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Una mannaia a Londra: “Non smetteremo mai di combattervi”
Woolwich
è una di quelle aree della grande Londra che si illuminano soltanto di
nero, centri una volta gloriosi, quando ancora c’erano le fabbriche –
qui c’era la Siemens negli anni Sessanta e c’era l’arsenale reale, che
s’affacciava sul Tamigi – e che oggi sono svuotati. Si riempiono della
disperazione delle guerriglie giovanili, come nelle “London riot” del
2011, palazzi dati alle fiamme, negozi sott’attacco. E' successo
qualcosa di ancora più grave: un uomo è stato ucciso, un soldato della
caserma di Woolwich, per strada – con un machete – e mentre guardavamo
la televisione inglese e pensavamo ai nostri picconi e alle nostre
storie di sempre meno ordinaria follia, alcuni testimoni confermavano
alla Bbc che hanno sentito urlare “Allah akbar”, l’hanno sentito bene, e
forte.
Leggi anche "Attacco terroristico" con un machete a Londra, morto un uomo
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Sull’assemblea
di Confindustria piomba il “macigno” di Barilla, un big stufo del
consociativismo. Non è il solo, la base degli industriali delusi è in
subbuglio
L’atto
d’accusa più drastico e definitivo a una Confindustria pachidermica e
ripiegata su se stessa (un “carrozzone”), carica di conflitti
d’interesse, con i sindacati e con la politica, ed eccessivamente
allarmista sullo stato dell’economia (sul Foglio è stata definita
“piagnucolona”) arriva da uno dei principali imprenditori italiani,
Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo alimentare conosciuto in
tutto il mondo per la pasta secca e i prodotti da forno. In
un’intervista pubblicata sulla Stampa di ieri Barilla attacca, pungola,
critica, prende letteralmente a cazzotti l’associazionedegli
imprenditori guidata da Giorgio Squinzi.
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di Alberto Brambilla
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