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Di pigrizia si muore
Alfano a colloquio dal capo dello stato Mercoledì il conclave di maggioranza, Letta spera di presentare un’agenda
“Le
riforme costituzionali vanno avviate subito”. Si muove con attiva
circospezione, fa da motore ancora immobile dell’azione politica, ma
Giorgio Napolitano osserva con preoccupazione le pigrizie e i tatticismi
dei partiti che compongono la strana maggioranza di Enrico Letta e
teme pure che, per troppa furbizia, sbaglino sulla legge elettorale. La
legge va cambiata, pende un pronunciamento della Corte costituzionale
che potrebbe ristabilire il mattarellum, d’emblée, con effetti
destabilizzanti sulla grande coalizione. Così quando può, per la verità
molto spesso, il presidente della Repubblica alza il telefono per
indirizzare il presidente del Consiglio, per incitare Gianni Letta (e
dunque il Cavaliere), per tenere insieme i troppi fili attorcigliati che
compongono l’intricata trama del potere interno al Pd.
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di Salvatore Merlo
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Qui
ci sono i credenti di Saviano e Giuseppe Berto è confinato in Calabria.
Qui l’elettore coincide col lettore, ma che colpa ne hanno i libri se
la sinistra conosce l’alpha, la beta e sta dalla parte degli scontrini?
Certo,
non ci sono i nove milioni di visitatori della Fiera del Libro di
Teheran, ma dieci file di quasi tre quarti d’ora ciascuna per comprare
il biglietto d’ingresso (malgrado la pioggia) sono un bellissimo segnale
di ciò che è ancora oggi il Salone del Libro di Torino: un
appuntamento perfino scontato, quasi un Festival di Sanremo, che però
serve come il pane, specie in questa Italia dove le librerie chiudono e
la gente precipita nell’analfabetismo.
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di Pietrangelo Buttafuoco
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