Roberto Abraham Scaruffi

Friday, 29 May 2015

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Newsletter del 29 maggio 2015
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Un'idea brillante per i Falling Walls Lab 2015

Ancora aperte - fino al 10 giugno - le iscrizioni a Falling Walls Lab 2015, il concorso collegato alle Falling Walls Conferences di Berlino, che permette ai giovani sotto i 35 anni di esporre le proprie idee innovative in campo scientifico, tecnologico e socialeleggi l'articolo »
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La fisica per spiegare come cambiano forma le staminali

Uno studio sui meccanismi di base delle cellule staminali dimostra che le cellule primordiali germinali cambiano la loro forma, e il loro volume, quando esplorano l'ambiente circostanteleggi l'articolo »
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Scoperto il gene della sensibilità al dolore

Una mutazione a carico di entrambe le copie del gene PRDM12 è all'origine di una rara condizione ereditaria che rende insensibili al dolore. Lo ha scoperto un nuovo studio su 11 famiglie affette da questo disturbo, dimostrando che il gene è espresso in modo specifico nei nocicettori, le terminazioni dei neuroni sensoriali che permettono la trasmissione degli stimoli dolorosi, e che negli embrioni di rana orchestra lo sviluppo di tutto il sistema dei neuroni sensorialileggi l'articolo »
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Un protocollo più efficiente per la crittografia quantistica

Il punto debole di ogni sistema per proteggere i messaggi da occhi indiscreti è l'invio della chiave di decifrazione al destinatario, che potrebbe essere anch'essa intercettata. Un nuovo protocollo di trasmissione di chiavi quantistiche permette ora di sapere se sono state intercettate rapidamente e senza usare reti dedicateleggi l'articolo »
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Nascita ed evoluzione di due isole vulcaniche

Nel 2011 e nel 2013 due eruzioni vulcaniche sottomarine hanno portato alla formazione di due nuove isole nel Mar Rosso. Le immagini satellitari hanno permesso di ricostruirne la nascita e le prime fasi di evoluzione,  e di dimostrare la presenza di fratture tettoniche finora ignorateleggi l'articolo »
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La nascita dell'isola di Sholan

Il video mostra le eccezionali immagini della formazione dell'isola di Sholan mentre era ancora in atto l'eruzione da cui ha avuto origine. Le riprese sono state effettuate dal direttore del servizio sismologico dello Yemen, Jamal Sholan, che è stato il primo a mettervi piede e a cui l'isola è stata intitolata. (Cortesia Jamal Sholan)

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Sempre più prevedibili le tempeste solari

Varie osservazioni dalla Terra e dallo spazio hanno permesso di ricostruire la dinamica di un'espulsione di massa coronale avvenuta nel gennaio 2014, svelando che l'evento non determinò la temuta interruzione di comunicazioni satellitari e linee elettriche perché fu deviato dal campo magnetico del Sole. Il risultato apre la strada a una previsione sempre più precisa di questi catastrofici processi solarileggi l'articolo »
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Scoperta la porta di accesso del virus di Ebola

La scoperta che il virus di Ebola può penetrare nelle cellule dell'ospite solo grazie una specifica proteina di membrana, la proteina NMC1, apre la strada allo sviluppo di farmaci che ne impediscano la travolgente replicazione, permettano al sistema immunitario di debellarloleggi l'articolo »
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Quando la ricerca è una "bella addormentata"

I risultati scientifici ignorati per decenni e che poi si diffondono di colpo con un significativo impatto sugli studi successivi sono frequenti, soprattutto in fisica, chimica e matematica. Lo ha stabilito un nuovo studio su milioni di articoli e citazioni bibliografiche, sottolineando casi eclatanti, come quello dello statistico Pearson, il cui fondamentale lavoro è stato rivalutato dopo più di un secololeggi l'articolo »
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Quella miscela fatale che blocca le nostre scelte

L'editoriale del n.126 di Mente&Cervello in edicola il 27 maggio
di Marco Cattaneoleggi l'articolo »
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M&C giugno 2015

Il sommario del numero 126 di Mente&Cervello, in edicola dal 27 maggio
 Editoriale: Quella miscela fatale che blocca le nostre scelte
di Marco Cattaneoleggi l'articolo »
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IIT e A*STAR di Singapore: Uno studio apre nuove prospettive per la cura non invasiva dei tumori

Comunicato stampa - Una serie di studi, coordinati dal Prof. Ernesto Guccione dell’A*STAR di Singapore e dal Prof. Bruno Amati del Centro di genomica di IIT e dello IEO a Milano identificano geni e meccanismi molecolari che potrebbero essere utili per l’inibizione delle cellule tumorali.Lo studio pubblicato su Natureleggi l'articolo »
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IRCCS 'E Medea': Come lo stress precoce modifica i nostri geni

