OGGI ONLINE
Golpe al Cairo
Washington
è riuscita nell’impresa di stare prima con Mubarak e poi con i Fratelli
musulmani, entrambi cacciati dalla piazza cairota. Dopo l’immobilismo
sulla Siria, l’America sta perdendo un altro paese arabo
Al
momento in cui questo giornale va in stampa, il colpo di stato dei
militari egiziani sta filando liscio. Dopo avere occupato la tv di stato
nel palazzo di Maspero, sulla riva del Nilo, con un’ora di anticipo
sulla scadenza dell’ultimatum – alle quattro e mezza di pomeriggio – per
sorvegliare le trasmissioni, l’esercito sta presidiando con reparti
scelti i punti chiave della capitale: i ponti, i luoghi dei sit-in del
fronte popolare che appoggia il presidente deposto Mohammed Morsi, il
palazzo presidenziale di Ittihadiya, “per proteggere la popolazione”,
sostiene. Del rais che per un anno ha incarnato il sogno di potere dei
Fratelli musulmani, sogno che durava da 85 anni e che ora si è infranto,
non ci sono notizie.
|
di Daniele Raineri
|
|
Il cacciavite di Bruxelles
Barroso apre a investimenti in deroga al pareggio strutturale, ma a condizioni strettissime. Atene e Lisbona arrancano
Il
ritorno di Portogallo e Grecia nel turbine della crisi della zona euro
ha rovinato l’annuncio di una nuova èra di “austerità light” per
l’Italia. “Ce l’abbiamo fatta!”, ha twittato ieri mattina il presidente
del Consiglio, Enrico Letta: “Ok a più flessibilità per prossimi
bilanci per paesi come Italia con conti in ordine”. Poco prima, davanti
all’Europarlamento, José Manuel Barroso aveva spiegato che la
Commissione europea, “valutando i bilanci nazionali” per il 2013 e 2014,
consentirà caso per caso “deviazioni temporanee dal percorso del
deficit strutturale verso gli obiettivi di medio termine” per consentire
più flessibilità sugli investimenti cofinanziati dall’Unione europea.
Secondo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è “un’ottima
notizia che premia il lavoro fatto negli ultimi mesi”.
|
di David Carretta
|
|
|