Roberto Abraham Scaruffi

Saturday 18 April 2015

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Newsletter del 17 aprile 2015
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Stratagemmi ingegnosi per vivere in condizioni limite

Per quanto sia solo una sottile "patina" che ricopre la Terra, la biosfera ha sviluppato una miriade di soluzioni per rispondere alla sfida della sopravvivenza nelle più disparate condizioni ambientali. Alle specie che sono riuscite ad adattarsi e a prosperare in ambienti particolarmente difficili, l'AmericanMuseum of Natural History di New York ha dedicato una mostra dal titolo Life at the Limits, che fino al 3 gennaio 2016 stupirà i visitatori, che avranno la possibilità di osservare gli stratagemmi più singolari escogitati da diverse specie per respirare, mangiare, difendersi o trovare un compagnoleggi l'articolo »
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Bambino Gesù: Malattie rare, identificato nuovo gene responsabile di una malattia dello sviluppo

Comunicato stampa - Studio congiunto Bambino Gesù-Istituto Superiore di Sanità ridefinisce il quadro clinico di una malattia poco conosciuta: la Sindrome di Aymé-Grippleggi l'articolo »
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L???evoluzione della frode scientifica

Le pubblicazioni digitali e l’enfasi sulle valutazioni numeriche della ricerca stanno cambiando anche la cattiva condotta tra gli scienziati, spiega Mario Biagioli, professore di storia, legge e studi sociali sulla scienza all’Università della California a Davisleggi l'articolo »
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Stessa origine per lampi gamma, neutrini e raggi cosmici

Le collisioni tra bolle di plasma nei getti polari emessi da supernove possono produrre lampi di raggi gamma, neutrini o raggi cosmici, a seconda delle modalità con cui si verificanoleggi l'articolo »
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Per il tatto è necessario il multitasking neuronale

Le due informazione necessarie a una percezione tattile precisa di ciò che tocchiamo, quelle sulla consistenza dell'oggetto e quelle sulla posizione della mano e delle dita, sono elaborate e integrate dagli stessi gruppi di neuroni situati nella corteccia somatosensoriale, impegnati in un lavoro in multitasking più complesso di quanto ritenutoleggi l'articolo »
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Il singolare ciclo dell'acqua dei tropici di Marte

Nelle regioni tropicali ed equatoriali di Marte, la condensazione del vapore acqueo atmosferico forma un velo di brina, che però si scioglie rapidamente per la presenza nel suolo di sali di perclorato di calcio, che ne abbassano il punto di congelamento. Durante il giorno i raggi del sole fanno evaporare questo velo d'acqua fortemente salinaleggi l'articolo »
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Le due proteine "architetto" dello sviluppo embrionale

Due proteine, denominate MOZ e BMI1, sono cruciali per il corretto sviluppo dell'embrione, perché regolano, con processi tra loro opposti, l'espressione dei geni Hox, già noti per il loro ruolo nella formazione della colonna vertebrale, della spina dorsale e dei nervi. Lo ha dimostrato un nuovo studio su linee cellulari embrionali di topo, che completa le conoscenze sui fattori, anche ambientali, che possono influenzare la gravidanza nei mammiferileggi l'articolo »
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Le basi genetiche dell'effetto placebo

I portatori di alcune varianti geniche sono particolarmente propensi a manifestare l'effetto placebo. La scoperta di questa componente genetica del fenomeno solleva vari interrogativi sui protocolli sperimentali usati per testare l'efficacia dei farmaci, ma solleva anche alcuni problemi di etica medicaleggi l'articolo »
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Verso l'elettronica senza fenomeni dissipativi

Un gruppo di ricercatori giapponesi è riuscito a realizzare un isolante topologico, in grado di condurre l'elettricità sulla sua superficie senza resistenza, in virtù dell'effetto Hall quantistico. Il prototipo potrebbe rappresentare la base per futuri dispositivi elettronici in cui la corrente può scorrere ad alta velocità e con un consumo di energia molto limitatoleggi l'articolo »
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Scoperta una nuova possibile causa dell'Alzheimer

Nell'Alzheimer, alcune cellule del sistema immunitario cerebrale iniziano a produrre grandi quantità di un enzima che degrada l'arginina, un amminoacido importante per il corretto funzionamento dei neuroni. Bloccando l'attività di questo enzima è possibile rallentare, almeno nel modello animale, lo sviluppo della malattialeggi l'articolo »
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L'impronta della materia oscura

Le galassie centrali del grande ammasso Abell 3827 sono state studiate con il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA. Le strane strutture blu che le circondano sono l'immagine deformata dalla lente gravitazionale di una galassia molto più distante situata dietro l'ammasso. L'osservazione di questa collisione galattica suggerisce che la materia oscura intorno a una di queste galassie non si stia muovendo con essa. Ciò implica che possono esserci state interazioni di natura sconosciuta della materia oscura con se stessa.
Credit: NASA, ESA. Music: Johan B. Monell (www.johanmonell.com)

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Nessun campo magnetico sulla cometa di Rosetta

Sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko non sono presenti materiali magnetici di dimensioni superiori al metro. E' questo il risultato dell'analisi dei dati raccolti dalla missione Rosetta-Philae dell'ESA nel novembre dello scorso anno che smentisce l'ipotesi che le forze magnetiche possano aver avuto un ruolo nell'aggregazione di blocchi di materiali di dimensioni rilevanti durante il processo di formazione del sistema solareleggi l'articolo »
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Tracce di interazione non gravitazionale della materia oscura

