Roberto Abraham Scaruffi

Friday 26 July 2013


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Newsletter del 26 luglio 2013
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Neutrini, confermata l'oscillazione da muonici a elettronici

L'oscillazione del neutrino dal sapore muonico a quello elettronico è stata dimostrata in modo definitivo dall'esperimento T2K, in Giappone, a cui collaborano ricercatori italiani dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. La scoperta conferma un risultato preliminare ottenuto nel 2011 dallo stesso esperimento e permette di approfondire sempre più la conoscenza della fisica del neutrino, aprendo la strada a nuove ipotesi sulla prevalenza della materia sull’antimateria nei primi istanti del big bangleggi l'articolo »
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Reticolo endoplasmatico: ecco la struttura in 3D

Le membrane che costituiscono il reticolo endoplamsmatico, un organello delle cellule tra i cui diversi compiti c'è la produzione di proteine, sono organizzate in una struttura elicoidale simile a quella della rampa di accesso a più piani. Lo rivelano nuove immagini in 3D, ottenute con un decisivo progresso nelle tecniche microscopiche. Secondo gli autori, la struttura osservata è quella che meglio riesce a ottimizzare il denso impacchettamento delle membrane e dei ribosomi che vi sono legatileggi l'articolo »
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Memoria autobiografica alla prova


VAI ALL'ARTICOLO: La memoria proustiana dello scimpanzé

Gli esseri umani sono in grado di ricordare eventi passati della propria vita, spesso per effetto di elementi inaspettati nella realtà presente, come un sapore o un odore. Anche orangutan e scimpanzé hanno facoltà simili, come dimostra questo video: gli animali hanno dimostrato di poter ricordare come trovare uno strumento nascosto da uno sperimentatore se la situazione è simile a quella che hanno vissuto per quattro volte tre anni prima o una sola volta due settumane prima (Cortesia: Gema Martin-Ordas)leggi l'articolo »
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La memoria proustiana dello scimpanzé

I primati non umani sono in grado di ricordare ciò che hanno imparato alcuni anni prima, dimostrando di avere una memoria autobiografica molto simile a quella degli esseri umani. Lo ha dimostrato una ricerca sperimentale in cui orangutan e scimpanzé sono stati posti nelle stesse situazioni sperimentali vissute alcuni anni primaleggi l'articolo »
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INFN: CMS e LHCb presentano il raro decadimento del mesone Bs

Comunicato stampa: gli esperimenti LHCb e CMS dell'acceleratore di particelle LHC del CERN di Ginevra  hanno presentato le misure relative a uno dei processi più rari tra quelli misurabili in fisica, il decadimento del mesone Bs in due muoni, che confermano quanto ipotizzato dal modello standard. leggi l'articolo »
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Origini recenti per la passione umana per la guerra

La guerra non è un elemento intrinseco della specie umana, presente fin dalle prime forme di aggregazione sociale, ma un'acquisizione relativamente recente. A concluderlo è uno studio basato sull'analisi statistica delle aggressioni letali nelle società contemporanee di cacciatori-raccoglitori, che smentisce l'ipotesi che la guerra sia un fattore fondamentale nell'evoluzione della nostra specieleggi l'articolo »
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Pandoravirus, i giganti che scuotono l'albero della vita

Scoperti di recente, raggiungono il micron di lunghezza e all'apparenza potrebbero essere scambiati per batteri. Possiedono un genoma spropositatamente grande rispetto agli altri virus, nel quale sono presenti geni completamente diversi da quelli che caratterizzano archea, batteri ed eucarioti, suggerendo che possano derivare da antichi parassiti appartenenti a un nuovo dominio della vitaleggi l'articolo »
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Lucertole dei Caraibi, quando l'evoluzione è prevedibile

Il video mostra un esemplare maschio della specie Anolis marcanoi, che vive nella Repubblica Dominicana, mentre espande la pappagorgia. Specie appartenenti allo stesso genere, trovate sulle altre grandi isole dei Caraibi (Giamaica, Cuba, Porto Rico e Hispaniola) anche se non strettamente imparentate, hanno caratteri simili, come documenta uno studio pubblicato su "Science" da Luke Mahler e colleghi del Center for Population Biology dell'Università della California a Davis.

L'analisi delle lucertole anolidi suggerisce che nel corso dell'evoluzione una loro antenata sia arrivata su ciascuna di queste isole. La colonizzazione ha poi dato origine a specie diverse, adattatesi alle diverse condizioni ambientali locali. Questa rapida diversificazione delle specie a partire da un progenitore comune, nota come radiazione adattativa o evolutiva, sul lungo periodo può dare luogo a una convergenza fenotipica: specie diverse tendono a evolvere caratteristiche anatomiche simili in risposta a pressioni ambientali analoghe trovate in diverse nicchie ecologiche.

Su una scala macroevolutiva, ovvero su scale temporali molto estese, questo implica che la diversificazione può essere sorprendentemente deterministica, dando luogo a una gamma di specie con fenotipi simili in regioni distinte.

In pratica (e a differenza di quanto, riteneva, per esempio, un grande evoluzionista come Stephen Jay Gould), l'evoluzione non sarebbe affatto irripetibile e imprevedibile: se si potesse riavvolgere il nastro della storia naturale e ripartire da zero, lasciando che l'evoluzione faccia nuovamente il suo corso, probabilmente le specie sarebbero assai simili a quelle che osserviamo ora.

