Roberto Abraham Scaruffi

Sunday, 21 April 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

IL MEGLIO DELLA SETTIMANA
18 aprile 2013

Requiem per il Primo Maggio sulle note di Elio, Fabri Fibra e Jovanotti

Il Primo Maggio è peggio del 25 Aprile. Già dirla così è pesante ma la festa dei lavoratori, senza fave e pecorino, è solo la scampagnata del conformismo obbligatorio. E quel Te Deum del Concertone di Roma, con tutti quei sindacalisti sul palco, è il segnale chiaro di come sia stata sfasciata l’epica del lavoro. Loro, i sindacalisti, sono già belli che sudati, con l’ugola calda, ma quella cosa là, il live – con Fabri Fibra messo in castigo – è ormai tutto ciò che riguarda la sinistra: lo spettacolo.
Ferrara Primomaggio e disaggio, ma che musica geniale quella di Elio
di Pietrangelo Buttafuoco
18 aprile 2013

Aridanga D’Alema

"Aridanga”, faccio di nuovo endorsement, sette anni dopo. Doppio, diciamo che vale anche per il 2020 in caso di matura scomparsa. Per la presidenza della Repubblica un solo nome: Massimo D’Alema. Da eleggere alla prima votazione e tanti applausi. Detestato da tanti, malvisto da troppi, è l’uomo giusto per il Quirinale, la sua febbrile divorante ambizione qui si appagherebbe e potrebbe finalmente dare al paese il meglio di sé. E checché se ne pensi, è tantissimo. Sul piano simbolico significherebbe anzitutto il ritorno orgoglioso di una politica vilipesa e tenuta sotto schiaffo.
di Lanfranco Pace
19 aprile 2013

Bersani, i pugnali, il dramma dell’abbraccio al Caimano

Il sapore della sconfitta incassata ieri mattina da Pier Luigi Bersani al termine della prima drammatica votazione per il rinnovo della presidenza della Repubblica non deriva da una semplice insurrezione che il corpaccione ribelle del Partito democratico ha voluto manifestare, bocciando con numeri clamorosi il nome scelto dal segretario per cercare una larga condivisione con il centrodestra sul successore di Giorgio Napolitano; ma nasce soprattutto dalla strategia per molti versi autolesionista portata avanti dal leader del centrosinistra dal giorno successivo alla “non vittoria”.
di Claudio Cerasa