Roberto Abraham Scaruffi

Thursday, 6 October 2011


MoviSol - Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà
Newsletter n. 40/2011
LaRouche: costruire il mondo transpacifico
Lyndon LaRouche ha tenuto un importante discorso il 30 settembre, illustrando la necessità di cogliere la "finestra di opportunità" strategica aperta dagli sviluppi in Russia negli ultimo dieci giorni.
Data la crisi generale da collasso dell'intera regione transatlantica, ha spiegato LaRouche, non ci sono opzioni per avviare una ripresa da qui. Perciò, dovremmo guardare all'alternativa di organizzare una ripresa nella regione transpacifica, con Russia, Cina e altri paesi asiatici che, a differenza dell'Europa, ancora mantengono "una sembianza di sovranità" e un senso di ottimismo orientato al futuro.
Esibendo la qualità di leadership richiesta ad un Presidente degli Stati Uniti, LaRouche ha spiegato che affinché gli USA partecipino a tale prospettiva di ripresa globale, "la prima cosa da fare è licenziare il Presidente degli Stati Uniti. Ciò non significa necessariamente che lascerà la Casa Bianca immediatamente, ma che sarà sottoposto a condizioni entro le quali potrà essere incriminato o esautorato".
Poi "dobbiamo ripristinare il programma Glass-Steagall di Franklin Roosevelt", che sta rapidamente guadagnando consensi negli Stati Uniti e in Europa. Ma fin quando Obama rimarrà al potere, ha sostenuto LaRouche, egli sarà probabilmente in grado di impedire il passaggio della legge.
Una volta riorganizzati e/o eliminati i cosiddetti attivi delle banche secondo i criteri Glass-Steagall, i governi dovranno emettere credito buono per finanziare gli investimenti produttivi. E per mantenere il valore del credito, dovrà essere lanciato un programma a lungo termine di investimenti fisici e programmi sociali e sanitari. La cosa fondamentale è aumentare la nostra produttività sotto un sistema creditizio, con grandi progetti ad alta tecnologia e alta intensità di capitale".
Questo implica la cancellazione delle politiche cosiddette "verdi". "La protezione dalle emissioni inquinanti e cosi via non si discute, ma cancelleremo l'intero programma verde con una singola legge del Congresso", ha affermato LaRouche in riferimento alla frode delle cosiddette energie "alternative" o del carbon trade.
La chiave di volta per il Nord America, ha spiegato LaRouche, è il NAWAPA, perché è generalmente ad alta tecnologia e ad alta intensità di capitale, e creerà milioni di posti di lavoro. Allo stesso tempo, c'è un alto grado di attività in Cina e Russia anche per lo sviluppo delle risorse naturali russe, a cui il Giappone, la Corea e l'India "si uniranno volentieri".
"Durante questo periodo ci daremo da fare anche per ripristinare un sistema di stati nazionali sovrani in Europa. Basta con l'attuale politica dell'Impero Britannico. Di fatto, saremo molto felici di veder l'Impero Britannico scomparire interamente!"
L'intervento di LaRouche è stato seguito da una appassionata discussione con tre giovani membri del "basement team" su temi fondamentali di economia fisica, in particolare sulla nozione di che cosa sia veramente il "credito". Oltre ogni concezione fisica o finanziaria in quanto tale, ha spiegato LaRouche, il credito è il mezzo per investire nel progresso delle generazioni, al di là del nostro orizzonte temporale, per far avanzare il potere dell'umanità. L'idea di credito, ha sottolineato, è unicamente umana: nessun'altra specie sa che cosa significhi.
La vita che verrà: la lettera segreta della BCE
Il 29 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato il testo integrale della famosa lettera segreta spedita dalla BCE al governo italiano il 5 agosto, rivelando come funziona la "governance" sovrannazionale sui governi democraticamente eletti. La brutalità della lettera è un assaggio di cosa ci aspetti quando la governance sarà ufficiale, così come pianificato dalle istituzioni UE e dai mercati finanziari.
Alla conferenza stampa dell'8 settembre, il governatore della BCE Jean-Claude Trichet ha risposto ad una domanda dell'EIR sulla possibilità che veramente la lettera fosse un diktat, dicendo: "Si tratta di messaggi, messaggi: noi non dettiamo né imponiamo alcunché".
Ma dopo aver letto il testo originale, chiamarla un diktat è poco. La lettera è ingiuriosa nel tono e nel contenuto, tanto che lo stesso quotidiano di Via Solferino la descrive "certamente fuori dello schema classico della liturgia delle banche centrali" e un intervento "durissimo, fino al limite del cinismo".
La lettera chiede "la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali", e in particolare "la fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala", l'abbandono del contratto nazionale di lavoro a favore di "accordi a livello d'impresa", l'allentamento dei vincoli al licenziamento, obiettivi di riduzione del deficit più ambiziosi, puntando all'1% nel 2010 con tagli ammontanti al 3% del PIL, innalzamento dell'età pensionistica delle donne nel settore privato, "la riduzione significativa del costo dell'impiego pubblico (.) se necessario, riducendo i salari". L'abolizione delle province ("strati amministrativi intermedi"), introduzione del pareggio di bilancio nella costituzione e degli "indicatori di performance" nella sanità, nella scuola e nella giustizia.
