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Il
divo Giulio non si spiega senza la chiesa di Roma, ma la Repubblica dei
partiti, nel suo più alto assetto costituzionale e nelle sue derive,
non si spiega senza di lui. Ha scelto di andarsene nel suo momentum
Con
un poco d’immaginazione, perché nulla in quel processo grottesco fu
mai provato, si può vedere Riina che bacia Andreotti al termine di un
colloquio nato per contrattare la pace civile. Non è un baciuzzu d’amore
o d’amicizia o di parentela (definimmo il compianto uomo di stato “un
colluso di rango”, ed era in parte un sincero complimento per un
politico coraggioso e intelligentissimo). Il bacio immaginato è un atto
politico di compromissione e di rispetto, due sentimenti che la mafia
ha sempre nutrito in relazione al potere, e che la Democrazia cristiana
ha saputo interpretare e governare finché ha potuto. I semplificatori
hanno sempre detto: credo a tutto, ma non al bacio. Noi abbiamo creduto
follemente al bacio, ma non al tutto.
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di Giuliano Ferrara
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L’imbarazzante Carla Del Ponte sul sarin e l’eccidio dei sunniti. Analisi a freddo delle bombe israeliane
Domenica
Carla Del Ponte, magistrata svizzera e membro della Commissione delle
Nazioni Unite che indaga sulle violazioni dei diritti umani in Siria,
ha detto alla Radiotelevisione svizzera che ci sono “sospetti forti,
concreti” che gli “opponenti” (così nell’intervista in italiano) hanno
usato il gas nervino sarin. L’affermazione è stata subito ripresa dai
media di tutto il mondo e anche in Italia: “L’autorevole magistrata
sostiene che i ribelli e non il governo siriano usano il gas nervino”.
Lunedì però, nel primo pomeriggio, la Commissione dell’Onu ha smentito.
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di Daniele Raineri
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