Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 3 June 2016

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Newsletter del 03 giugno 2016
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L'origine dell'acqua sulla Luna

Un confronto fra i modelli sull'origine dell'acqua intrappolata all'interno della Luna suggerisce che la grande maggiornza di essa provenga da asteroidi piovuti sul nostro satellite oltre quattro miliardi di anni fa. Le comete vi avrebbero contribuito per non più del 20 per centoleggi l'articolo »
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La promessa della immunoterapia

I primi tentativi di sfruttare la potenza del nostro sistema immunitario nella lotta contro i tumori risalgono alla fine dell’Ottocento. Conoscenze scientifiche e tecnologie dell’epoca non erano però ancora mature per un obiettivo del genere, e non lo sarebbero state per molto tempo ancora. Esperimenti effettuati negli anni cinquanta hanno dimostrato la presenza di risposte immunitarie specifiche nei confronti dei tumori. Negli anni settanta l’immunoterapia basata su composti microbici ha poi conosciuto uno slancio che però non ha portato i risultati sperati. Grazie a progressi recenti nella conoscenza del settore, oggi finalmente le armi dell’immunità si sono ormai affiancate a quelle più tradizionali – chirurgia, radioterapia, chemioterapia – nella lotta ai tumorileggi l'articolo »
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La scienza per gioco - I matemagici

A richiesta a giugno il nono volume della collanaleggi l'articolo »
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Un passo indietro

L'editoriale del n.574 di Le Scienze, in edicola il 1 giugno
di Marco Cattaneoleggi l'articolo »
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Perché l'Antartide risente meno del riscaldamento globale

Uno studio basato su dati climatici e simulazioni al computer dimostra che i venti che spirano intorno all'Antartide sollevano l'acqua fredda dalle profondità, mentre spingono le acque superficiali relativamente calde verso l'equatore. È questo il fenomeno che ha finora protetto il continente antartico dal riscaldamento globaleleggi l'articolo »
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Le Scienze n.574

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Come difendersi dal cancro

Una nuova generazione di trattamenti che stimolano il sistema immunitario a combattere e controllare le cellule maligne ha raggiunto risultati considerevoli nel corso degli ultimi cinque anni. Sono state trattate migliaia di persone con tumori al polmone e alla pelle aggressivi e in stadio avanzato, e diversi tipi di leucemia e di linfoma, e molte sembrano siano state curate. I ricercatori stanno mettendo a punto nuovi regimi e combinazioni terapeutiche che, nei prossimi anni, potrebbero rivelarsi più sicuri ed efficaci rispetto agli approcci attualileggi l'articolo »
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L'enigma del neutrone

I primi tentativi di sfruttare la potenza del nostro sistema immunitario nella lotta contro i tumori risalgono alla fine dell’Ottocento. Conoscenze scientifiche e tecnologie dell’epoca non erano però ancora mature per un obiettivo del genere, e non lo sarebbero state per molto tempo ancora. Esperimenti effettuati negli anni cinquanta hanno dimostrato la presenza di risposte immunitarie specifiche nei confronti dei tumori. Negli anni settanta l’immunoterapia basata su composti microbici ha poi conosciuto uno slancio che però non ha portato i risultati sperati. Grazie a progressi recenti nella conoscenza del settore, oggi finalmente le armi dell’immunità si sono ormai affiancate a quelle più tradizionali – chirurgia, radioterapia, chemioterapia – nella lotta ai tumori.leggi l'articolo »
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Racconti di un neuroscienziato del Paleolitico

Un modo per rispondere agli interrogativi sull’evoluzione umana, e in particolare sullo sviluppo del linguaggio e della cultura, passa per la riproduzione delle abilità delle genti della preistoria. Una versione ad alta tecnologia di questo approccio usa dispositivi di scansione cerebrale per vedere quali regioni del cervello si attivano in un artigiano che scheggia una pietra per trarne un’ascia da pugno. La collaborazione tra archeologi e neuroscienziati ha ridato vigore all’idea, caduta in discredito, che la produzione di attrezzi sia stata una delle grandi forze che hanno sospinto l’evoluzione umana. Imparare e insegnare l’arte paleolitica della fabbricazione di attrezzi potrebbe infatti essere stata una sfida così impegnativa per i nostri antenati da stimolare l’evoluzione del linguaggio umanoleggi l'articolo »
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Tsunami, quando colpiscono il Mediterraneo

Il bacino del Mediterraneo è a rischio maremoti, sebbene la percezione di questo fenomeno sia associata più comunemente con l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano. Questo rischio emerge in modo chiaro dalla catalogazione di maremoti che nel passato più o meno remoto hanno colpito nel Mediterraneo, comprese alcune coste dell’Italia, e dallo studio dei fenomeni sismici e vulcanici attuali. Questi due filoni di ricerca insieme permettono di tracciare una mappa delle aree mediterranee più a rischio tsunami. A fronte di queste conoscenze però non è ancora disponibile un sistema di allerta completo per maremoti nel Mediterraneo, a cui stanno lavorando anche diversi enti italiani. Nel frattempo è stata avviata una campagna di informazione per i cittadinileggi l'articolo »
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I giganti del cielo

