Newsletter n.
21/2011
L'arresto di Dominique Strauss-Kahn segna una svolta
strategica cruciale
L'arresto del capo del Fondo Monetario Internazionale Dominique
Strauss-Kahn il 15 maggio a New York ha portato all'arresto di tutti i
salvataggi bancari a livello internazionale. Il "clean job" nei confronti di
Strauss-Kahn, che era in preparazione da qualche tempo, mirava esattamente a
questo tipo di effetto. "Quale sarà il risultato di questo effetto non è certo,
ma l'effetto non potrà essere evitato", ha commentato Lyndon LaRouche in una
discussione coi suoi collaboratori il 21 maggio.
"L'intero sistema crollerà in uno dei due modi. Il primo, più
improbabile, è che i sostenitori di Obama, Geithner e Bernanke sopravvivranno,
nel qual caso scoppierà l'inferno; il secondo è che non sopravvivranno, e qui la
situazione diventa più interessante. Quanto è accaduto a Strauss-Kahn è
assolutamente una parte cruciale del punto di svolta che è stato raggiunto nelle
ultime due settimane".
Ci sono solo due opzioni, ha sottolineato LaRouche: o crolla il
sistema speculativo internazionale, o crolla l'economia mondiale. DSK, come
Strauss-Kahn veniva chiamato dagli amici, non era soltanto una figura chiave nel
salvataggio dell'euro come parte del sistema transatlantico (quindi delle
banche), ma il progetto era che diventasse l'"Imperatore del Mediterraneo". Il
suo arresto ha cambiato le carte in tavola. La banda del buco, o cricca dei
salvataggi folli - soprattutto gli amici di DSK Tim Geithner e Ben Bernanke - è
ora allo sbando.
Ci sono almeno due gruppi in Europa che temono giustamente che
il prossimo giro di salvataggi getti il mondo in un'ondata iperinflazionistica
incontrollata. Uno, in Germania, agisce visibilmente tramite l'insistenza del
governo tedesco sulla ristrutturazione del debito della Grecia. Una storia che
circola in questi giorni su internet è che già al primo salvataggio, il capo del
fondo tedesco di salvataggio bancario Jochen Sanio espresse la propria
opposizione ad altri salvataggi parlando ad una Commissione del Bundestag, il
Parlamento tedesco. Quando gli chiesero come mai, rispose: "Perché i
contribuenti ci impiccherebbero!" L'altro gruppo sta emergendo visibilmente in
Gran Bretagna, con la discussione sulla questione del "too big to fail" e
l'attacco allo snodo Blair-Windsor.
Anche negli Stati Uniti alcuni ambienti influenti si oppongono
all'economia iperinflazionistica da bisca, come si vede dall'intervento del
sistema giudiziario di New York contro Strauss-Kahn. Inoltre, il Procuratore di
New York Eric Schneidermann ha aperto un'inchiesta per frode su cinque grandi
banche di Wall Street per le loro attività sul mercato immobiliare secondario
(MBS). Si indagherà su Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America ed altre
ai sensi della legge del 1921 "New York State Martin Act", per reati documentati
ampiamente nei rapporti Angelides e Levin.
Nel frattempo, il processo dei salvataggi nell'Eurozona è
congelato. I funzionari dell'UE riuniti attorno alla sedia vuota di DSK sono
incapaci di arrivare ad un accordo su un pacchetto per la Grecia. Il
sessualmente esuberante DSK garantiva infatti che il FMI, che include Stati
Uniti, Russia e i paesi in via di sviluppo, avrebbe continuato a svolgere un
ruolo chiave nei salvataggi. Ora il presidente dell'UE Van Rompuy si è lamentato
che "sentiamo la mancanza di leadership nel risolvere la crisi greca", ed ha
chiesto che DSK venga sostituito al più presto, preferibilmente da un europeo,
per garantire la continuazione dei salvataggi. Tuttavia, Messico, Turchia, Cina
ed altre nazioni asiatiche hanno proposto i loro candidati, e quindi non sarà
facile per l'UE imporsi ancora una volta. Perlomeno, si perde del tempo prezioso
e mai come stavolta, "time is money".