(Cortesia Miguel Landestoy)leggi l'articolo »
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Il ruolo a sorpresa del cromosoma X

Una nuova puntuale analisi della sequenza genetica del cromosoma X, la controparte "femminile" del cromosoma Y, rivela che parti significative di esso si sono evolute per svolgere uno specifico ruolo nel processo di produzione dello spermaleggi l'articolo »
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 CNR: Tumore della prostata, troppe differenze in Italia

Comunicato stampa - I dati evidenziano disparità a livello locale: l’incidenza è maggiore al Nord, la mortalità è maggiore al Sud. Un progetto, coordinato dall’Istituto di neuroscienze del Cnr, intende identificare i fattori per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazientileggi l'articolo »
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L'origine comune delle cellule di cuore e polmoni

Evoluti come adattamento alla vita terrestre, i polmoni mostrano una strettissima integrazione con il sistema dei vasi cardiaci. La perfetta coordinazione nel loro sviluppo è infatti dovuta alla comune discendenza da un piccolo gruppo di particolari cellule pluripotenti. La scoperta può chiarire l'origine di malattie come l'ipertensione polmonare che interessano entrambi gli organileggi l'articolo »
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Come studiare i sistemi biologici che si autoassemblano

Realizzato un modello versatile per studiare in laboratorio i sistemi biologici che si autoassemblano. L'apparato sperimentale è costituito da un fluido ferromagnetico posto su un substrato superidrofobico e da un campo magnetico controllabile dallo sperimentatore, che consente di  riprodurre in laboratorio un sistema ordinato che si auto-organizza partendo da gocce di fluido in equilibrio statico. Inoltre, variando il campo magnetico in modo periodico, è possibile visualizzare la transizione da un sistema in equilibrio a uno dinamicoleggi l'articolo »
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Speciazione: il legame profondo tra ospite e bioma

Il legame tra un organismo superiore e i miliardi di microbi che vivono nel suo corpo è molto più profondo di quanto si pensi, come mostra un nuovo studio di Robert Brucker e Seth Bordenstein pubblicato sulla rivista "Science", che riguarda tre specie di vespe parassitoidi del genere Nasonia: N. giraulti e N. longicornis, molto vicine geneticamente, e N. vitripennis, che mantiene rispetto alle due precedenti notevoli differenze nel genoma e nel microbioma.

La ricerca ha dimostrato che il microbioma intestinale di Nasonia contribuisce a tenere separata una specie da un'altra, uccidendo la prole frutto dell'accoppiamento di specie diverse, secondo un fenomeno denominato letalità degli ibridi. Per tenere conto di questi fenomeni, occorre pensare alla speciazione come a un processo che riguarda l'insieme del genoma dell'ospite e di quello del bioma, definito ologenoma, mentre la somma degli organismi che vivono in simbiosi è definita olobionte.

Le splendide immagini ottenute al microscopio elettronico a scansione (SEM) mostrano le diverse fasi dell'accoppiamento, della deposizione delle uova (che avviene parassitizzando alcune specie di mosche) e dello sviluppo delle pupe.




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Una stampante da tavolo per le nanotecnologie 

Strutture e dispositivi nanoscopici in futuro potrebbero essere prodotti con apparecchiature di piccole dimensioni e con materiali economici. Lo ha dimostrato una ricerca in cui è stata messa a punto una tecnica litografica a fasci di luce in grado di incidere un substrato fotosensibile in poche ore e secondo lo schema desiderato. Le prime prevedibili applicazioni sono nel campo dei semiconduttori per l'industria elettronicaleggi l'articolo »
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I delfini selvatici si chiamano "per nome"

Anche allo stato naturale questi animali mostrano una capacità essenziale per lo sviluppo di un linguaggio complesso, ovvero l'apprendimento di segnali vocali che identificano i diversi membri del proprio gruppo. Questi segnali, i cosiddetti "fischi firma", sono caratterizzati da una particolare modulazione delle frequenze emesse, in questo modo gli altri delfini possono riprodurre il "fischio firma" per chiamare specificamente un singolo membroleggi l'articolo »
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CNR: Telethon investe nella ricerca scientifica del Cnr


Comunicato stampa - Assegnati dalla Commissione medico scientifica internazionale i fondi 2013 per le malattie genetiche: quattro i gruppi di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche che hanno meritato un finanziamentoleggi l'articolo »
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MUSE: quando il museo diventa totale

Sabato 27 luglio si inaugura a Trento il nuovo Museo delle scienze, una struttura che punta a essere molto più di un museo, sviluppando la dimensione interattiva tipica degli science center e quella sociale del luogo di incontroleggi l'articolo »
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Quando la luna piena turba i nostri sonni

Una ricerca dimostra per la prima volta che anche gli esseri umani hanno un orologio biologico che segue i cicli lunari. In particolare, durante le fasi di luna piena si ridurrebbero i tempi del sonno profondo e la produzione di melatonina. Finora l'esistenza di ritmi biologici analoghi era stata provata solo in alcuni animali, nei quali sono appaiono a comportamenti riproduttivileggi l'articolo »
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Le riflessioni di Boschi sul processo dell'Aquila

"Sono stato condannato a sei anni di reclusione per non aver comunicato bene il rischio sismico cui erano sottoposti gli abitanti de L’Aquila nel 2009". Inizia così la lettera – che Marco Cattaneo ha deciso di pubblicare sul suo blog - con cui Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia all'epoca del sisma, espone per la prima volta le sue impressioni sul processo conclusosi nove mesi faleggi l'articolo »