Sono 66.097 i ricercatori precari dell’università italiana. Il 56% del totale. Più di tutti i professori e i ricercatori a tempo indeterminato messi assieme. Se gli atenei riescono ad andare avanti, nonostante finanziamenti ridotti al lumicino, è anche grazie al loro lavoro, spesso gratuito. Eppure restano invisibili e senza contratto, in aperta violazione delle regole imposte dall’Europa. Per questo il Coordinamento nazionale ricercatrici e ricercatori non strutturati ha promosso uno sciopero bianco perchè la ricerca sia riconosciuta come lavoro. Il 29 febbraio riunione a Torino, dove la protesta ha ottenuto il sostegno di interi dipartimenti dell’ateneo di Elena Ciccarello