Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 8 February 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Il bel governatore

Carney non vuole la rivoluzione alla Bank of England, ma un dibattito rapido sulla politica sull’inflazione

Happy Husewives

Le signore moderne preferiscono il porcile alla colf e non vogliono rivali in casalinghitudine
SECONDA PAGINA

Il mistero buffo di Casaleggio nella videoinchiesta sui suoi comandamenti

EDITORIALI

Abissi a sinistra

Vendola dista da Monti quanto Bertinotti da TPS. Finì male per Prodi
ANALISI

Khamenei rifiuta (di nuovo) la mano tesa dell’America all’Iran

Perché la guerra valutaria asiatica passa anche per le sigarette

Dalla Banca centrale all’inflazione del tabacco. La Cina, il Giappone e la storia di due battaglie asimmetriche
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Monti e Bersani, una controstoria

L’allegro bluff di Vendola sull’alleanza tra prof. e segretario e il piano del centrosinistra per il dopo elezioni. La verità sulla grande coalizione che il Pd ha promesso nel suo programma (con tanto di firme e di virgolette)
Ah Nichi ma che stai a di’? Nonostante le minacciose e accigliate dichiarazioni offerte in questi giorni da Nichi Vendola – “Flirtare con Monti ci fa perdere” (7 febbraio), “Io e Monti incompatibili” (6 febbraio), “Io al governo con Monti? Impossibile” (5 febbraio), “Io e Monti non saremo mai alleati” (22 gennaio), “L’alleanza con Monti è fantascienza” (20 gennaio) – c’è più di una ragione per sospettare che in realtà la storia delle convergenze parallele tra Monti e Bersani, evocate dallo stesso segretario del Pd tre giorni fa a Berlino di fronte al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, sia qualcosa in più di una semplice, estemporanea e un po’ birichina speculazione elettorale.
di Claudio Cerasa
Dicesi guerra preventiva

L’imbarazzo dei liberal per il loro Obama, soldato non molto riluttante

Il presidente dà al Congresso i memo sull’utilizzo dei droni. L’eliminazione di terroristi e la “minaccia imminente”
New York. Nel tardo pomeriggio di mercoledì il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato il senatore democratico Ron Wyden, membro della commissione Intelligence del Senato, per comunicargli che le sue insistenti richieste sarebbero state esaudite nel giro di un paio d’ore: il commander in chief aveva appena ordinato ai legali del dipartimento della Giustizia di desecretare e inviare alla commissione del Congresso i documenti che giustificano l’uso dei droni in qualunque contesto, anche contro cittadini americani. Wyden è rimasto soddisfatto soltanto a metà.
di Mattia Ferraresi