Particolarmente pesante è l'indicazione di fare ricorso al decreto legge: "Alla luce della situazione attuale dei mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nella sezione 1 e 2 sopra siano prese il prima possibile con decreti legge, seguiti da ratifica parlamentare entro la fine di settembre 2011".
La BCE ha precisato che simili lettere sono state spedite in precedenza ad altri paesi, tra cui la Spagna, l'Irlanda e il Portogallo (per la Grecia c'è un discorso a parte). Dunque, molte democrazie dell'UE sono già commissariate, e costrette ad adottare misure dettate dalla BCE il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti nel caso della Grecia. Un forte strumento di pressione nei confronti dell'Italia è stato l'intervento della BCE nell'acquisto dei titoli italiani, intervento che si è sbloccato dopo l'annuncio delle nuove misure, ma che non ha impedito allo spread di tornare a livelli di guardia dopo poche settimane.
Maggiore "governance" europea peggiorerà le cose. George Soros ha recentemente proposto che la BCE svolga il ruolo di un Tesoro europeo in attesa che questo venga adottato con un nuovo trattato. La BCE dovrebbe non solo prendere il controllo delle grandi banche rifinanziandone il patrimonio, ma anche del bilancio di paesi come l'Italia e la Spagna. Questo è indispensabile per salvare l'Euro, dice Soros. Fortuna che erano gli americani a fare la guerra all'Euro.
Il modello argentino funziona: c'è vita dopo il default e dopo il FMI
L'esempio argentino di dire no al Fondo Monetario ed ai suoi creditori viene discusso nei paesi europei, in particolare in Grecia, Portogallo e Irlanda, come alternativa alla brutale austerità dettata da Bruxelles e dal Fondo Monetario. Per tutta risposta, l'FMI e l'amministrazione Obama hanno rinnovato i loro attacchi contro l'Argentina, annunciando che avrebbero votato contro nuovi prestiti al paese da parte della Banca Mondiale. Poco prima, a metà settembre, la direttrice dell'FMI Christine Lagarde ha dichiarato che il Fondo non avrebbe usato i dati dell'ente di statistica ufficiale argentino per valutare il PIL ed il tasso di inflazione del paese, perché tali dati sarebbero "troppo inattendibili". Invece, l'FMI raccoglierà dati tramite "consulenti privati".
Le ha risposto la Presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner, in un discorso nella provincia di Mendoza il 26 settembre. Non solo fu il FMI a causare la crisi del 2001 e l'insolvenza dell'Argentina, ha accusato la Fernandez, ma oggi "nel mezzo del più grave fallimento nella storia recente.coloro che furono direttamente responsabili del fallimento dell'Argentina nel 2001, e di quello dell'Europa e degli Stati Uniti oggi, stanno ancora cercando di costringere il mondo ad inghiottire la stessa medicina che diedero a noi per dieci anni e che ci portò alla rovina! Tanta idiozia, tanta testardaggine è inconcepibile. Come possono dire che l'economia verrà riattivata e crescerà con l'austerità? Non ha alcun senso!"
Si sappia, prosegue la Presidente argentina, che "da noi le decisioni sulla politica economica vengono prese nella Casa Rosada (il palazzo presidenziale) ed al Congresso nazionale, all'interno delle nostre istituzioni nazionali" e non in enti di consulenza privata o dettati da enti finanziari stranieri. Negli anni Ottanta e negli anni Novanta, ha ricordato la Presidente, il Congresso argentino si fece in quattro per attuare il diktat straniero "eppure il mondo continuò a crollare, e l'Argentina continuò a crollarci addosso".
La Kirchner era a Mendoza per inaugurare l'espansione della rete elettrica, e nel farlo ha ricordato che il suo defunto marito, il Presidente Nestor Kirchner, amava costruire infrastrutture "perché sosteneva che questo era il progresso". Quando si porta l'energia e l'elettricità a regioni che non ce l'hanno "si porta l'eguaglianza, la sovranità e il federalismo in posti che erano stati ignorati storicamente". Ha ricordato il primo discorso di Nestor all'Assemblea Generale dell'ONU nel 2003, in cui disse che all'Argentina bisogna permettere di crescere, perché non aveva mai sentito di morti che possono pagare i loro debiti.
Ha citato quello stesso discorso all'Assemblea Generale dell'ONU il 21 settembre scorso. Allora, quasi un quarto della popolazione argentina era senza lavoro, e i livelli di indigenza e povertà superavano il 50%, dopo il default del paese nel 2001. Negli 8 anni successivi, ha detto la Kirchner, "l'Argentina ristrutturò il suo debito, riducendolo dal 160% a meno del 30% del PIL. I livelli di povertà e indigenza scesero a una cifra, e stiamo ancora continuando questa battaglia. Abbiamo un tasso di disoccupazione che è il più basso mai avuto".
"Nel 2003 destinavamo il 2% del PIL all'istruzione ed il 5% a pagare il debito. Oggi l'Argentina destina il 6,47% del PIL all'istruzione e il 2% del PIL a pagare il debito.
A Mendoza la Presidente argentina ha sottolineato il fatto che tutto ciò che hanno fatto lei e suo marito mirava a "liberare" il popolo argentino, e particolarmente i giovani, lasciando loro "un paese migliore, liberandoli dalla miseria, dal fallimento, dalla frustrazione e dalla povertà".
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