Newsletter del 01 febbraio 2013 | |
Dalla drosofila all'uomo, un unico enzima per i trasposoni
Una nuova ricerca ha dimostrato che alcuni geni che fanno parte integrante del macchinario molecolare conservano la loro antica funzione, nonostante il processo di “domesticazione molecolare” subito durante l’evoluzione. È il caso del THAP9, un gene umano che, nel genoma del moscerino della frutta, in cui ha un omologo, riesce ancora a codificare per un enzima che catalizza il processo di trasposizioneleggi l'articolo »
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Dibattito Scienza: due giorni ancora per rispondere
Rilancio dell'università e della ricerca, gestione dei rifiuti, riscaldamento globale: sono solo tre delle dieci domande poste da Dibattito Scienza a sei leader delle forze politiche in campo per le prossime elezioni. Che hanno ancora solo due giorni per far arrivare le loro risposte.leggi l'articolo »
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Le scuole di artigianato litico di Homo erectus
Un'accurata ricostruzione cronologica dell'evoluzione degli utensili di questo antico antenato dell'uomo mostra che fra 1,75 e 1,2 milioni di anni fa si era impadronito di una tecnica di lavorazione che presupponeva sofisticate capacità di rappresentazione mentale e una complessa struttura socialeleggi l'articolo »
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Abbondanza di batteri nella troposfera
Il campionamento della troposfera, effettuato tra 8 e 15 chilometri di quota nell'ambito di un programma NASA, ha rivelato un'abbondante presenza di batteri. Sebbene non si possa stabilire se siano organismi che vivono stabilmente in queste difficili condizioni, si tratta di studi importanti per capire la formazione dei cristalli di ghiaccio in quota, il che a sua volta ha importanti conseguenze sul tempo meteorologico e sul climaleggi l'articolo »
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CRN: In Europa il futuro si chiama "Graphene"
Comunicato stampa - Lanciato un progetto europeo di portata senza precedenti dedicato all'innovazione tecnologica basata sul grafene. Dieci anni e un finanziamento di un miliardo di euro, tra i capofila dell'ambizioso programma anche il Cnrleggi l'articolo »
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Una marcia in più per gli antibiotici
Perché i geni della resistenza a un antibiotico riescano a passare da un microrganismo all'altro è necessario che intervenga un enzima, chiamato NES, che dà il via al processo. La definizione della struttura di questa proteina ha permessso di mettere a punto un polimero sintetico che blocca la funzione di NES, aprendo la strada a una nuova linea di ricerca nella lotta allo sviluppo di batteri multiresistentileggi l'articolo »
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IRCCS San Raffaele: Le plasmacellule ci insegnano la sostenibilità
Comunicato stampa - Scoperto e brevettato un nuovo meccanismo che controlla la sintesi degli anticorpi leggi l'articolo »
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Gatti a spasso, un pericolo per la fauna selvatica?
I gatti randagi, ma soprattutto i gatti di casa liberi di andare in giro, rappresentano un'importante minaccia per numerose specie selvatiche. Negli Stati Uniti, si stima che questi felini uccidano ogni anno da 1,4 a 3,7 miliardi di uccelli, e da tra 6,9 e 20,7 miliardi di piccoli mammiferi, rendendo urgente una politica di gestione del randagismo che riduca questo impatto ecologicoleggi l'articolo »
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Sapienza Università di Roma: Nuove scoperte di reperti fossili di Homo di 1 milione di anni fa
Comunicato stampa - Nuove scoperte di reperti fossili di Homo di 1 milione di anni fa nella Dancalia eritrea nel sito di Muhuli Amo ("santuario delle amigdale". La scoperta dell'equipe internazionale guidata dalla Sapienza permette di chiarire che le peculiarità dei fossili eritrei sono rappresentative di un'unica popolazioneleggi l'articolo »
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Microganismi che si nutrono di corrente elettrica
I batteri che ossidano il ferro, che contribuiscono in maniera determinante alla corrosione dei manufatti, possono prosperare "respirando" soltanto energia elettrica e sintetizzando le sostanze di cui hanno bisogno dall'anidride carbonica presente nell'ambiente. La scoperta apre le porte alla possibilità di usare questi batteri per trasformare l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili in biocombustibili stoccabilileggi l'articolo »
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Un tatuaggio multistrato per i vaccini a DNA
Una ricerca ha dimostrato l’efficacia di un nuovo metodo di vaccinazione a DNA sui topi di laboratorio. Si tratta di un’iniezione mediante micro aghi di film polimerici in cui è depositato il materiale genetico. Inserito in modo molto persistente nell’epidermide, questo attiva una risposta immunitaria, inducendo la generazione di linfociti T memoria, che rimangono nel circolo sanguigno molto a lungoleggi l'articolo »
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Visualization Challenge 2012: la scienza come non l'avete mai vista
La rivista "Science" ha pubblicato i nomi dei vincitori dell'annuale competizione riservata alla divulgazione della scienza con il linguaggio visivo: si tratta del video Alya Red: A Computational Heart, una simulazione tridimensionale del funzionamento del cuore. E' stato scelto tra oltre 200 opere provenienti da 18 nazionileggi l'articolo »
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Scienziati sul palco: FameLab torna in Italia
Una gara per giovani ricercatori che raccontano la scienza: anche quest'anno l'Italia ospita FameLab. I vincitori delle selezioni locali, che si terranno a Roma, Bologna, Perugia, Trento, Trieste, Genova e Ancona – parteciperanno alla finale nazionale, fissata il 3 maggio a Perugia, da cui uscirà il candidato che a giugno rappresenterà l'Italia a Cheltenham, nel Regno Unito, sfidando i campioni di altri 24 paesi.leggi l'articolo »
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Visualization Challenge 2012, le foto vincentiDai bivalvi che vivono in fondo al mare ai semi vegetali, dai cristalli biominerali prodotti dai ricci di mare, senza trascurare l'insieme delle connessioni neurali del cervello di macaco: spazia in ogni campo della ricerca, soprattutto in biologia, la creatività dei partecipanti al Visualization Challenge 2012. Ecco i cinque vincitori, che hanno saputo condensare in linee e sfumature cromatiche la varietà e la complessità della natura VAI ALL'ARTICOLO: Visualization Challenge 2012, la scienza come non l'avete mai vistaleggi l'articolo » |
"Un cuore computazionale", primo premio di Visualization Challenge 2012VAI ALL'ARTICOLO: Visualisation Challenge 2012, la scienza come non l'avete mai vista Un cuore computazionale in 3D: è il risultato delle complesse simulazioni che i ricercatori del Barcelona Supercomputing Center hanno dedicato all'organo a cui si deve la circolazione del sangue. E si tratta di un organo di enorme complessità: per questo la modellizzazione procede su diversi piani. C'è un primo piano elettrofisiologico, che descrive in che modo si propaga il segnale elettrico nel tessuto cardiaco, su cui si innesta il la contrazione muscolare coordinata, un misto di reazioni biochimiche e di reazioni meccaniche. Solo un'enorme capacità di calcolo può consentire di integrare in un unico quadro coerente e su diverse scale spaziali e temporali l'enorme quatità di dati attuamente disponibili sul cuore umano. (Credit: Guillermo Marin, Fernando Cucchietti, Mariano Vazquez, Carlos Tripiana; Barcelona Supercomputing Cente)leggi l'articolo » |