La materia oscura potrebbe avere interazioni di tipo diverso da quella gravitazionale con altra materia oscura, ed essere quindi meno invisibile del previsto. L'ipotesi nasce dall'osservazione di una lente gravitazionale generata da un ammasso di materia oscura espulso da una galassia in seguito a una collisione con altre galassieleggi l'articolo »
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ASI/INFN: Nuova evidenza di un eccesso di antiparticelle nei raggi cosmici

Comunicato stampa  - Presentate al CERN le nuove misure di precisione di positroni e antiprotoni dell’esperimento AMS sulla ISSleggi l'articolo »
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Indizi di materia oscura da AMS, ma la partita è ancora aperta

Nel flusso di raggi cosmici che arrivano sulla Terra c'è un eccesso di antiprotoni, le antiparticelle dei protoni: lo rivelano i nuovi dati dell'esperimento AMS, a cui partecipano INFN e ASI, montato sulla Stazione spaziale internazionale. L'eccesso di antimateria conferma precedenti rilevazioni dello stesso esperimento, e non è spiegabile nel quadro delle attuali conoscenze astrofisiche: l'origine potrebbero essere le pulsar o forse i processi di annichilazione delle particelle di materia oscuraleggi l'articolo »
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Leggera e polifunzionale la mano protesica made in Italy

Un'ampia gamma di funzionalità e un costo competitivo sono i punti di forza della nuova protesi di mano poliarticolata  presentata oggi a Roma e sviluppata dall'Istituto italiano di tecnologia (IIT), grazie a un accordo con l'INAIL siglato nel dicembre del 2013 per lo sviluppo di nuovi dispositivi protesici e riabilitativi avanzati, sulla base di un cofinanziamento di circa 11,5 milioni di euro. Il video mostra la sensibilità e la forza raggiunta da questo nuovo dispositivo, indossato e testato da Marco Zambelli, paziente del Centro Protesi INAIL.

Alla presentazione hanno partecipato tra gli altri Beatrice Lorenzin, Ministro della salute, Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Gabriele Galateri di Genola, presidente dell'IIT,  Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'IIT, Simone Ungaro, direttore generale dell'IIT, Massimo De Felice, presidente dell'INAIL, Giuseppe Lucibello, direttore generale dell'INAIL, Giovanni Paura, direttore centrale prestazioni sanitarie e reinserimento dell'INAIL.

Non si tratta di un arto bionico collegato ai tessuti e ai nervi del braccio umano, ma di un dispositivo indossabile, leggero ed estremamente flessibile, che funziona grazie a una coppia di sensori che rilevano il movimento dei muscoli residui.

Già in fase di pre-produzione industriale, la mano protesica sarà prodotta e commercializzata, già a partire dal 2017, da una nuova start up, che sta nascendo presso l'IIT per valorizzare un progetto completamente italiano,ad alto contenuto tecnologico e di design, coordinato da Antonio Bicchi, Manuel Catalano e Giorgio Grioli dell'IIT, e sviluppato con la collaborazione di Rinaldo Sacchetti, Emanuele Gruppioni e Simona Castellano dell'INAIL. La collaborazione tra i due istituti continuerà con lo sviluppo, entro il 2017, di un esoscheletro motorizzato in grado di aiutare la deambulazione di soggetti paraplegici.

(Credito video: cortesia IIT)leggi l'articolo »
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IRCCS - Neuromed: Un nuovo meccanismo implicato nella sindrome neuropsichiatrica da iperattività e deficit di attenzione

Comunicato stampa - Identificato un meccanismo molecolare in un’area cerebrale, denominata Locus Ceruleus, cruciale nella sindrome che colpisce i bambini, provocando iperattività, impulsività e incapacità a concentrarsi. La ricerca dell’I.R.C.C.S. Neuromed è stata pubblicata su una prestigiosa rivista di Medicina Molecolareleggi l'articolo »
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IRCCS San Raffaele: Le regole del gioco nell'epatite B

Comunicato stampa - Per la prima volta al mondo i ricercatori del San Raffaele di Milano hanno osservato dal vivo lo sviluppo della malattialeggi l'articolo »
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Un legame basato sull'ossitocina

Nel video sono illustrati due degli esperimenti condotti dai ricercatori. Il primo ha dimostrato che se lo sguardo fra cane e proprietario è più lungo (coppia a sinistra), aumentano di più livelli di ossitocina. Nel secondo esperimento, la femmina di cane a cui è stata somministrata dell'ossitocina (lato sinistro) ha guardato più a lungo il padrone. Come risultato, sono aumentati i livelli di ossitocina dell'uomo.

Credit: Miho Nagasawa

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Tra cani e umani basta lo sguardo

Quando il cane e l'uomo interagiscono socialmente, per esempio attraverso uno sguardo prolungato, in entrambi aumentano i livelli di ossitocina, l'ormone che stimola l'attaccamento e il comportamenti di cura. Questa sintonia nella comunicazione sociale si è coevoluta nelle due specie nel corso dei millenni in cui è avvenuta la domesticazione del migliore amico dell'uomoleggi l'articolo »