OGGI ONLINE
La
filosofia della Rete, l’intimo messo in piazza, l’incapacità di
misurarsi con i fatti. Lo slittamento dall’essere al fenomeno è il
nostro morbo. Bisogna tornare alla realtà. In politica e nella cultura
Il
discorso di Giorgio Napolitano non era un’omelia, era un discorso
politico schietto, severo, un brusco richiamo al principio di realtà che
ha stordito un Parlamento in preda a una sindrome adolescenziale,
incapace di districarsi. Se indagate su questa sindrome (sarebbe meglio
dire: su questo morbo) vi accorgerete che quel discorso aveva come
contenuto un concetto teologico fatale, che percorre tutto il Novecento,
passa attraverso il Vaticano II, le leggi su pillola, divorzio e
aborto, la mutazione di costumi, la bioingegneria del bimbo bello biondo
e sano, e arriva ai giorni nostri. Insomma, quel che ha detto
Napolitano non era un banale monito protocollare (ovviamente gli è
capitato di monitare secondo il rito più che secondo il concetto): era
una sparata filosofica e teologica.
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di Giuliano Ferrara
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Attacchi chimici in Siria
Analisi del sangue sulle vittime provano l’uso di sarin, la “linea rossa” per l’intervento militare è quasi varcata
Da
ieri la linea rossa è superata, quasi. L’intelligence americana ha
trovato tracce di gas nervino in campioni di sangue prelevati in Siria a
vittime di diversi attacchi ordinati da Damasco. Così, in ritardo su
altre fonti, anche l’Amministrazione Obama riconosce che il governo
siriano “ha usato armi chimiche su piccola scala, specificamente gas
sarin”. Il sarin è un gas nervino, uno dei più micidiali a disposizione
del presidente Bashar el Assad. Ieri la Casa Bianca ha spedito un
messaggio ai leader del Congresso per confermare di avere le prove degli
attacchi, ma ha usato una formula piena di cautele: “La nostra
comunità di intelligence ha stabilito con diversi gradi di sicurezza
che…”. Come dire: “Su questo punto le nostre agenzie di intelligence
litigano ancora. Qualcuna è certa, altre meno”.
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di Daniele Raineri
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