Roberto Abraham Scaruffi: La Santaché c'è andata vicino... Tuttavia, pur di non parlare di dittatura quirinalizia e delle relative polizie segrete CC, pur di negarsele, si inventano tutti i giri di parole e concettuali possibili ed impossibili

Friday 26 July 2013

La Santaché c'è andata vicino... Tuttavia, pur di non parlare di dittatura quirinalizia e delle relative polizie segrete CC, pur di negarsele, si inventano tutti i giri di parole e concettuali possibili ed impossibili

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI ONLINE

Il silenzio dei falchi

La pitonessa Santanché dice tutto quello che non può dire su Napolitano, Letta, Renzi e il Cav.
Lo dice, anzi no, forse lo pensa e basta: “Napolitano fa contemporaneamente il segretario del Pd, il capo del governo e il commissario liquidatore del Pdl”. Strana intervista, questa con Daniela Santanchè. Comincia con una smentita, “non ho mai detto quello che dirò”, e con una smentita si conclude, “non dirò mai quello che ho detto”. E d’altra parte è il sonno dei falchi, nessuno parla più, scarsi gli artigli nel Castello di Arcore, nessuno mostra i denti, tutti zitti alla corte del Cavaliere, per ora. “Siamo in attesa di giudizio”, meno quattro giorni al 30 di luglio, come ricorderà anche oggi Alessandro Sallusti sul Giornale, tutti in attesa della fine del mondo, l’Apocalisse, la sentenza di Cassazione sul caso Mediaset, il destino di Silvio Berlusconi che si compie.
di Salvatore Merlo

Il pop e lo spirito, le due anime di Francesco che convivono (felici) a Rio

Cori gospel, luci stroboscopiche, palchi che sembrano navicelle spaziali per quello che gli organizzatori avevano pensato come “un grande show del futuro”. E’ questo il lato pop della prima Giornata mondiale della gioventù di Francesco, il Papa argentino che dopo una rapida occhiata al programma abbozzato per Joseph Ratzinger ha deciso di intensificare gli appuntamenti pubblici, per stare un po’ di più in mezzo a quel gregge che deve essere sempre il primo riferimento per il pastore, il vescovo (di Roma o della più sperduta e piccola diocesi sulla Terra). C’era curiosità e attesa per vedere il Papa – che lo scorso maggio, durante la veglia per i movimenti ecclesiali redarguiva la piazza che scandiva il suo nome “anziché quello di Gesù” – alle prese con un evento che rischiava di spostarsi più sul lato mondano che su quello spirituale.
di Matteo Matzuzzi