Infatti, la troika FMI-BCE-UE ha sospeso le proprie missioni ad
Atene, annunciando che tutto è sospeso fino a quando il governo non farà
concessioni sul programma di privatizzazioni, che la popolazione greca considera
un altro stupro da parte di Strauss-Kahn. E se Atene piange, Dublino non ride. È
stata rinviata l'emissione di un bond da 5 miliardi da parte del cosiddetto
fondo salva-stati EFSF perché gli irlandesi si rifiutano di accettare le
esorbitanti condizioni per ottenere il credito. In altre parole, si è arrestato
l'intero meccanismo di salvataggio e con questo l'intero mercato speculativo
rischia un crollo a catena.
Cresce la domanda di Glass-Steagall mentre Obama ostenta il
suo potere in declino
Mentre i 50 stati americani continuano ad attuare tagli brutali
ai servizi vitali e il governo federale continua a tagliare i pagamenti a
Medicare, l'assistenza sanitaria per gli anziani, cresce il fermento di sciopero
di massa. Gli attivisti del comitato politico di LaRouche (LPAC) intervengono
nelle tante proteste, spesso spontanee, chiedendo ai manifestanti di spingere i
propri congressisti a sostenere il disegno di legge per ripristinare la legge
Glass-Steagall che separava le banche commerciali dalle banche d'affari.
I sindacati, in particolare, si stanno ribellando alla campagna
condotta dai repubblicani in vari stati per abolire di fatto i loro diritti. In
Ohio, per fare un solo esempio, gli attivisti hanno già raccolto oltre il 90%
delle firme necessarie per indire un referendum sulla legge antisindacale
recentemente approvata in quello stato. Iniziative simili sono in corso in altri
stati.
I sindacati hanno ingoiato molti compromessi, ma si stanno
stancando della mancanza di azione dell'amministrazione Obama e del Congresso,
come ha chiarito il segretario nazionale della confederazione sindacale AFL-CIO
Richard Trumka durante una conferenza stampa a Washington il 20 maggio. C'è una
povertà terribile in tutti gli Stati Uniti, mentre il sindaco di New York
Michael Bloomberg, "un sindaco miliardario, propone di licenziare 5.000
insegnanti pur di non tassare i bonus dei dirigenti di Wall Street che hanno
fatto crollare l'economia americana". Per questo motivo, ha detto Trumka, il
sindacato "passera l'estate a chiedere ai leader del Congresso ed agli stati una
cosa: stanno migliorando o degradando le condizioni di vita per le famiglie di
chi lavora?" Anche l'Associazione Internazionale dei Vigili del Fuoco è sul
piede di guerra. Il presidente Howard Schaitberger ha già annunciato che il
sindacato cesserà qualsiasi contributo ai candidati "che non si oppongono
all'attacco contro i sindacati, che è orchestrato, in modo disciplinato, ed ha
un approccio in cui non si fanno prigionieri, ma solo vittime". Si tratta di un
attacco contro Obama, che ha stralciato dal bilancio gli stanziamenti per le
pensioni dei vigili del fuoco, approvati lo scorso aprile da quasi due terzi del
Congresso.
Ma non solo sui temi sociali Obama fa concorrenza al
predecessore Bush. Adottando il sistema dell'"Esecutivo Unitario" che sbilancia
l'equilibrio dei poteri costituzionali, Obama ha violato la legge con una
decisione dopo l'altra. L'ultima è quella che lo ha portato a ignorare la
scadenza del 20 maggio, 60 giorni dopo il lancio delle operazioni militari in
Libia, per presentarsi al Congresso e richiedere l'autorizzazione secondo il War
Powers Act.
Ancor più scioccante è il fatto che la Casa Bianca sostenga che
il governo ha il diritto di assassinare qualsiasi cittadino americano sospettato
di preparare un attentato terroristico contro gli Stati Uniti, senza sottoporlo
prima ad un processo. Il parlamentare John Conyers ha scritto una lettera,
firmata da 32 democratici alla Camera, in cui denuncia tale "autorità senza
limiti" di intraprendere azioni militari. Sulla stessa linea, Obama ha fatto uno
sporco accordo coi leader del Congresso per prolungare di altri quattro anni il
Patriot Act, adottato la prima volta da Bush-Cheney, che autorizza attività di
spionaggio e intercettazioni telefoniche dei cittadini americani.
