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Parliamone
Repubblica
vuole districarsi nel casino fissando come limite all’emergenza il
rispetto dell’opinione di sinistra. Questo apre problemi seri con i
cattivi e i buoni maestri
Caro Ezio Mauro, direttore di Repubblica, ieri abbiamo fatto il solito gemellaggio: noi abbiamo pubblicato Ritanna Armeni
che denunciava con intelligenza e coraggio la mutazione genetica del
popolo di sinistra, la sua trasformazione da opinione concreta, da
esigenza sociale in movimento, a pregiudizio gridato e tendenza anche
violenta, a rimbambinimento da eccesso di rete; tu hai pubblicato un
tuo editoriale sorvegliato, prudente, responsabile e misurato nel
riconoscere a Napolitano, al suo passo di carica, alle sue
argomentazioni, quel ch’è suo, e nello stesso tempo hai fissato i tuoi
“limiti dell’emergenza”.
Buttafuoco La folla è femmina e cerca il bastone
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di Giuliano Ferrara
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Il volto della responsabilità e quello preoccupato del giovane rivale Renzi. Il governo “forte”
L’idea
non convinceva soprattutto Giorgio Napolitano, ma è stato anche Silvio
Berlusconi a bloccare Matteo Renzi sulla soglia di Palazzo Chigi. Il
giovane sindaco di Firenze è un concorrente, mentre Giuliano Amato,
l’altro candidato per la presidenza del Consiglio assieme a Enrico
Letta, è un ex craxiano che il Cavaliere aveva pure sponsorizzato per la
presidenza della Repubblica. Insomma è vero che Berlusconi affetta
sicumera, alimenta il mito della sua invincibilità, sventola sondaggi
che danno il Pdl sempre in testa, e ora mostra pure orgoglioso un’ultima
rilevazione di Euromedia Research secondo la quale lui batterebbe
anche Renzi alle elezioni, tutto vero, ma questo appartiene soprattutto
alla rappresentazione, al proscenio, all’aspetto pubblico e illuminato
della vicenda.
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di Salvatore Merlo
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