetti infrastrutturali e di
gestione delle acque, di bonifica dei deserti, espansione dell'agricoltura per
una popolazione mondiale in aumento, e di ricerca sugli effetti del tempo
galattico sul nostro paese, e per la ricerca spaziale".
Il governo "Goldmonti" è tanto dannoso quanto inutile
La cosa peggiore del governo "tecnico" di Mario Monti non è
tanto nella dura politica di tagli, dismissioni, licenziamenti e aumento delle
tasse che praticherà, ma quanto il fatto che essa sarà completamente inutile.
Infatti il 21 novembre, alla riapertura dei mercati dopo il voto di fiducia, la
borsa è crollata e lo spread è tornato a salire, segno inequivocabile che
l'"effetto Monti" era una grande balla. In realtà, il contagio si è già esteso
alla Francia, con Moody's che minaccia la retrocessione del rating transalpino e
l'interrogativo inevitabile: sospenderanno la democrazia anche in Francia per
salvare l'euro?
In secondo luogo, la dimensione strategica del governo
"tecnico" di Goldman Sachs/Monti non va sottovalutata. Per la prima volta, un
militare in servizio diventa ministro della Difesa, un'assoluta anomalia nelle
democrazie occidentali. L'Ammiraglio Giampaolo Di Paola è attuale capo del
Comitato Militare della NATO, la più alta autorità militare dell'Alleanza. In
questa carica, Di Paola ha coordinato i bombardamenti "equi e solidali" in
Libia, cosa di cui si è vantato in un discorso pronunciato l'8 ottobre scorso a
Bucarest. L' "impegno dell'Alleanza in Libia" ha detto Di Paola, "è la prima
operazione ad aver luogo dopo che il Concetto Strategico è stato approvato dai
capi di Stato e di Governo a Lisbona. Perciò potremmo pensare e affermare che
l'operazione in Libia è stata la prima applicazione di quel concetto. Per cui si
tratta di un significato politico molto importante".
Si è trattato di uno dei primi casi in cui la comunità
internazionale "ha chiesto a noi tutti di agire a suo nome per proteggere la
popolazione dalle azioni della propria leadership. Si tratta di una risoluzione
abbastanza notevole. La protezione dei popoli è ora in qualche modo riconosciuta
come un valore dalla Comunità Internazionale, che può giustificare, in alcuni
casi, anche l'uso della forza militare". In realtà, la NATO è andata ben oltre
la risoluzione iniziale dell'ONU.
La presenza di Di Paola al comando della Difesa di un paese
strategicamente così importante per il Mediterraneo come l'Italia assicura che
nel caso di future operazioni contro la Siria o l'Iran, il meccanismo
decisionale sia ancor più oliato.
Così come sarà oliato il meccanismo degli Esteri, dove
l'ambasciatore Terzi ha già segnalato un perfetto allineamento al blocco
anglo-francese nel suo primo incontro internazionale, quello col ministro degli
Esteri tedesco Westerwelle.
La nomina di Corrado Passera, il principale banchiere italiano
allo Sviluppo (ex Industria) e Infrastrutture suona come una beffa. Un esperto
di economia di carta dovrebbe rilanciare l'economia reale. Il nuovo ministro del
Welfare, Elsa Fornero, sostiene da anni il passaggio ad un pieno sistema
contributivo, il che significa un taglio netto nel livello medio delle pensioni.
Dato che, come abbiamo detto, la "cura Monti" fallirà nel suo
scopo - salvare l'euro - ma ucciderà l'economia italiana, è bene insistere fin
d'ora sulla necessità di stilare un "Piano B" per l'uscita dall'euro, come ha
fatto nuovamente il prof. Paolo Savona, ex ministro e presidente del Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi, in una conferenza il 18 novembre ad Ascoli
Piceno.
"Se l'Italia entra in una deflazione grave, quale sarà la
capacità di sopportazione sociale in un paese con 16 milioni di pensionati e 20
milioni di lavoratori?", si è chiesto il prof. Savona alla conferenza "Quale
futuro per l'Europa", organizzata da Piceno Tecnologie. Per questo, i gruppi
dirigenti "hanno il dovere di avere un Piano A e un Piano B". Il Piano A dice
quanto ci costa rimanere in Europa, e il Piano B quanto ci costa uscire, ad
esempio come si stabilirà il tasso di cambio. Ci siamo accorti in ritardo, ha
spiegato polemicamente Savona, di avere un debito denominato in una valuta
"estera", in quanto l'euro non è controllato dal governo. "Io sono europeista
convinto, ma non sono afflitto dalla Religione Europea", ha affermato, accusando
le classi dirigenti di essersi mossa "con troppa superficialità" aderendo
all'euro invece di fare, come la Gran Bretagna, uso della clausola di "opting
out" nel Trattato di Maastricht. In seguito, con il Trattato di Lisbona,
"abbiamo cambiato la Costituzione con un atto illegittimo". Ora, si spera che
essendoci accorti del debito in moneta "straniera", si apra un dibattito e non
si rimanga nella religione europea.
Alla stessa conferenza, l'illustre costituzionalista e già
ministro prof. Giuseppe Guarino ha smontato con grande maestria la tesi secondo
cui il declino dell'Italia sarebbe dovuto al debito pubblico. Grazie al debito
pubblico, l'Italia ha avuto tassi di sviluppo dal 1948 al 1980 che la vedono al
primo posto nel mondo. Col passaggio dal mercato comune al mercato unico, l'UE
ha adottato la "tecnica di Tamerlano", e cioè di distruggere tutto ciò che
trovava sulla sua strada. Raccontando un episodio della vita di Luigi XIV il
giovane, il prof. Guarino ha paragonato le terapie della UE ai salassi
somministrati dai grandi medici francesi e lombardi, che stavano per stroncare
il re francese finché non fu chiamato un medico locale che gli somministrò un
cordiale, e il re guarì. "Ci chiedono di fare sviluppo, ma se ci fanno salassi
da 50, 100 e 200 miliardi, come facciamo a fare lo sviluppo?", ha chiesto
Guarino tra gli applausi.