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Tutti puttane tranne Mora: lui è un pentito della Repubblica di Ezio Mauro
Tranne
Lele. Siamo tutti puttane a eccezione di Mora, che è una dame
respectueuse de la République. Non ho capito bene come butti, ma pare
che a Repubblica siano lusingati dalle attenzioni che Lele Mora presta
alla loro moralità editoriale. L’Inquisizione spagnola ha le sue regole e
regolette. L’autodafé ha una sua fisionomia inconfondibile, anche
quando si presenta in forma di farsa. Una volta Mora ce l’aveva con i
giornalisti e con i comunisti, difendeva con aggressività la privacy
personale e del suo gruppo e il suo stile di vita, partecipava a feste
private in casa degli amici facoltosi, chiedeva prestiti, dicono che
trufficchiasse in combutta con amici giornalisti non comunisti, anzi
decisamente anticomunisti, all’ombra del re sole.
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di Giuliano Ferrara
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Ritratto
oltre lo specchio di Marina Berlusconi, madre old fashion ma figlia con
l’elmetto che non perdona le aggressioni al Cav.
Il
Cav., a occhio, non deve aver educato Marina come “Lady Oscar”, la
protagonista del cartone animato anni Ottanta in cui la figlia femmina
viene vestita da soldato “perché il buon padre voleva un maschietto”, ma
si capisce che qui, prima che bussi alla porta la storia della “Forza
Italia 2.0”, come dicono nel Pdl, la storia è un’altra: una figlia che
si fa vera first lady, ma non alla maniera laterale di Marianna
Scalfaro; una figlia che si fa anche madre di suo padre e, in una sorta
di Biancaneve al contrario, addirittura nume tutelare della sua attuale
“matrigna” giovane, Francesca Pascale (che si dice “amica” di Marina,
forte della frequentazione ai lunedì di Arcore e delle foto insieme sui
rotocalchi, e fa dichiarazioni tra il protettivo e lo scettico sulla
futura successione: “Non sarebbe un errore se Marina scendesse in campo,
ma non credo che Silvio sarebbe d’accordo, visto quello che è successo
a lui”).
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di Marianna Rizzini
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