OGGI ONLINE
I
principi non negoziabili, bandiera di due papi, sono ormai lettera
morta. Con l’intervista al giornale dei gesuiti, il vescovo di Roma
ribalta il paradigma cattolico ratzingeriano. Reazioni di sconcerto
“Non
possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio
omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io
non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato.
Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere
della chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della chiesa,
ma non è necessario parlarne in continuazione”. A chi si interrogava
sul sostanziale silenzio del nuovo Pontefice su quelli che il suo
predecessore, Benedetto XVI, aveva chiamato “principi non negoziabili”
(che attengono alla nascita, alla morte, al generare, alla libertà
educativa) e la cui centralità, con Ratzinger ma anche con Papa
Wojtyla, aveva caratterizzato gli ultimi vent’anni di cattolicesimo,
Papa Francesco ha risposto nella lunga intervista autoritratto concessa a
padre Antonio Spadaro.
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di Nicoletta Tiliacos
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Strategia dell’indispensabilità
“La crisi sarebbe destabilizzante” e chiede ai ministri di non alzare le tasse. Ma i falchi prevedono presto la battaglia
“La
crisi sarebbe destabilizzante”, ha detto Silvio Berlusconi. Nel giorno
in cui inaugura la nuova sede di Forza Italia, in piazza San Lorenzo
in Lucina, a Roma, circondato dalla sua corte, dai falchi Denis Verdini
e Daniela Santanchè, dalle colombe Angelino Alfano e Mariastella
Gelmini, il Cavaliere indossa i panni dello stabilizzatore. Pacato,
tranquillizzante, Berlusconi sembra aver deciso – ma chissà – per la
strategia dell’indispensabilità: solo facendo pesare la sua quota
azionaria dentro il governo di grande coalizione, il Cavaliere può
trovare una via d’uscita dal labirinto. Sarà davvero questa la linea?
Durerà?
Brambilla Scintillanti ambizioni
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