Per coronare tutto questo il 22 maggio, poco prima di partire
per una visita di tre giorni alla Regina e il suo consorte a Buckingham Palace,
Obama ha mostrato la sua vera lealtà, in un'intervista alla BBC. In un
momento in cui la famiglia reale è sotto attacco nel Regno Unito, Obama ha
affermato che la Regina "rappresenta il meglio dell'Inghilterra. E siamo
orgogliosi di lei".
Gli attivisti di LaRouche in Svezia guastano la festa agli
alchimisti del clima
Dal 16 al 19 maggio si è tenuto un simposio dalle spregevoli
finalità alla Reale Accademia delle Scienze. Il convegno, che promuoveva
apertamente l'obiettivo di una riduzione massiccia della popolazione mondiale,
ruotava attorno alla figura di Hans-Joachim Schellnhuber, consigliere del
governo tedesco sui cambiamenti climatici, ed era sponsorizzato tra gli altri
dalla famiglia reale di Svezia.
Durante i primi due giorni i lavori si sono svolti al riparo
dal pubblico, così che i Premi Nobel partecipanti hanno potuto firmare il
"Memorandum di Stoccolma" al riparo dalla curiosità e dalla critica verso un
vero e proprio atto di sopraffazione della democrazia. Il Memorandum è stato
consegnato al segretario generale dell'High Level Panel on Sustainability
dell'ONU.
Dopo aver fallito, a Copenhagen e Cancun, nel tentativo di
fermare lo sviluppo scientifico e tecnologico con il pretesto di ridurre il
cosiddetto riscaldamento globale antropogenico, si è pensato bene di introdurre
le nuove idee fasciste di soppiatto.
Ma per loro sfortuna, un gruppo di attivisti di LaRouche ha
messo un ceppo tra le ruote. Innalzando uno striscione con su scritto "Quel che
Schellnhuber non vuole sapere: la vita umana è sacra" proprio di fronte
all'ingresso della conferenza e distribuendo un volantino scritto da Hussein
Askary, presidente del movimento larouchiano in Svezia, intitolato "Fermiamo
l'ecofascismo globale", essi hanno potuto fermare ogni partecipante e metterlo
in guardia contro le intenzioni degli organizzatori.
Schellnhuber stesso non ha nascosto il proprio disappunto
quando si è sentito chiedere se non pensasse che la storia giudicherà la sua
proposta per il governo tedesco (cfr. Strategic Alert 19/2011) come
quella che diede il via ad un secondo olocausto. In tono con la circostanza, nel
corridoio di entrata troneggiava il busto del fondatore dell'eugenetica in
Svezia, Anders Retzius, facilitando il parallelo, specialmente per i delegati
del terzo mondo, tra la storia della pulizia etnica basata sui "fatti
scientifici" e l'uso dei diritti di emissioni di CO2 come strumento di riduzione
della popolazione.
Nel corso dei tre giorni, gli attivisti larouchiani hanno
saturato ogni manifestazione collegata al simposio. I loro striscioni
accoglievano i partecipanti al concerto serale o prima della serata al teatro. I
giornalisti di tutto il mondo, compresa l'agenzia cinese Xinhua,
AFP e la televisione finlandese hanno intervistato numerosi attivisti.
Hans Blix, ex capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia
Atomica, ha dichiarato prima del simposio di non essere pronto a firmare il
Memorandum. Infatti i Premi Nobel si erano rifiutati, in una mossa sensazionale,
di firmare un documento che conteneva un paragrafo che rifiutava sia il nucleare
che gli idrocarburi. Il signor Schellnhuber ha subìto una vera e propria
sconfitta, avendo pensato di poter ottenere un sostegno prestigioso per la
trasformazione energetica della Germania. Questo è probabilmente il motivo degli
estenuanti negoziati notturni che hanno portato alla riscrittura del Memorandum
finale.
Questo per dimostrare che quando si ingaggia una resistenza
piccola ma efficace contro gente come Schellnhuber, questa batte in ritirata.
Dunque, espandiamo la resistenza mondiale.