Roberto Abraham Scaruffi

Thursday, 31 October 2013

IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

(UN GOVERNO TRA PARENTESI)

di Giuliano Ferrara

Ma che Datagate è?

L’Nsa collabora con la Nato, a Parigi c’è l’Hollandegate, l’Italia è cauta, a Snowden mancano pezzi

Segreteria del Papa, desidera? L’èra Bertone si chiude così - di matteo Matzuzzi

Bergoglio abolisce il premierato vaticano e seleziona nuovi cardinali
SECONDA PAGINA

Le scuse di Sebelius non bastano per coprire le falle dell’Obamacare

di Mattia Ferraresi
ANALISI

Si chiama “stop and go” il guaio peggiore per il petrolio libico

Scioperi e attacchi hanno fatto scendere la produzione del greggio del 10 per cento. I tre anelli della produzione
EDITORIALI

Vogliamo il contante

Lasciateci spendere in nome della libertà, chi evade la pagherà
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(Un governo tra parentesi)

Da ieri è tra parentesi anche la coscienza dei parlamentari. Si vota sotto controllo contro l’Arcinemico. Tutto nasce da una turlupinatura surreale del Pd, della sua nomenclatura e del presidente (Letta)
Non poteva che finire così, con una fucilazione nella schiena di Berlusconi decretata in un clima di paura della libertà di coscienza, questa signorina alla quale tutti la chiedono, perfino il signor Papa e il signor Scalfari, e che la dà quasi sempre. E’ l’effetto della pacificazione del governo tra parentesi. Il governo (tra parentesi) è una buggeratura surreale che gli elettori di sinistra frou frou si meritano, noi no.
Cerasa Un congresso tra virgolette
di Giuliano Ferrara

Il passo dei fagiani

Peggio delle zigzaganti oche di Fini c’è la cattiva coscienza degli ex colonnelli in fuga da lui
Guarda tu se bisogna ritrovarsi a difendere Gianfranco Fini, l’ex presidente della Camera riapparso in superficie dopo l’esilio post elettorale, adesso anche autore di un libro sul “Ventennio” del Cav. (Rcs, tendenza Paolo Mieli) che lo costringe a un nomadismo televisivo nel quale può mettere in mostra nuovi capelli – biondi a zazzera, una cosa a metà tra Andrea Ronchi e un transgender – e antichi rancori antiberlusconiani.
di Alessandro Giuli