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Come anticipato dal Foglio, Washington prepara la campagna parallela contro al Qaida in Siria
La
paura degli strike americani mette pressione all’establishment di
Damasco e apre le prime crepe tra i lealisti del presidente Bashar el
Assad. Da due giorni c’è traffico in uscita sulla corsia preferenziale
dell’autostrada che corre tra la capitale e Beirut – è la corsia
militare usata dai vip siriani, che saltano i posti di blocco e i
controlli (è la stessa usata anche dal gruppo libanese Hezbollah). La
bolla di sicurezza che protegge il centro di Damasco, dove la vita
continua a svolgersi nella normalità anche adesso, al terzo anno di
guerra, ora non è più considerata invulnerabile in vista dei possibili
bombardamenti, scrive Martin Chulov, inviato del Guardian a Beirut.
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di Daniele Raineri
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La campagna Rai e media-watch del capogruppo è fantastica
Combina
il sindacato ispettivo, cioè le interpellanze parlamentari, con la
funzione surrogatoria di regolatore dell’etere e con quella di critico
televisivo supplente, quando il professore è in vacanza. Il manifesto
di Renato Brunetta sulla controinformazione politica, pubblicato ieri
in questo foglio, era anche ironico, autoironico, scritto per il
lettore effettivo e non per la solita ipostasi di un pubblico della
politica appeso come i caciocavalli. Complimenti. Brunetta è un caso, e
non solo per i suoi successi sulla tassa cancellata in capo alla prima
casa. Ha uno staff efficiente, che lo informa con competenza. Scrive
bene, ha l’aria di un parlamentare che si diverte a fare il suo
mestiere.
Merlo Dietro il successo del Cav. sull’Imu c’è la diplomazia dell’estenuante Brunetta
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di Giuliano Ferrara
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