Comunicato stampa - Non tutto è già scritto nel DNA. Uno studio del Medea sull’epigenetica della prematurità indaga lo stress nei bambini nati pretermineleggi l'articolo »
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Rotture e guasti, ma il ???ragno??? non si ferma mai

VAI ALL'ARTICOLO: Un robot adattabile per missioni estreme

La capacità di procedere nonostante guasti e malfunzionamenti è importante per i robot utilizzati in condizioni estreme: per questo un gruppo di ricercatori dell'Università Pierre e Marie Curie di Parigi ha dotato un ragno robotico di una sorprendente capacità adattativa, mostrata in questo video. Quando capita la rottura di una zampa, il robot elabora una differente strategia di movimento con le altre zampe, grazie a un algoritmo che procede per tentativi ed errori. La stesso tipo di algoritmo si è dimostrato valido anche per un braccio robotizzato che riesce a infilare una pallina in un contenitore nonostante un problema a un'articolazione.leggi l'articolo »
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Dieci nuove specie per celebrare Linneo

Per celebrare l'anniversario della nascita del padre della tassonomia moderna – Carl Linnaeus, più noto come Linneo, nato il 23 maggio 1707 a Råshult, in Svezia -l'International Institute for Species Exploration (IISE) ha pubblicato un elenco di dieci nuove specie descritte nel 2014.

Le specie che continuano a venire scoperte sono in realtà molte di più: in media 18.000 all'anno, ma quelle che entrano nella top ten hanno qualcosa di particolare, anche se – come dice Quentin Wheeler, uno dei membri del comitato di selezione - "non esistono criteri di selezione rigorosi... ci concentriamo sulla specie più grande, più piccola, più simpatica, più brutta, più sorprendente o insolita".

L'elenco non ha però il solo scopo di stupire e mostrare l'incredibile varietà della vita sulla Terra, ma anche quello di "attirare l'attenzione sulla crisi della biodiversità” e sull'importanza che ancora oggi ha il lavoro dei tassonomisti per la comprensione della biodiversità e degli equilibri ecologici. Solo una piccola percentuale delle specie viventi è stata descritta dagli scienziati e si stima che ogni giorno si estinguano da 50 a 100 specie.leggi l'articolo »
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I tanti australopitechi diversi del tempo di Lucy

La scoperta in Etiopia di reperti attribuibili a una nuova specie di ominide, Australopithecus deyiremeda, conferma che Aafarensis, la specie a cui apparteneva Lucy,  condivideva con altri australopitechi la regione etiopica dell'Afar, la culla dell'umanitàleggi l'articolo »
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Un robot adattabile per missioni estreme

Un ragno robotico a sei zampe è in grado di camminare anche con una zampa rotta o malfunzionante: grazie a un algoritmo che procede per tentativi ed errori, riesce a selezionare i movimenti più utili e a testarli per continuare a procedere. Questo nuovo comportamento adattativo, che si è dimostrato valido anche con un braccio robotico, permetterebbe ai robot di operare in condizioni estreme, nello spazio, in fondo al mare o dopo un disastro naturaleleggi l'articolo »
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I contemporanei di Lucy

Oltre trenta milioni di anni fa, nella “culla dell'umanità”, la regione dell'Afar, in Etiopia, convivevano fianco a fianco specie diverse di australopiteco. A soli 35 chilometri dal punto in cui erano stati trovati i resti di Lucy, il primo Australopithecus afarensis bipede, sono stati rinvenuti fossili di un differente australopiteco, Australopithecus deyiremeda. In questo video la scoperta è raccontata dal suo autore, il curatore del Cleveland Museum of Natural History, Yohannes Haile-Selassie, che illustra anche le differenze fra Lucy e Au.  Deyiremeda.

Credit: Cleveland Museum of Natural History

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SISSA: Oscillazioni infinite

Comunicato stampa - Destinati a non rilassarsi mai: uno studio teorico sui sistemi quantistici. L’universo, secondo la fisica classica tende all’equilibrio, ma questo non accade per i sistemi quantistici, destinati ad altalenare costantemente fra diverse configurazioni, senza trovare mai pace. Uno studio teorico condotto dalla SISSA e dall’Università di Oxford mostra questa drastica differenza e spiega che i sistemi quantistici unidimensionali, per essere descritti con precisione, devono essere pensati come definiti su punti discreti dello spazioleggi l'articolo »
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CNR: Quando la dislessia è dovuta ai geni

Comunicato stampa - Chiarito il ruolo di un gene mutato che si associa a specifici deficit visivi. Lo studio, pubblicato su The Journal of Neuroscience, è stato condotto da ricercatori dell’Università di Pisa e del Cnr, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffele di Milanoleggi l'articolo »