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Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà
Newsletter n. 13/2011
Newsletter n. 13/2011
Sviluppare il potenziale umano alla sopravvivenza
Il devastante terremoto con tsunami che ha colpito il
Giappone è stato preceduto e seguito da centinaia di altri sismi, e ha posto in
primo piano le questioni scientifiche cruciali. Gli esperti prevedono altri
sismi in tutta la "cintura di fuoco" del Pacifico, inclusa la Russia e la costa
occidentale delle Americhe, a partire dalla California. Quello che dimostrano le
"catastrofi naturali" è quanto poco sappiamo in realtà di come funzioni il
nostro universo e delle forze che determinano come evolverà la terra.
Questo era l'argomento del Weekly Report del 24 marzo
con Lyndon LaRouche e Sky Shields, un dirigente del gruppo di scienziati che
studiano come l'uomo dovrà attrezzarsi per assicurare la propria sopravvivenza.
Ciò che determina il destino dell'uomo va oltre la comprensione dei più, ha
sottolineato LaRouche. La terra fa parte di una galassia, in cui vengono
esercitate forze sul sistema solare e, attraverso questo, viene forgiata la
nostra esperienza terrestre. Dobbiamo quindi istruire politici e governi ad
avviare la necessaria ricerca scientifica, ed a comprendere le misure da
prendere per affrontare queste forze immensamente potenti.
Quello che sappiamo sulle cause dei terremoti, degli tsunami
e delle eruzioni dei vulcani è molto superficiale, ha sottolineato Shields.
Siamo solo all'inizio dell'esplorazione dell'impatto del Sole e di altre forze
su questi fenomeni sulla terra. Shields ha sottolineato che benché molte domande
siano ancora senza risposta, sappiamo che i modelli lineari che vengono usati
attualmente sono totalmente sbagliati.
LaRouche ha aggiunto che l'umanità sarebbe in una posizione
molto migliore se fosse stato attuato il programma di difesa missilistica
spaziale che egli aveva concepito e che fu annunciato in seguito da Ronald
Reagan come l'Iniziativa di Difesa Strategica (SDI, lo scudo spaziale).
Avremmo sviluppato molto più rapidamente la fissione nucleare, ed anche la più
potente fusione termonucleare, avvicinandoci molto di più allo sviluppo ed al
controllo di reazioni materia/anti-materia.
La ricerca su queste forze estremamente potenti
nell'universo dimostra quanto sia stupida e pericolosa la cosiddetta teoria dei
cambiamenti climatici causati dall'uomo, e l'idea che negli ultimi secoli
l'attività umana abbia surriscaldato pericolosamente il clima globale. Invece,
di fronte a minacce molto reali per la terra, risulta chiaro che soltanto il
genere umano, con le sue capacità mentali creative, ha la capacità di
comprendere potenzialmente e controllare tali forze, se solo le applicasse.
Ed è proprio questo che è stato bloccato dall'isteria
ambientalista che si è sviluppata negli ultimi decenni, in un tentativo di
fermare il progresso scientifico. Come dimostra la serie di video di LPAC
sulla "cintura di fuoco", sarebbe suicida per la specie umana proseguire sulla
strada anti-umana dell'"ideologia verde".
Solo gli sciocchi abbandonano il nucleare
Mentre la decadente Eurolandia registra un'alta densità di
reazioni patologiche agli sviluppi giapponesi, i governi di altri paesi del
mondo che si preoccupano veramente delle future generazioni hanno rinnovato
l'impegno a sviluppare o espandere programmi per il nucleare civile.
- Cina: Tian Jiashu, direttore della sicurezza nucleare nel ministero
dell'Ambiente cinese, ha dichiarato in un'intervista pubblicata il 26 marzo sul
sito web del Quotidiano del Popolo che la Cina confida nella sicurezza
della sua tecnologia nucleare e non cancellerà i programmi di espansione della
sua industria nazionale solo a causa della crisi giapponese. "Non smetteremo di
mangiare per paura di soffocare", ha detto Tian.
In aprile, la Cina comincerà la costruzione di un impianto dimostrativo HTR a Rongcheng, nella provincia di Shandong, che dovrà contenere due reattori ad alta temperatura raffreddati a gas, a letto di biglie, di 250 MW. - Russia: Sergei Boyarkin, direttore dei programmi all'impresa statale
Rosatom, ha dichiarato a Itar Tass il 22 marzo che chiudere gli impianti
nucleari porterebbe ad un drammatico deterioramento dell'ambiente, ben superiore
al presunto inquinamento da CO2.
