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“Lì
può succedere di tutto, è una macchina che stritola”, dicono gli ex
ministri. Come funziona il cuore dello stato. Le cordate, le carriere, i
denari, la pubblica sicurezza. Le stanze del potere al tempo di
Ablyazov
“Al
Viminale può succedere di tutto, è una macchina complessa, persino
pericolosa, che può stritolare”, dice Claudio Scajola, l’ex ministro
dell’Interno, lui che quelle stanze le conosce bene per averle governate
nel 2001, lui che ritiene di essere stato a un certo punto
accoltellato alle spalle dalla macchina ministeriale. Come Angelino
Alfano? “Non lo so, ma c’è un vecchio detto – sospira Scajola – ‘i
ministri passano e l’apparato resta’. E se il ministro non sta attento,
se non controlla tutto, se non lavora come un matto, se non capisce i
meccanismi profondi e il modo di ragionare dei funzionari, se non vive
ventiquattr’ore al giorno dentro quel Palazzo, allora gli può anche
capitare di essere tradito dall’apparato".
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di Salvatore Merlo
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Un Papa imbottigliato nel traffico non è più vicino al suo popolo
Ci
si era abituati a tutto, negli ultimi cinquant’anni. Dal Papa che si
faceva scattare foto con un koala in braccio a quello che, smessi i
panni di inflessibile custode della fede, posava con un gigantesco
sombrero bianconero sul capo. Ma a un Papa imbottigliato nel traffico,
no. La storia sarebbe anche comica, se non fosse vera e se in gioco non
ci fosse la sicurezza della massima autorità della cattolicità.
L’autista della grigia utilitaria Fiat che sbaglia strada e fa finire
il corteo tra autobus parcheggiati in doppia fila, motorini che
procedono a zigzag e folle di giovani entusiasti che tentano in ogni
modo di infilare un braccio nel finestrino che Bergoglio teneva
abbassato.
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