Roberto Abraham Scaruffi: Attorniato dai comandanti delle Polizie Segrete / Squadroni della Morte CC ed altri, il Presidente G.Napolitano proroga il governo di colpo di Stato M.Monti

Saturday 30 March 2013

Attorniato dai comandanti delle Polizie Segrete / Squadroni della Morte CC ed altri, il Presidente G.Napolitano proroga il governo di colpo di Stato M.Monti

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Crisi di Governo | Napolitano anestetizza la Repubblica Parlamentare

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Tecnicamente, con la scelta di oggi pomeriggio di ammettere la prorogatio di Mario Monti, Giorgio Napolitano ha fatto la più grande riforma istituzionale di sempre: ha modificato la Forma di Governo. La crisi del parlamentarismo (che attanaglia il nostro paese da almeno dieci anni, come è evidente dalla trasformazione della pratica della decretazione d'urgenza in iniziativa legislativa preponderante) e l'impossibilità di formare un nuovo governo per via della fine del bipolarismo, ha creato le condizioni per cui il Capo dello Stato non è stato in grado di conferire un nuovo incarico con una base parlamentare certa.
La prorogatio, suggerita a Grillo dal professor Becchi e che inizialmente sembrava unaboutade e conteneva (e continua a contenere) in sé medesima evidenti aspetti di incostituzionalità (il governo presieduto da Mario Monti è dimissionario, non è mai stato sfiduciato ma ha ricevuto la fiducia dal Parlamento nella scorsa legislatura e pertanto necessiterebbe di un passaggio parlamentare, anche solo per affrontare le iniziative legislative dettate dalle urgenze economiche), sospende il rapporto fiduciario fra esecutivo e legislativo producendo di fatto le condizioni proprie di una Repubblica Presidenziale. Infatti, solo nelle Repubbliche Presidenziali i governi non sono retti dal rapporto fiduciario e sono diretta emanazione del Presidente (che ad onor del vero è eletto con forme dirette o semi-dirette). Nel semipresidenzialismo francese il rapporto di fiducia è addirittura raddoppiato: il governo riceve il sostegno sia del Presidente, che ne ha deciso la composizione e ne revoca la nomina, sia del Parlamento, senza il quale il governo non può insediarsi.
Tutto ciò accade mentre il Presidente vede ridursi il proprio potere -  non può sciogliere le Camere - in quanto alla fine del suo mandato (cosiddetto semestre bianco).
Chi ha un minimo di conoscenza della Storia del Diritto Costituzionale, sa che queste derive della Costituzione materiale rispetto alla Costituzione formale sono l'anticamera di modifiche del dettato costituzionale. Così accadde in Francia, con il passaggio dalla Quarta alla Quinta Repubblica. De Gaulle approfittò della crisi algerina per imporre un nuovo governo in cui la figura del Presidente avesse molti più poteri che in precedenza. Prima venne la pratica del potere, poi vennero le modifiche costituzionali, infine il referendum popolare, che era assolutamente strumentale a fornire allo stravolgimento del parlamentarismo della Quarta Repubblica un quadro di legittimità che non aveva avuto.
Nel nostro caso, è fin troppo chiaro che Napolitano ha accettato giocoforza la soluzione della prorogatio, ma facendolo ha esercitato un potere nei confronti del Parlamento che costituzionalmente non è prescritto. Dovesse persistere questo stallo, la via della riforma presidenzialista è già stata imboccata. E forse si tratta di una strada senza ritorno.
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POST-CONSULTAZIONI

Napolitano rimane fino all'ultimo. Ecco il testo integrale del discorso del presidente

Nel pomeriggio il Capo dello Stato renderà noti i nomi delle personalità che formeranno i gruppi ristretti che si occuperanno delle riforme

30/03/2013
Ecco il testo integrale del discorso del Presidente
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Oggi, sabato 30 marzo, Giorgio Napolitano ha finalmente comunicato le sue intenzioni riguardo la formazione del nuovo governo. Di seguito il testo integrale del suo discorso.
"Gli incontri svoltisi in Quirinale nella giornata di ieri con i rappresentanti delle forze politiche presenti in Parlamento mi hanno permesso di accertare la persistenza di posizioni nettamente diverse rispetto alle possibili soluzioni da dare al problema della formazione del nuovo governo. Ciò è d'altronde risultato chiaro pubblicamente attraverso le dichiarazioni rese al termine da ciascun gruppo. 
Ritengo di dover ancora una volta sottolineare l'esigenza che da parte di tutti i soggetti politici si esprima piena consapevolezza della gravità e urgenza dei problemi del paese e quindi un accentuato senso di responsabilità al fine di rendere possibile la costituzione di un valido governo in tempi che non si prolunghino insostenibilmente, essendo ormai trascorso un mese dalle elezioni del nuovo Parlamento. 
Tuttavia, non può sfuggire agli italiani e all'opinione internazionale che un elemento di concreta certezza nell'attuale situazione del nostro paese è rappresentato dalla operatività del governo tuttora in carica, benché dimissionario e peraltro non sfiduciato dal Parlamento : esso ha annunciato e sta per adottare provvedimenti urgenti per l'economia, d'intesa con le istituzioni europee e con l'essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della Commissione speciale presieduta dall'on. Giorgetti. 
Nella prospettiva ormai ravvicinata dell'elezione del nuovo Capo dello Stato - che mi auguro veda un'ampia intesa tra le forze politiche - sono giunto alla conclusione che, pur essendo ormai assai limitate le mie possibilità di ulteriore iniziativa sul tema della formazione del governo, posso fino all'ultimo giorno concorrere almeno a creare condizioni più favorevoli allo scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita tra posizioni inconciliabili.
In questo senso mi accingo a chiedere a due gruppi ristretti di personalità tra loro diverse per collocazione e per competenze di formulare - su essenziali temi di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo - precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche. Ciò potrà costituire comunque materiale utile : voglio dire anche per i compiti che spetteranno al nuovo Presidente della Repubblica nella pienezza dei suoi poteri.
Continuo dunque a esercitare fino all'ultimo giorno il mio mandato, come il senso dell'interesse nazionale mi suggerisce : non nascondendo al paese le difficoltà che sto ancora incontrando e ribadendo operosamente la mia fiducia nella possibilità di responsabile superamento del momento cruciale che l'Italia attraversa".
Al termine del discorso, Giorgio Napolitano risponde ad un'unica domanda. "Per il paese non sta diventando un accanimento terapeutico? Non è forse meglio mirare a elezioni a ottobre?".
Laconica la risposta del Presidente della Repubblica: "Questa questione non mi interessa. Io sono Presidente della Repubblica in pieno semestre bianco che è ritornato operante dopo la elezione del nuovo Parlamento. Quindi, non mi occupo di problemi che non posso risolvere oggi nelle mie funzioni".
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1214918/Napolitano-rimane-fino-all-ultimo--Ecco-il-testo-integrale-del-discorso-del-presidente.html