Roberto Abraham Scaruffi

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara
OGGI IN EDICOLA Prima pagina Imprenditori senza paura (nei libri) La distanza tra lagna mediatica di oggi e classici del liberismo italiano La coppia R&R La banda dell’austerity ammette le sviste su Excel, nega tutto il resto e viene infilzata da Krugman Seconda pagina I sacrifici di Lidia Ravera, che per l’assessorato rinuncia a Stromboli Editoriali Fratture tedesche Berlino e Bundesbank in disaccordo. Si apre uno spazio per Roma Inserti I buoni maestri - di SDM Altro che giovanilismo. Finora si è imposto Napolitano, con la sua pedagogia della vecchiaia Analisi Il diritto sopravvive soltanto fuori dalla foresta delle leggi Chiedere una norma per ogni problema. Il tic dell’Italia che ha dimenticato un suo figlio filosofo, Bruno Leoni Per abbonarsi: Vuoi leggere il quotidiano online o poterlo scaricare sul tuo computer? Abbonati ora! Per leggere: Vuoi sfogliare il quotidiano online con il web-viewer? Clicca qui!	OGGI ONLINE L’avvocato e il gentiluomo Tirare la corda o fare il governo? Il Cav. fra due linee e due consiglieri Summit romano. Ghedini insiste sulla difesa giudiziaria. Letta spiega che la garanzia sta nel nuovo clima creatosi E il più ascoltato divenne l’avvocato (e onorevole) Niccolò Ghedini. Tornato in Italia, a Roma, nel suo Castello, circondato dalla corte tutta, Silvio Berlusconi ha bloccato per un po’ la trattativa sulla composizione del nuovo governo, ha alzato la posta, malgrado il tono e la sicumera fossero in realtà soltanto l’effetto del timore dei giudici di Milano, della loro marcia inarrestabile e della tenaglia berlusconicida che alcuni temono si possa serrare. di Salvatore Merlo continua » Obama il riluttante in chief L’ex specialista di Obama sulla Siria spiega che ci sono cinque opzioni per l’intervento militare Come si racconta qui, l’Amministrazione Obama vive in piena crisi da armi chimiche siriane da quasi un mese, già impegnata in incontri riservati con gli alleati occidentali e arabi per decidere cosa fare. Ma è riluttante a intervenire, e questa è la ragione per cui ha aspettato fino all’ultimo – giovedì – per uscire allo scoperto. Una settimana prima i due leader militari appena sotto il presidente e commander in chief Barack Obama, il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, e il capo di stato maggiore, Martin Dempsey, avevano testimoniato in audizione al Senato sui rischi di una possibile azione militare. Ferraresi Il disagio dell’establishment democratico, che galleggia fra linee rosse e imperativi morali di Daniele Raineri continua »