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Roma, piazza Farnese, ore 19. No all'ingiustizia puritana
A
una pena barbarica si deve rispondere con una protesta civile. Sette
anni di galera più l’ergastolo politico, niente più cariche pubbliche di
alcun genere, e in più un attacco al patrimonio dell’imputato e ai
testi della difesa. La “prova logica” oltre ogni possibile “furbizia
orientale” impiegata per nasconderla: il Tribunale di Milano ha
ratificato e aggravato il dettato della requisitoria del pm Ilda
Boccassini, sentenziando alla presenza protettiva del capo dell’ufficio
Edmondo Bruti Liberati, e lo ha fatto dopo qualche ora di camera di
consiglio in mancanza di prove documentali e testimoniali, in mancanza
di una parte lesa.
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di Giuliano Ferrara
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Il processo senza parti lese, il nuovo fatto giuridico e la rivoluzione proletaria della procura di Milano
La
sentenza è una svolta storica sia dal punto di vista giurisprudenziale
sia in termini di filosofia del diritto: fino a ieri, infatti,
l’eliminazione fisica dell’avversario politico era un fatto
rivoluzionario, quindi fuori dall’ordinamento giuridico esistente. Da
oggi, invece, è un fatto giuridico, cioè dentro l’ordinamento giuridico
esistente. E’ sufficiente che l’uomo politico che si vuole eliminare
frequenti troppe ragazze, tra le quali magari qualche minorenne, che una
minorenne in una telefonata si vanti di avere rapporti un po’ troppo
stretti con l’uomo politico in questione e che questa telefonata venga
assunta come prova processuale, malgrado la ragazza poi neghi, in sede
processuale, di aver avuto rapporti troppo stretti con l’uomo politico
in questione perché l’uomo politico sia condannato come corruttore di
minorenne.
di Piero Ostellino
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