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I
conti economici, i conti politici, i conti in famiglia. Storia e
ragioni della grande battaglia combattuta tra il sindaco e il premier
attorno all’economia (e occhio a quei venti miliardi)
L’immagine
migliore per rendere visibile la distanza che esiste oggi tra il
governo di Enrico Letta e il Pd di Matteo Renzi è un piccolo pezzo di
carta che gira da giorni tra i parlamentari vicini al sindaco di
Firenze. Il pezzo di carta contiene alcuni calcoli che mettono insieme
venti miliardi di euro. E secondo i renziani quei venti miliardi
potrebbero trasformarsi nel detonatore di una futura crisi di governo.
Venti miliardi, già. Venti miliardi come le coperture che in questo
momento mancherebbero a Palazzo Chigi per risolvere una questione
destinata a diventare il passaggio chiave che le larghe intese dovranno
superare per andare avanti e non perdere l’equilibrio: la legge di
stabilità.
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di Claudio Cerasa
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Passeggiate newyorchesi
Il presidente sventola l’eccezionalismo e apre a Teheran. Rohani non si presenta al pranzo del segretario generale
Dopo
le esibizioni di debolezza, i ripensamenti, i vuoti strategici, gli
interventi militari minacciati e ritirati, le lezioni di Putin e le
moine dell’Iran, Barack Obama si è presentato all’Assemblea generale
dell’Onu in versione “leader del mondo libero”. “Anche quando gli
interessi americani non sono minacciati direttamente siamo pronti a fare
la nostra parte per prevenire le atrocità di massa e per proteggere i
diritti umani”, ha detto, riecheggiando l’idealismo, fin qui umiliato
nei fatti, dei suoi consiglieri più interventisti, a partire
dall’ambasciatrice Samantha Power.
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di Mattia Ferraresi
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