Forse pioveva a Buenos Aires…
di Eduardo Galeano (*)
[…] Sotto gli ombrelli c’è una folla di cappelli a cilindro. Si distribuiscono coccarde celesti e bianche. Riuniti in quella che oggi si chiama Plaza de Mayo, i signori con la finanziera gridano “viva la patria” e pretendono che il viceré se ne vada.
Nella realtà vera […] non ci furono cappelli a cilindro o coccarde e sembra che non ci furono neppure pioggia e ombrelli.
Quei pochi […] non appena dichiararono l’indipendenza impiantarono il libero commercio. Così il porto di Buenos Aires uccise sul nascere l’industria nazionale che stava nascendo nei filatoi, nelle tessitorie, nelle distillerie, nelle sellerie e nelle altre botteghe artigiane […]
Pochi anni dopo, il cancelliere britannico George Canning brindò alla libertà delle colonie spagnole in America: «l’America Latina è inglese» constatò, alzando il bicchiere. Inglesi erano persino le pietre dei marciapiedi.