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Newsletter n. 40/2011
Newsletter n. 40/2011
LaRouche: costruire il mondo transpacifico
Lyndon LaRouche ha tenuto un importante discorso il 30
settembre, illustrando la necessità di cogliere la "finestra di opportunità"
strategica aperta dagli sviluppi in Russia negli ultimo dieci giorni.
Data la crisi generale da collasso dell'intera regione
transatlantica, ha spiegato LaRouche, non ci sono opzioni per avviare una
ripresa da qui. Perciò, dovremmo guardare all'alternativa di organizzare una
ripresa nella regione transpacifica, con Russia, Cina e altri paesi asiatici
che, a differenza dell'Europa, ancora mantengono "una sembianza di sovranità" e
un senso di ottimismo orientato al futuro.
Esibendo la qualità di leadership richiesta ad un Presidente
degli Stati Uniti, LaRouche ha spiegato che affinché gli USA partecipino a tale
prospettiva di ripresa globale, "la prima cosa da fare è licenziare il
Presidente degli Stati Uniti. Ciò non significa necessariamente che lascerà la
Casa Bianca immediatamente, ma che sarà sottoposto a condizioni entro le quali
potrà essere incriminato o esautorato".
Poi "dobbiamo ripristinare il programma Glass-Steagall di
Franklin Roosevelt", che sta rapidamente guadagnando consensi negli Stati Uniti
e in Europa. Ma fin quando Obama rimarrà al potere, ha sostenuto LaRouche, egli
sarà probabilmente in grado di impedire il passaggio della legge.
Una volta riorganizzati e/o eliminati i cosiddetti attivi delle
banche secondo i criteri Glass-Steagall, i governi dovranno emettere credito
buono per finanziare gli investimenti produttivi. E per mantenere il valore del
credito, dovrà essere lanciato un programma a lungo termine di investimenti
fisici e programmi sociali e sanitari. La cosa fondamentale è aumentare la
nostra produttività sotto un sistema creditizio, con grandi progetti ad alta
tecnologia e alta intensità di capitale".
Questo implica la cancellazione delle politiche cosiddette
"verdi". "La protezione dalle emissioni inquinanti e cosi via non si discute, ma
cancelleremo l'intero programma verde con una singola legge del Congresso", ha
affermato LaRouche in riferimento alla frode delle cosiddette energie
"alternative" o del carbon trade.
La chiave di volta per il Nord America, ha spiegato LaRouche, è
il NAWAPA, perché è generalmente ad alta tecnologia e ad alta intensità di
capitale, e creerà milioni di posti di lavoro. Allo stesso tempo, c'è un alto
grado di attività in Cina e Russia anche per lo sviluppo delle risorse naturali
russe, a cui il Giappone, la Corea e l'India "si uniranno volentieri".
"Durante questo periodo ci daremo da fare anche per
ripristinare un sistema di stati nazionali sovrani in Europa. Basta con
l'attuale politica dell'Impero Britannico. Di fatto, saremo molto felici di
veder l'Impero Britannico scomparire interamente!"
L'intervento di LaRouche è stato seguito da una appassionata
discussione con tre giovani membri del "basement team" su temi fondamentali di
economia fisica, in particolare sulla nozione di che cosa sia veramente il
"credito". Oltre ogni concezione fisica o finanziaria in quanto tale, ha
spiegato LaRouche, il credito è il mezzo per investire nel progresso delle
generazioni, al di là del nostro orizzonte temporale, per far avanzare il potere
dell'umanità. L'idea di credito, ha sottolineato, è unicamente umana:
nessun'altra specie sa che cosa significhi.
La vita che verrà: la lettera segreta della BCE
Il 29 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato il
testo integrale della famosa lettera segreta spedita dalla BCE al governo
italiano il 5 agosto, rivelando come funziona la "governance" sovrannazionale
sui governi democraticamente eletti. La brutalità della lettera è un assaggio di
cosa ci aspetti quando la governance sarà ufficiale, così come pianificato dalle
istituzioni UE e dai mercati finanziari.
Alla conferenza stampa dell'8 settembre, il governatore della
BCE Jean-Claude Trichet ha risposto ad una domanda dell'EIR sulla
possibilità che veramente la lettera fosse un diktat, dicendo: "Si tratta di
messaggi, messaggi: noi non dettiamo né imponiamo alcunché".
Ma dopo aver letto il testo originale, chiamarla un diktat è
poco. La lettera è ingiuriosa nel tono e nel contenuto, tanto che lo stesso
quotidiano di Via Solferino la descrive "certamente fuori dello schema classico
della liturgia delle banche centrali" e un intervento "durissimo, fino al limite
del cinismo".
La lettera chiede "la piena liberalizzazione dei servizi
pubblici locali e dei servizi professionali", e in particolare "la fornitura di
servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala", l'abbandono del
contratto nazionale di lavoro a favore di "accordi a livello d'impresa",
l'allentamento dei vincoli al licenziamento, obiettivi di riduzione del deficit
più ambiziosi, puntando all'1% nel 2010 con tagli ammontanti al 3% del PIL,
innalzamento dell'età pensionistica delle donne nel settore privato, "la
riduzione significativa del costo dell'impiego pubblico (.) se necessario,
riducendo i salari". L'abolizione delle province ("strati amministrativi
intermedi"), introduzione del pareggio di bilancio nella costituzione e degli
"indicatori di performance" nella sanità, nella scuola e nella giustizia.