I paleontologi sanno da tempo che strani uccelli chiamati pelagornitidi dominavano i cieli del passato. Alcune specie di pelagornitidi avevano evoluto dimensioni di gran lunga superiori a quelle dei più grandi uccelli volatori dei nostri giorni. La recente scoperta di una nuova specie di questo gruppo – il più grande uccello noto ad avere mai preso il volo – ha aiutato gli scienziati a capire come volassero questi animali sorprendenti e come avessero evoluto dimensioni gigantesche.leggi l'articolo »
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Metà della Terra

A richiesta con «Le Scienze» di giugno
di Edward O. Wilsonleggi l'articolo »
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L'abitudine? Tutto merito (o colpa) di un interruttore molecolare

Gli endocannabinoidi permettono la formazione di comportamenti abitudinari, bloccando a molte informazioni l'accesso ad alcune aree del cervello. Le abitudini sono utili in diverse situazioni per non sovraccaricare i circuiti cerebrali, ma possono trasformarsi in una trappola quando diventa impossibile romperle per un'eccessiva produzione di endocannabinoidi, come accade nel disturbo ossessivo-compulsivo e nelle dipendenzeleggi l'articolo »
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Macchine per la vita

I bioingegneri hanno prodotto cellule viventi in grado di contare, sommare, archiviare dati in memoria e compiere semplici operazioni di logica. Questi computer biologici comunicano tramite segnali chimici, intrinsecamente rumorosi. Inoltre i progettisti faticano a prevedere le prestazioni dei biocomputer prima della loro costruzione, perché le conoscenze sul funzionamento delle cellule sono insufficienti. Laboratori di ricerca e aziende stanno testando alcune applicazioni, per esempio cellule ingeribili che curano i disturbi metabolicileggi l'articolo »
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L'invasione delle Galapagos

Un repentino aumento del numero di turisti alle isole Galápagos mette in pericolo proprio la biodiversità che i visitatori vengono a vedere. L’Ecuador ha incoraggiato questo aumento, per ragioni economiche. Ma l’ex direttore del Parco nazionale delle Galápagos, che è stato licenziato, e altri esperti indipendenti, dicono che il paese deve imporre un limite massimo annuale al numero di turisti in arrivo, altrimenti le isole saranno irrimediabilmente rovinate. Gli esperti hanno preparato un rapporto nel 2014 contenente la raccomandazione di porre il limite di 242.000 persone l’anno, ma dicono che il governo del presidente Rafael Correa l’ha ignorato. Nel frattempo, il servizio del parco sta costruendo camminamenti e altre infrastrutture per facilitare l’accesso da parte dei turisti a siti molto sensibili, che potrebbero venire travolti. E piccoli alberghi abusivi si espandono per accogliere sempre più turistileggi l'articolo »
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Politecnico Milano/MIT: Materiali ispirati all???osso

Comunicato stampa - La costruzione e la stampa 3D di materiali che imitano il tessuto osseo aprono nuove strade all’industria, pubblicato su Advanced Engineering Materialsleggi l'articolo »
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SISSA: Le galassie ellittiche non si formano per aggregazione

Comunicato stampa - I dati sconfessano la teoria mainstream sulla nascita delle galassie. Con un approccio “intuitivo”, uno studio SISSA conferma - un’ipotesi recente sulla formazione delle galassie, secondo cui le ellittiche più grandi si sono formate in tempi molto antichi per processi di genesi stellare locale (in situ) e non con meccanismi di aggregazione fra galassie a spirale, come vuole il paradigma attuale, fonte di incongruenze teoriche eppure generalmente accettato dalla maggioranza della comunità scientifica. Lo studio supporta l’ipotesi in situ, già proposta attraverso modelli teorici, basandosi sulla sola analisi e interpolazione di nuovi dati raccolti dallo strumento Herschel (nell’infrarosso) integrati con i dati di Hubble (nell’ultravioletto), un metodo tanto innovativo quanto semplice. La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal.leggi l'articolo »
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CNR - La subsidenza della laguna di Venezia e del delta del Po

Comunicasto stampa - L’Istituto di scienze marine del Cnr in un recente studio evidenzia una significativa eterogeneità nella perdita di altimetria del suolo rispetto al livello del mare in questi vulnerabili ecosistemi. La laguna e la città sono stabili, il fenomeno aumenta nel sistema deltizio fino a 20 mm all’anno. Le bocche di porto della laguna, relative al progetto MoSE sperimentano cedimenti di oltre 30 mm/anno, la centrale elettrica di Porto Tolle di oltre 15 mm/anno. L’approccio multi-banda con l’utilizzo combinato di immagini dall’interferometria Sar è risultato di particolare efficacia soprattutto in previsione dell’incremento del livello del mare ipotizzato per i prossimi annileggi l'articolo »
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Una mutazione genetica che causa la sclerosi multipla

Per la prima volta è stato trovato un collegamento diretto fra una forma di sclerosi multipla e una mutazione genetica. Sebbene la mutazione sia rara anche fra le persone colpite da questa malattia, la sua scoperta apre le porte alla creazione di modelli animali fisiologicamente molto simili alla malattia umana e a un migliore screening di possibili farmacileggi l'articolo »
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Alla scoperta dei geni dell'autismo (e non solo)

Gaia Novarino studia le basi genetiche e molecolari dei disturbi neurologici dello sviluppo e per questo ha ricevuto un prestigioso riconoscimento internazionale. Ecco cosa racconta la biologa della sua ricerca su autismo, ritardo mentale ed epilessia in questa intervista a "Le Scienze"leggi l'articolo »