Il sistema ideato dai comuni riuniti nell’Ato Toscana Sud per gestire la raccolta e lo smaltimento rifiuti nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena? Conflitti d’interesse, duplicazione di costi e sforzi, controllori di forma ma non di sostanza. E poi anche i soliti noti tra gli azionisti privati, che vedono in prima linea la cooperativa Castelnuovese guidata per vent’anni dall’ex presidente di Banca Etruria, Lorenzo Rosi, oltre allo stesso istituto aretino che ha messo in ginocchio migliaia di risparmiatori. Risultato: le comunità locali pagano una Tari fra le più alte d’Italia. E per far quadrare i conti si punta sull’importazione di rifiuti da altre regioni. Viaggio nell’intricato sistema che avrebbe dovuto essere un modello per tutto il Paese di Pierluigi Giordano Cardone e Gaia Scacciavillani