Roberto Abraham Scaruffi

Saturday 11 May 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

LARGHE INTESE PER LA VITA

L’indifferentismo abortista, la terza Marcia pro life (domani), i segnali di risveglio fra laici e cattolici

Io, io, io

La generazione “me, me, me” secondo Time. “Controcultura? Ma non hanno nemmeno una cultura”
SECONDA PAGINA

L’ecumenismo della sofferenza nel saluto prudente del Papa ai copti

EDITORIALI

Opinioni di bilancio

I giornali “diversamente” interessati e i conti “diversi” di Mediobanca
INSERTO DEL SABATO

La regina delle farfalle

Zelda Sayre non è stata la rovina di Fitzgerald, ma l’ispirazione più dolorosa e affascinante
ANALISI

Girotondo di idee per riempire di contenuti le larghe intese

Il buon esempio tedesco da seguire, lo stimolo possibile per le imprese, la risposta alla domanda “chi è il sovrano?”. Consigli a Letta
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OGGI ONLINE
Operazione congelamento

Il Pd, Epifani e la storia della “segreteria ombra” di Renzi

Il traghettatore e i veri giochi rimandati a ottobre. Le pressioni sul Rottamtore
Sul traballante galeone del Partito democratico, il timoniere che questa mattina i più esperti tra gli ammiragli del Pd proporranno in assemblea nazionale si chiama Guglielmo Epifani, nella vita fa il deputato, in passato è stato segretario della Cgil, è stato appena eletto presidente della commissione Attività produttive alla Camera e per varie ragioni risponde al profilo del “traghettatore” che il Pd stava cercando per scegliere il successore di Bersani.
di Claudio Cerasa
L’abbaglio dell’occidente

Quanto ci affascinava Assad a cena, ma già sapevamo com’era fatto

Paghiamo la distrazione sugli omicidi politici in Libano, che avevano per mandante il rais di Damasco
Abbiamo sempre perdonato tutto, a Bashar el Assad. Con quell’aria spaesata, il figlio che non doveva essere l’erede della dittatura siriana, ma è stato trascinato a Damasco quando il fratello maggiore, il predestinato, è morto in un incidente automobilistico (un attentato, presumibilmente), ci è sempre sembrato più credibile dei suoi colleghi dittatori. La faccia pulita, gli abiti eleganti, un’aspirazione fugacemente propagandata, all’inizio del suo mandato, al riformismo, la bella moglie, i tre figlioletti, gli studi all’estero, l’incapacità di maneggiare le armi (lacuna poi colmata) l’hanno reso a lungo un interlocutore non soltanto accettabile, ma persino credibile.
di Paola Peduzzi