IL FOGLIETTO QUOTIDIANOEdizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara | |||||||||
OGGI IN EDICOLAPRIMA PAGINAA ogni protesta Hollande fa retromarcia e si prende di incompetentePer evitare confronti, l’Eliseo fa passi indietro, sulle tasse come sui rom. La presidenza più impopolare di sempreL'aborto bussa alla Georgetown (SJ)E lo storico campus ignaziano di Washington apre ai corsi pro choiceSECONDA PAGINAD’Alema e quel brivido nel ritornare sulla scena come l’araba feniceEDITORIALISpionaggio pasticcioneLa confusione di Obama e dei suoi eurocritici sotto il cielo della NsaANALISIDemografia e mercati, perché far arretrare lo stato dalla SanitàLondra ragiona su come guadagnare dal settore sanitario, noi cincischiamo su come frenare gli sprechiINSERTILa zarina dei rubliLa donna che guida la Banca centrale russa è più popolare di Medvedev, ma a Mosca invidiano la Fed
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A chi giova la forzatura antiberlusconiana improvvisata ieri nella giunta del Senato chiamata a formalizzare l’iter sulla decadenza del Cav. dal suo ruolo a Palazzo Madama? Breve riassunto d’una giornata di eccessi: la conferenza dei capigruppo stila un calendario in base al quale l’Aula del Senato non sarà interessata dal caso Berlusconi fino all’ultima settimana di novembre. I grillini fanno i capricci, mentre i due fronti tornano a battagliare.
Il capitalismo finanziario italiano è entrato in una fase di mutazione e cerca ispirazione anche in Gran Bretagna. Il modello dei “patti di sindacato” attraverso il quale pochi azionisti, con relativamente pochi capitali, si sono garantiti il controllo di grandi aziende è stato accantonato negli ultimi mesi sotto la pressione della crisi che ha ridotto utili e dividendi, e in parte per il progressivo disimpegno di attori quali Generali e Mediobanca.