Particolarmente pesante è l'indicazione di fare ricorso al
decreto legge: "Alla luce della situazione attuale dei mercati finanziari,
consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nella sezione 1 e 2 sopra
siano prese il prima possibile con decreti legge, seguiti da ratifica
parlamentare entro la fine di settembre 2011".
La BCE ha precisato che simili lettere sono state spedite in
precedenza ad altri paesi, tra cui la Spagna, l'Irlanda e il Portogallo (per la
Grecia c'è un discorso a parte). Dunque, molte democrazie dell'UE sono già
commissariate, e costrette ad adottare misure dettate dalla BCE il cui
fallimento è sotto gli occhi di tutti nel caso della Grecia. Un forte strumento
di pressione nei confronti dell'Italia è stato l'intervento della BCE
nell'acquisto dei titoli italiani, intervento che si è sbloccato dopo l'annuncio
delle nuove misure, ma che non ha impedito allo spread di tornare a livelli di
guardia dopo poche settimane.
Maggiore "governance" europea peggiorerà le cose. George Soros
ha recentemente proposto che la BCE svolga il ruolo di un Tesoro europeo in
attesa che questo venga adottato con un nuovo trattato. La BCE dovrebbe non solo
prendere il controllo delle grandi banche rifinanziandone il patrimonio, ma
anche del bilancio di paesi come l'Italia e la Spagna. Questo è indispensabile
per salvare l'Euro, dice Soros. Fortuna che erano gli americani a fare la guerra
all'Euro.
Il modello argentino funziona: c'è vita dopo il default e
dopo il FMI
L'esempio argentino di dire no al Fondo Monetario ed ai suoi
creditori viene discusso nei paesi europei, in particolare in Grecia, Portogallo
e Irlanda, come alternativa alla brutale austerità dettata da Bruxelles e dal
Fondo Monetario. Per tutta risposta, l'FMI e l'amministrazione Obama hanno
rinnovato i loro attacchi contro l'Argentina, annunciando che avrebbero votato
contro nuovi prestiti al paese da parte della Banca Mondiale. Poco prima, a metà
settembre, la direttrice dell'FMI Christine Lagarde ha dichiarato che il Fondo
non avrebbe usato i dati dell'ente di statistica ufficiale argentino per
valutare il PIL ed il tasso di inflazione del paese, perché tali dati sarebbero
"troppo inattendibili". Invece, l'FMI raccoglierà dati tramite "consulenti
privati".
Le ha risposto la Presidente argentina Cristina Fernandez de
Kirchner, in un discorso nella provincia di Mendoza il 26 settembre. Non solo fu
il FMI a causare la crisi del 2001 e l'insolvenza dell'Argentina, ha accusato la
Fernandez, ma oggi "nel mezzo del più grave fallimento nella storia
recente.coloro che furono direttamente responsabili del fallimento
dell'Argentina nel 2001, e di quello dell'Europa e degli Stati Uniti oggi,
stanno ancora cercando di costringere il mondo ad inghiottire la stessa medicina
che diedero a noi per dieci anni e che ci portò alla rovina! Tanta idiozia,
tanta testardaggine è inconcepibile. Come possono dire che l'economia verrà
riattivata e crescerà con l'austerità? Non ha alcun senso!"
Si sappia, prosegue la Presidente argentina, che "da noi le
decisioni sulla politica economica vengono prese nella Casa Rosada (il palazzo
presidenziale) ed al Congresso nazionale, all'interno delle nostre istituzioni
nazionali" e non in enti di consulenza privata o dettati da enti finanziari
stranieri. Negli anni Ottanta e negli anni Novanta, ha ricordato la Presidente,
il Congresso argentino si fece in quattro per attuare il diktat straniero
"eppure il mondo continuò a crollare, e l'Argentina continuò a crollarci
addosso".
La Kirchner era a Mendoza per inaugurare l'espansione della
rete elettrica, e nel farlo ha ricordato che il suo defunto marito, il
Presidente Nestor Kirchner, amava costruire infrastrutture "perché sosteneva che
questo era il progresso". Quando si porta l'energia e l'elettricità a regioni
che non ce l'hanno "si porta l'eguaglianza, la sovranità e il federalismo in
posti che erano stati ignorati storicamente". Ha ricordato il primo discorso di
Nestor all'Assemblea Generale dell'ONU nel 2003, in cui disse che all'Argentina
bisogna permettere di crescere, perché non aveva mai sentito di morti che
possono pagare i loro debiti.
Ha citato quello stesso discorso all'Assemblea Generale
dell'ONU il 21 settembre scorso. Allora, quasi un quarto della popolazione
argentina era senza lavoro, e i livelli di indigenza e povertà superavano il
50%, dopo il default del paese nel 2001. Negli 8 anni successivi, ha detto la
Kirchner, "l'Argentina ristrutturò il suo debito, riducendolo dal 160% a meno
del 30% del PIL. I livelli di povertà e indigenza scesero a una cifra, e stiamo
ancora continuando questa battaglia. Abbiamo un tasso di disoccupazione che è il
più basso mai avuto".
"Nel 2003 destinavamo il 2% del PIL all'istruzione ed il 5% a
pagare il debito. Oggi l'Argentina destina il 6,47% del PIL all'istruzione e il
2% del PIL a pagare il debito.
A Mendoza la Presidente argentina ha sottolineato il fatto che
tutto ciò che hanno fatto lei e suo marito mirava a "liberare" il popolo
argentino, e particolarmente i giovani, lasciando loro "un paese migliore,
liberandoli dalla miseria, dal fallimento, dalla frustrazione e dalla povertà".
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