Alexander Gusev, direttore dell'Istituto di Pianificazione e Previsione Strategica e sostenitore dell'energia di fusione e dei reattori autofertilizzanti di tipo BN-800, ha detto alla Free Press che "mentre compiangiamo le vittime di Cernobil e Fukushima, non dobbiamo dimenticare che ogni giorno siamo vittime dell'attuale sistema di produzione energetica. I rifiuti tossici scaricati ogni giorno dalle centrali termoelettriche non solo danneggiano l'ambiente, ma quotidianamente arrivano sulla nostra tavola con il cibo e ci distruggono il corpo". - Sud Corea: Yun Choul-ho, presidente dell'Istituto Coreano per la Sicurezza Nucleare, ha affermato: "Crediamo che in questo stadio non esista alternativa all'energia nucleare e dobbiamo cogliere l'occasione per verificare la sicurezza ed espandere le esportazioni della nostra tecnologia nucleare".
- Francia: lo stesso concetto di centrali nucleari "vecchie" viene contestato oltralpe, dove l'85% dell'elettricità è prodotto dall'atomo. Pierre Gadonneix, ex capo di Electricité de France, ha osservato che in Francia "le centrali vecchie sono le più sicure, perché sono revisionate ogni dieci anni. Non è la durata di esercizio che determina la sicurezza di un impianto nucleare, ma è la sua tecnica e sono gli investimenti effettuati".
Germania e Italia hanno reagito impulsivamente agli
avvenimenti giapponesi. Berlino ha chiuso i reattori più vecchi, mentre il
governo italiano ha deciso una moratoria di un anno sul programma nucleare. Ma
non sono mancate le voci critiche.
L'ex cancelliere Helmut Kohl è uscito dal lungo esilio
volontario dalla politica per attaccare la decisione di Angela Merkel, in
un'intervista concessa al popolare tabloid Bild il 25 marzo. Kohl, che
presumibilmente interpreta il sentimento di una larga fetta del partito
democristiano, ha invitato i cittadini a non perdere contatto con la realtà.
"L'uso di energia nucleare non è diventato più pericoloso di prima in Germania
dopo l'incidente in Giappone. se il paese le cui centrali sono le più sicure del
mondo e i cui ingegneri sono ammirati e rispettati internazionalmente prende la
decisione affrettata di uscire dal nucleare, esso renderebbe il mondo ancora
meno sicuro".
In Italia, l'astrofisica Margherita Hack è intervenuta nel
dibattito nucleare sì/nucleare no, dichiarando in televisione che è singolare
preoccuparsi del nucleare in Italia e non del fatto che il Vesuvio, che un
giorno erutterà con certezza matematica, minaccia di eliminare in un quarto
d'ora un milione di persone che vivono sulle sue pendici.
L'impero anglo-libico minaccia una guerra regionale
I sauditi stanno spingendo i vicini Yemen e Bahrain a
schiacciare le rivolte popolari. Mentre questo non ne impedirà l'espansione,
l'intervento saudita sancito dal silenzio degli europei e del governo americano
creerà le condizioni per una guerra settaria tra sciiti e sunniti nella regione
e un possibile intervento dell'Iran nella parte orientale dell'Arabia saudita.
Ciò porterebbe la situazione ad una dimensione completamente
nuova. In Yemen dove, similmente alla Libia, la società è composta da tribù
armate, la guerra civile potrebbe portare ad una situazione di tipo somalo.
Mentre una parte delle forze armate si è unita ai rivoltosi, secondo fonti
yemenite, il ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore vengono tenuti in
ostaggio nel palazzo presidenziale e costretti a comparire in televisione
dichiarando sostegno al presidente Ali Abdullah Al-Saleh.
Il Presidente e la sua guardia presidenziale, dopo aver
mandato le famiglie in Arabia Saudita, si sono trincerati nel complesso
presidenziale in previsione dello scontro finale, sperando di intimidire la
popolazione e l'esercito con la minaccia di una guerra civile e di un bagno di
sangue se cercassero di assalire il palazzo presidenziale. Al-Saleh si è offerto
di andarsene nel gennaio 2012, ma i rivoltosi e l'opposizione hanno respinto
l'offerta.
L'Arabia saudita è membro del Consiglio di Cooperazione del
Golfo, i cui leader appoggiano il cambiamento di regime in altri paesi arabi ma
non nel vicinato. In Bahrein, le forze armate, affiancate da quelle saudite e da
bande armate di Wahhabi, attaccano gli oppositori sciiti nella capitale e nei
dintorni. E i leader e gli attivisti dell'opposizione vengono sistematicamente
arrestati.
L'Iran ha messo in guardia i sauditi e il governo del
Bahrein, ma non ha minacciato l'intervento. Però, è noto che Teheran potrebbe
muovere le sue pedine nella regione, in Iraq, Kuwait, la stessa Arabia Saudita,
il Bahrein e gli EAU, per combinare guai in quell'area dominata dai sunniti e
dai wahhabiti. Il risultato sarebbe un intervento militare contro l'Iran, da
parte degli Stati Uniti e della NATO e probabilmente di Israele.